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Il ritorno del fantasy
Avventure
straordinarie, battaglie epiche, splendide e discinte fanciulle,
mondi favolosi popolati da cavalieri erranti, maghi ed una miriade di
fantastiche creature... Sebbene possa risultare riduttivo, tante sono le sue
diramazioni (ma in qualche modo dovevo pur iniziare...), ecco cosa cercano gli
appassionati del genere fantasy, uno
dei filoni narrativi di maggior presa sull’immaginario collettivo, che vede i
suoi maestri in autori quali Howard e
Tolkien, solo per citare i più noti. Pur se il fantasy ha
conosciuto i suoi massimi livelli proprio nel campo della letteratura (“Il
signore degli anelli” di
Tolkien
è un libro fantastico!) e dei giochi di
ruolo (“Dungeon&Dragons” vi ricorda qualcosa?), il cinema ha attinto a
piene mani dal suo repertorio ed ha saputo esprimere lavori di ottimo livello:
l’intera saga di “Star Wars”,
ad esempio, non è altro che
un “mega fantasy interplanetario”. Anche
il mondo del fumetto non è restato a guardare ed il fantasy ha da sempre
ispirato una notevole quantità di serie in giro per il mondo. Il
fumetto di genere più famoso, comunque,
è di certo Conan, la versione Marvel
del noto barbaro creato da
Howard
(l'illustrazione che correda questa introduzione è opera di Luca
Cicchitti). Nel
corso del tempo la Marvel ha realizzato la riduzione a fumetti di TUTTI i libri
di Howard e vi ha affiancato anche la produzione di nuove avventure, affidandone
la realizzazione al “fior fiore” del comicdom statunitense: gente come Roy
Thomas, John Buscema e Barry Windsor-Smith. Il
Conan targato Marvel, insieme ai film con Arnold
Swartzeneger, ha
fatto il giro del pianeta ed ha accresciuto la fama del personaggio,
imponendosi anche in
Italia come uno dei fumetti più letti ed amati.
Tra la fine degli anni ‘80 ed i ‘90, però, il fantasy “puro”
sembrava interessare molto poco ai lettori e persino Conan ha iniziato a perdere
colpi, fino a scomparire, tranne che per qualche sporadica apparizione, dai
programmi della Marvel e dagli scaffali dei comics-shop in America e, di
riflesso, nel resto del mondo. Virtualmente scomparso
il suo portabandiera, sembrava
che per il fantasy a fumetti ormai fosse finita ed invece, nel giro di
pochissimi mesi, sul panorama italiano si sono “addensati”
numerosi comics di fantasy classico provenienti ancora una volta dagli
USA. Se il genere vi appassiona o
ne siete anche solo incuriositi, ecco un quadro dettagliato della situazione,
per non farvi cogliere impreparati dal ritorno
in Italia del fumetto fantasy made in USA,
sempre in attesa di un certo barbaro cimmero... Matteo
Losso
Warlands
Questa miniserie è pubblicata dalla Dream Wave Productions, società non nuova nel panorama fumettistico, tanto che questa è la terza miniserie da loro prodotta ad arrivare sul mercato italiano. Come le due che l’hanno preceduta, anche Warlands sta avendo un grande successo di pubblico, anche se a differenza di Darkminds e Neon Cyber, questa si inserisce nel filone dei fumetti fantasy, molto gettonati in America, tanto che gli autori stanno già pensando a un seguito. L’idea è quella di proseguire la serie per molti anni, ma suddivisa in tante mini, che verranno proposte al ritmo di una, massimo due l’anno. Questa serie, intitolata Riti di sangue,
scritta da Pat Lee e Adarian
Tsang, narra della lotta per il
possesso dell’armatura
Darklyte, un oggetto
dai magici poteri che può rendere invincibile la razza dei Vampiri, comandati
da Malagen. E proprio Malagen ha intenzione di fare tutto ciò che è in suo
potere per impadronirsi dell’armatura che gli consentirà di avere tutta
Warlands ai suoi piedi. La
miniserie è ancora in corso di pubblicazione in Italia ed esce ogni due mesi
per l’etichetta Cult Comics, è
veramente un buon prodotto, che merita sicuramente la vostra attenzione. Andrea Alfano
Jarek
e Koj
(il primo dalle sembianze umane, il secondo dalle fattezze di
uomo
tigre) sono due avventurieri del mondi di Tellos. All’inizio del racconto si trovano nel reame di Jeffsport,
