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Bologna
2/5 Aprile 2003:
Fiera del libro per ragazzi
di
Luca Presicce
Ho
avuto modo di conoscere a Roma di ritorno da Bologna, grazie ad un amico
comune, Matteo Losso, ragazzo simpaticissimo e preparatissimo sui
comics. Così alla stazione Termini fra un racconto e l’altro della
bellissima Fiera di Bologna (che io
seguo ormai da 5 anni) a Matteo è venuta l’idea: “perché tu che
segui da tanto questa bellissima manifestazione, non fai un articolo per
il mio web-magazine?”. Lì per lì mi è sembrata una provocazione, uno
scherzo, poi quando ho visto Matteo darmi il suo indirizzo di posta
elettronica e interessarsi così tanto sui tempi di consegna
dell’articolo, ho capito che non scherzava affatto. Così eccomi qua,
intanto permettetemi pubblicamente di scusarmi con Matteo per l’enorme
ritardo con cui gli ho consegnato quest’articolo, ma vi confesso che la
cosa mi ha teso non poco. Un conto è scrivere redazionali per fanzine,
riviste locali che magari finiscono nelle mani di 200\300 persone al
massimo. Altro conto e scrivere per un magazine on line che fa’
centomila e più ingressi all’anno. Credo fosse doveroso da parte mia
dare l’impegno che un sito così noto meritasse. Intanto il mio tempo
l’ho perso soprattutto per andarmi a visitare tutto www.amazingcomics.it
e se ce ne fosse bisogno, rendermi conto di quanto fosse pieno di
ottimi articoli, pieno di bellissime e prestigiose interviste, soprattutto
pieno di contenuti ed autori interessantissimi. In particolare la rubrica reportage,
a cui il mio articolo si riferisce è piena di articoli, di foto e
ricchissimi di particolari. A maggior ragione il mio impegno doveva essere
doppio e all’altezza di chi mi ha preceduto. Io ho dato il massimo spero
che il risultato soddisfi Matteo e soprattutto voi lettori.
Io
seguo la bellissima Fiera del Libro per ragazzi di Bologna dal 1999.
L’impatto per me abituato alle fiere di fumetto come Lucca , Roma ,
Prato è stato scioccante. Spazi immensi, una organizzazione perfetta,
straordinari e bellissimi stand di case editrici da tutto il mondo; autori
che ti passano davanti con naturalezza, te li trovi al tuo fianco a bere
caffè al bar, ci scambi quattro chiacchiere con piacere, autori ed
illustratori immensi, fantastici. Cercherò di farvi un resoconto di
quest’anno premettendovi subito che per colpa della guerra, molte case
editrici note come la Kodansha ad esempio, non sono venute e di
notare purtroppo come avviene già per le fiere del fumetto, come anche
quella di Bologna stia perdendo colpi, pur rimanendo sempre affascinante e
fantastica.
Comunque iniziamo: Bologna ore 11,45 di mercoledì 2 aprile,
arrivo in una Bologna triste e piovosa e subito mi reco alla fiera. Lo
spettacolo che mi si presenta davanti agli occhi è come sempre
straordinario, il complesso fieristico bolognese è davvero splendido; uso
il mio pass ed entro. La prima cosa che mi si para davanti e la stupenda
esposizione dei lavori dei partecipanti al concorso, lavori
d’illustrazione divisi in due sezioni Fiction e No-Fiction. Ci vogliono
due ore di attenta osservazione per ammirare le fantastiche opere esposte,
un’orgia di straordinarie illustrazioni che solo la loro visione dal
vivo può definire perché non ci sono parole per farlo. Dopo una
esperienza così inebriante e permettetemi pubblicamente di fare i più
sinceri complimenti a tutti i partecipanti all’esposizione (tra
l’altro provenienti da tutto il mondo),
passo a parlavi degli stand espositivi quest’anno giustamente
divisi in due settori, quelli riservati allo scambio internazionali per i
diritti , provenienti da tutto il mondo e il cui accesso è riservato ai
soli addetti ai lavori; e lo spazio dedicato alla scolastica al “Docet”,
con molte case editrici italiane e aperto al pubblico.
Al
“Docet” sono stato poco, mi sono intrattenuto agli stand della Mondadori
e della De Agostini a parlare con alcuni responsabili e ad ammirare
alcune novità per l’editoria infantile. In particolare allo stand di
una casa editrice napoletana “L’isola Dei Ragazzi” mi sono
trattenuto a parlare con uno di responsabili, Maurizio (mi spiace
ma non ricordo il cognome) che mi ha parlato della crescita della lettura
da parte dei più piccoli in particolare grazie a prodotti come “Piccoli
Brividi” ed altre iniziative del genere che stanno movendo in maniera
positiva il mercato dell’editoria infantile. Poi sono ritornato al
settore espositivo da tutto il mondo, e ho potuto ammirare tante cose
bellissime. Intanto da fumettista (intendo lettore, appassionato di
fumetti) ho avuto il piacere di vedere da vicino gli stand provenienti
dall’America della “Dark Horse” e della “DC”.
