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The Hulk

di Antonio D'Eugenio

 

Hulk (c) MarvelIl primo è stato Superman. Poi, in ordine misto, sono apparsi gli X-men, Spiderman, Batman, Daredevil… insomma lentamente – ma neanche tanto poi – abbiamo cominciato a sfogliare la televisione invece che i fumetti. I nostri supereroi, dalle pagine patinate dei comics, si sono immersi prima nella celluloide, per poi risalire la corrente fino a sbucare nei nostri tubi catodici. Non che questo sia per forza un male, ma sinceramente alcuni di loro avremmo preferito continuare a leggerli piuttosto che guardarli. O almeno, vederli solo… di carta. Hulk, ovviamente, è uno di quei personaggi che, insieme ai sopra citati, abita nella Casa delle Idee e, come gli altri quindi, ha subito il fascino cinematografico.

Chi non è giovanissimo ricorderà, alla fine degli anni settanta, i telefilm ispirati al fumetto. Chi, invece, è giovanissimo ricorderà anche il film. E’ passato infatti quasi un anno dal suo debutto cinematografico, ed ancora meno dalla sua trasposizione in dvd. Dopo l’avvincente “La tigre e il dragone” – che gli è valso anche un’OscarAng Lee, si tuffa nel fumetto, portando sul grande schermo il Golia verde.

La trama ormai la sappiamo tutti, ma per chi fosse a digiuno di fumetti faremo una piccola parentesi. Bruce Banner è il figlio di uno scienziato che da anni studia l’ingegneria genetica ed è ossessionato dall’idea di poter rigenerare le cellule umane. Lavora presso la base militare dell’esercito degli Stati Uniti. I militari, non convinti dei suoi studi, gli negano il permesso di utilizzare i suoi esperimenti su cavie umane, fino a quando David Banner non decide di fare lui stesso da cavia per le sue ricerche. Ovviamente qualcosa va storto, ed il composto rigenerante crea un fluido instabile nel sangue di David che si trasmetterà anche in quello del figlio al momento della sua nascita. Parecchi anni dopo, ritroviamo Bruce Banner, ormai adulto, al posto che precedentemente era stato del padre con l’unica differenza che ora lui lavora con la figlia del maggiore Ross, e della quale successivamente si ritroverà innamorato. In seguito al solito incidente da laboratorio, si risvegliano in Bruce i fluidi genetici del padre trasformandolo in un mostro verde indistruttibile ogni volta che i nervi gli scoppiano. Ovviamente viene inseguito dagli stessi militari che vedono in lui un’occasione scientifica nonché economica.

Ang Lee illustra lo storyboard di una scena spettacolareL’approccio al fumetto da parte di Ang Lee è la chiave vincente di questo film, che a differenza degli altri si concentra più sui rapporti affettivi che sui colpi di scena o effetti a tutto spiano. Non che gli effetti visivi manchino o siano pochi, ma, per la prima volta in film di questo genere, passano inosservati. Quello che colpisce di più, insomma, è l’ottima sceneggiatura curata da Turman, France e James Schamus, collaboratore abituale del regista. Certo, se vedessimo il film, sperando di trovare l’essenza pura del fumetto, potremmo racchiudere la recensione con una sola parola: delusione, e guarderemmo il film agitandoci sulla poltrona, guardando in continuazione l’orologio aspettando che i titoli di coda non si facciano attendere ancora per molto. Ma se guardiamo, invece, la pellicola di Lee attentamente ci accorgeremmo che la trama è tutto e che il film è incentrato più sui dialoghi che sulla forza bruta di Hulk ed etichetteremmo il film con un’altra parola: adulto. Per la prima volta nella storia dei film basati sui fumetti, quello di Ang Lee non è un’accozzaglia di effetti visivi, di computer grafica – anche se Hulk è fatto davvero bene –, di musiche travolgenti ed assordanti, di stili gotici. Hulk, è diverso. Diverso da quando lo leggiamo. Non vi aspettate un film con gente che vola senza espressione o sentimenti, la chiave di questo sono i rapporti tra genitori e figli. Nick Nolte vede Eric Bana semplicemente come una cavia da laboratorio, un favoloso giocattolo creato da lui stesso. Sam Elliot, invece, mette la propria figlia in secondo piano rispetto all’ Esercito e le nega la gioia di un’amore impossibile ai suoi occhi. Da una parte l’ossessione per un figlio visto come una propria creatura, come un Frankenstein da seguire passo dopo passo anche con amore, mentre dall’altra i sentimenti assumono una posizione secondaria. Il tutto mischiato brillantemente con una storia di fondo romantica tra i due scienziati: la bella Betty Ross e la bestia Bruce Banner. La mano di Ang Lee, ovviamente, c’è e si vede tutta. A cominciare dalle immagini iniziali frenetiche e piene di ritmo che ci avvicinano a David Banner – sapientemente interpretato dall’isterico Nick Nolte. Il talento del regista sfocia in meravigliosi “split-screen”, “picture in picture” ed effetti in dissolvenza, che allacciano tra loro le tante scene fatte di soli dialoghi. Il taglio cinematografico di Ang Lee è completamente stravolto rispetto ai suoi precedenti film, ora è più moderno ed in Hulk sembra donarci un taglio da vignetta piuttosto che cinematografico. Seppure Hulk appare solo dopo cinquanta minuti, il film viene ripreso con primi piani degli attori intenti a spiegare a parole quello che succederà e solo alla fine la forza bruta e gli effetti speciali “costringeranno” il regista a campi lunghi ed a panoramiche di indubbia bellezza.

Betty Ross (Jennifer Connely) & Bruce Banner (Eric Bana)Gli attori, visto che abbiamo parlato di dialoghi e sceneggiatura, sono molto bravi, eccezion fatta proprio per Eric Bana. La sua massima espressività sono i grugniti di Hulk. Per quanto riguarda gli effetti speciali, invece, sono stati lasciati a Dennis Muren, supervisore della Industrial Light & Magic. Il suo team è riuscito a ricostruire Hulk in maniera egregia, donandogli espressività e cattiveria al tempo stesso. Per concludere, chi affitterà il dvd per divertirsi e passare più di due ore gridando “Hulk spacca!” farà meglio ad affittare Terminator 3. Chi, invece, si aspetta – speriamo grazie anche all’aiuto di AC – un film dai riscontri psicologici, dai risvolti sentimentali ed è pronto per un viaggio nell’animo umano, resterà sorpreso e meravigliato dalla pellicola di Ang Lee e si dimenticherà che, in fin dei conti, Hulk è  “solo” un fumetto.

 

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Titolo: The Hulk

Nazione: USA

Uscita: 29 Agosto 2003

Genere: Azione

Durata: 138’

Regia: Ang Lee.

Cast: Eric Bana, Jennifer Connelly, Sam Elliot, Nick Nolte.

Distribuzione: UIP

 

Hulk ™ & © Marvel Characters, Inc.

 

(15/7/2004)

 

   

 

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