Bellissime pubblicazioni ancora sconosciute da noi, alcune mai uscite e
soprattutto l’emozione di vedere dal vivo i loro responsabili. Se
l’anno prossimo Matteo vorrà farmi compagnia, potrebbe essere un
occasione eccezionale perché AmazingComics.it possa offrivi qualche altra
intervista in esclusive con Editors di case editrici così importanti.
Alla “Dark Horse” ho potuto ammirare in un albo dedicato ad
alcuni episodi di Star Wars straordinarie, bellissime tavole del mitico Claudio
Castellini di cui purtroppo in Italia si reperisce ben poco.
Dopo aver incrociato vaganti per gli stand alcuni noti autori ed addetti
ai lavori (Ivo Milazzo, Gianni Brunoro, Giuseppe Palumbo e Daniele Brolli,
Stefano Tamiazzo, Enzo Troiano, i Kappa Boys, Ade Capone, Alessandro
Editore, Vittorio Pavesio, quelli che ricordo) ho avuto la fortuna di
conoscere Joseph Ciccariello (ho allegato un suo disegno di Batman
all’articolo) illustratore napoletano molto bravo secondo me. Non veniva
a Bologna da quattro anni mi ha confessato ed ha trovato ancora più
difficile di un tempo per un illustratore, piazzare i propri lavori. Dopo
esserci rifocillati insieme ad un party improvvisato in uno stand
spagnolo, Joseph ha continuato il suo peregrinare per gli stand ed io mi
sono recato a quelli nipponici a parte la Kodansha c’erano proprio
tutti. Shueisha, Shogakukan, Tezuka Production. Nuove pubblicazioni
che vedremo forse in Italia e tanti fumetti interessanti, hanno manipolato
la mia attenzione (sono un noto appassionato di manga) ai tre stand per
diversi minuti, diciamo ore nell’arco dei quattro giorni della Fiera.
Intanto ho incontrato un’ altro bravissimo autore italiano non molto
noto: Marco Cannella di Ascoli Piceno. Le sue illustrazioni (potete
ammirarne una presente nell’articolo) sono bellissime un misto fra
Chiconi e Moebius, devo dire che anche lui mi ha parlato delle grandi
difficoltà oggi per chi fa questo lavoro e la bravura, purtroppo ha
sempre meno peso. Cannella oltre ad essere un bravissimo illustratore mi
è sembrato anche un carissimo ragazzo che merita tanta fortuna. Subito
dopo incrocio altre due illustratrici
che ormai conosco da anni: Daria Petrilli di Roma e Vania
(non ricordo il cognome) di Napoli, entrambe molto brave, simpatiche e
con grande spirito di sacrificio sempre presenti a Bologna per cercare di
piazzare i loro splendidi lavori. Purtroppo per loro e per tanti bravi
illustratori come loro spesso il viaggio non da i frutti sperati. Capisco
che gli editori non possono pubblicare tutti i ragazzi bravi che ci sono
in circolazione e devono fare una selezione, ma la mia domanda è perché
questa selezione la superano sempre i più scadenti? Questa è una
considerazione che mi rammarica tanto e dimostra, mi dispiace dirlo, la
mancanza di rispetto che negli ultimi anni gli Editori dimostrano per noi
lettori. Noi vogliamo vedere pubblicati con costanza autori bravi e non
mezze figure come avviene da un po’ di tempo a questa parte, questi
disegnatori, illustratori, fumettisti mediocri che ultimamente si vedono
pubblicati stanno rovinando settori come il fumetto e l’illustrazione.
Gli editori si lamentano per le scarse vendite, ebbene facessero un esame
di coscienza perché la colpa è soprattutto per le loro incomprensibili
scelte. Chiusa quella che mi sembrava, non una polemica inutile ma al
contrario, una doverosa denuncia dopo quello che ho visto con i miei
occhi, passo a parlarvi della grande emozione che ho provato allo stand Disney
nel vedere molte pubblicazioni inedite che, ahimè in Italia non
vedremo mai. Voglio segnalarvi su tutte lo straordinario libro della Square
sul gioco Kingdom Earths, veramente divino. Molto bello anche
il libro del making of del “Pianeta del Tesoro”.
Poi mi sono spostato
nel settore dei Francesi dove speravo di vedere l’atteso seguito del
Fumetto”BlackSad” di Diaz Canales e Guarnido della Dargaud,
bene così è stato un atteso quando degno seguito. L’unico rammarico e
che dovrò aspettare l’uscita del tome italiano e non so quando avverrà,
speriamo presto. A parte questo però devo dire che le case editrici
francesi, che io ho sempre ammirato e portato ad esempio a tutti i miei
amici appassionati italiani perché rispetto agli editori di casa nostra
davano più spazio ad autori bravi ed interessanti, mi hanno deluso
tremendamente. Albi scadentissimi, mal disegnati e con molti effetti al
computer tesi a mascherare deficienze tecniche troppo palesi perché il
trucco potesse riuscire. In particolare la Glénat, un vero mito per me,
mi ha sorpreso per il materiale veramente brutto che offriva, ma cosa sta
succedendo agli editori francesi? Io sono a conoscenza, per notizie avute
da amici che sono stati ad Angouleme, che lì il fumetto viaggia a mille
che sono usciti solo a Gennaio circa duemila cartonati, che ci sono più
di dieci case editrici importanti e molte fanzine, che da noi sarebbero
considerate riviste di tutto rispetto, e allora perché tanto materiale
scadente? Io non so rispondere a questa domanda posso solo fare una
considerazione: da noi negli anni ottanta-novanta il fumetto viaggiava
benissimo, aveva un gran seguito, ha fatto arricchire molte persone, ma
come spesso avviene i soldi danno alla testa, si pensa al pubblico come
degli stupidi a cui vendere ogni genere di porcherie, alle case editrici
come propri centri d’affari utilizzati per far lavorare amici e parenti,
e questo ha portato alla totale caduta del fumetto italiano a cui tutti
stiamo assistendo senza poter far nulla. Se si cerca di fare questi
discorsi nelle sedi opportune, nessuno vuole ascoltare, tutti fanno finta
di niente, e guai a parlare di raccomandati ma la realtà e sotto gli
occhi di tutti: il clientelismo e la gestione scellerata del boom degli
anni ottanta da parte di grandi e piccoli editori in Italia ha portato
alla crisi odierna. Ora la Francia rischia
di fare la stessa fine, disegnatori mediocri che lavorano a dispetto di
quelli bravi, orde di disegnatori stranieri, italiani in particolare che
pensano di trovare “la mecca” in Francia, fortemente spinti da scuole
ed agenti compiacenti che tentano di legarsi ad inesperti e presuntuosi
giovani editors francesi a
discapito di pochi italiani bravi, ma non “Portati” e capitemi,
insomma una situazione squallida fatta di approfittatori e saltimbanco che
amano solo i soldi; se la Francia continuerà di questo passo farà la
fine dell’Italia e dopo non potrà che rimproverare se stessa .
Ma
sono ancora in tempo per evitare la loro dipartita.
Voglio
concludere l’articolo parlandovi di un ragazzo bolognese di nome
Riccardo, non ha voluto che scrivessi il suo cognome e rispetto il suo
volere, ex-fumettista oggi impiegato presso un’agenzia turistica. Oggi
ha 38 anni, dal 1990 fino al 2001 ha frequentato la Fiera del Libro per
ragazzi, ci siamo conosciuti in un self-service splendido:” il
Centro”. Capelli lunghi, fare giovanile, pizzetto fra una chiacchiera e
l’altra mi ha confessato di essere un ex disegnatore di fumetti, aveva
con se alcuni lavori, era indeciso se tornare o no alla Fiera. Mi ha
parlato dei suoi incontri con Bonvi, Paolo Parente, Rodolfo Torti, Rinaldo
Traini, Moliternì, Serpieri, degli splendidi anni passati negli stand
della Fiera che prima offriva molte più possibilità di lavoro, lui
stesso ha lavorato con editori tedeschi e belgi. Quando ha aperto il suo
book sono rimasto folgorato non avevo mai visto lavori così belli, ricchi
di particolari, colori stupendi, in particolare mi ha colpito una storia
con colori grigi in monocromatico, con protagonista una donna punk con
capelli bianchi. Lavori divini, lui ancora giovane perché un talento così
ha lasciato? La risposta non ha voluto darmela, mi ha guardato con
tristezza e mi ha sorriso in maniera amara come dire: sono nato senza
fortuna; ma la mia considerazione e quanti sono sfortunati come lui?
Troppi per essere un caso solo affidato alla dea bendata, molto è colpa
dell’incompetenza di chi è preposto alle decisioni, ai raccomandati che
occupano i posti di chi meriterebbe di essere al loro posto, di Editori
che non amano i loro lavoro e cosa più grave non rispettano i lettori.
Riccardo te lo dovevo, perdonami se ho raccontato il nostro incontro, se
ho detto dei tuoi lavori, ma il ricordo più bello che porto da Bologna
sono i tuoi disegni.
Domenica
6 aprile di mattina sono ripartito per Lecce la mia città, malgrado le
considerazioni negative sugli editori, Bologna mi lascia sempre una
nostalgia tremenda, chiedo scusa se mi sono lasciato andare a giudizi
troppo accorati, ma credo fermamente che attraverso siti come amazing noi
lettori dobbiamo dire la nostra, abbiamo il dovere di denunziare certi
atteggiamenti e usi che stanno ormai diventando una regola in tutti i
campi e che onestamente ci stanno proprio stufando. Chiudo gli occhi l’Eurostar
parte, arrivederci Bologna, al prossimo anno, regalami ancora splendide
emozioni come fai dal 1999.
(16/6/2003)
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