ricercati dai
soldati
rana e dai
misteriosi
uomini
ombra. Qui, durante
la fuga, Jarek si trova per le mani un amuleto “preso” involontariamente
alla bella Serra (anch’essa con
qualche problema
con le autorità). Ben
presto il nostro piccolo ladro si accorge dei poteri dell’amuleto: da esso,
infatti, esce un genio (!!!), chiamato Oge
K’Tion, capace
di realizzare ogni desiderio che, però, riguardi esclusivamente il suo
liberatore. Ma l’amuleto è anche ricercato dal perfido Malesur, capo degli uomini ombra. Infatti, lo stregone Thomestharustra
spiegherà ai nostri eroi che il medaglione è la chiave per risolvere la guerra
tra il bene e il male. Il
fumetto (scritto da Todd De Zago,
disegnato da Mike Wieringo e
pubblicato in Italia da Cult Comics)
appare pieno di buone intenzioni, tuttavia risulta troppo “leggero” alla
lettura, come anche i personaggi che, con le loro fattezze animalesche, ci
ricordano tanto
"Chuck
il
castoro". Mimmo D’Avenia
Battle Chasers
Joe Madureira, l’autore di “Battle
Chasers”, è il disegnatore più
cool
dell’ultimo decennio ed il suo successo è stato costruito e consolidato sulle
pagine di
"Uncanny
X-Men" della Marvel. Dall’alto della classifica (Uncanny
è
la serie più
venduta d’America) Joe ha imposto
il proprio stile (un riuscito mix tra i comics “classici” e manga & anime giapponesi) ed ha condizionato il resto del
mercato, spianando la strada ai disegnatori che avevano “assorbito la
lezione” dei manga. La sua indiscussa presa sul pubblico, però, è stata
sancita proprio dall’uscita di Battle
Chasers per la sotto etichetta Image
denominata Cliffhanger!: quando
Madureira ha deciso di iniziare anche a scrivere le proprie storie migliaia di
lettori sparsi in giro per il globo gli hanno concesso la loro fiducia “a
scatola chiusa”. E non sono
stati affatto delusi. I disegni in
“Battle Chasers”, come era prevedibile,
sono assolutamente
eccezionali per plasticità e “calore”, la struttura delle tavole è
dinamica e prorompente e le inquadrature sono spettacolari. Gli strepitosi
colori di Liquid! completano il
tutto, facendo della serie uno dei comic book meglio disegnati del momento: un
vero tripudio per gli occhi. Anche la storia è gradevole e
procede in maniera scorrevole: sebbene ci siano in ballo tanti personaggi
e tante situazioni diverse, sembra intravedersi
un filo logico che possa legarli e condurci “al nocciolo della
questione”. Oltre a tanti
topoi di
genere ed a qualche elemento “techno”,
ci sono anche un paio di felici intuizioni personali, soprattutto nella
creazione dei personaggi (il Wargolem non
è male, ma Red Monika...!).
La nota dolente, purtroppo, è la scarsa puntualità dell’autore che,
distratto dalle proposte del mercato del cinema e dei videogames,
in quasi tre anni è riuscito a realizzare
solo una manciata di storie. In
Italia la serie è pubblicata dalla Magic
Press sulle pagine di “Cliffhanger!”
(Battle
Chasers è apparso finora sui
# 1, 2, 3, 6, 10, 12 e 13) e l'opera dovrebbe restare in mano
all'editore romano anche dopo l'uscita di Madureira dalla Cliffhanger/Wildstorm
ed il suo approdo alla Image (i cui diritti in Italia, però, sono ad
appannaggio esclusivo della Panini...). Matteo
Losso
Trovare
una giusta collocazione per Bone nei
generi classici del fumetto è alquanto imbarazzante perché questo personaggio
piccolo, bianco e gommosetto catalizza l'avventura, l’humour, il
soprannaturale e l'epico tutti su di sé in veste di protagonista-guida della
storia. Senza Bone la storia forse non cambierebbe molto, ma con Bone.... è
tutta un'altra storia! Finora
le avventure si sono dipanate su due trilogie e forse con la terza il ciclo si
concluderà, ma vediamo in concreto cosa è successo finora: i tre
Bone,
Fone,
Smiley
e
Phoney sono scappati da Boneville
a causa dell'ennesima truffa messa in atto dall'astuto quanto sfigato Phoney, e
d'improvviso si trovano coinvolti in una storia di draghi, principesse, antichi
rancori e misteri che marciano insieme verso un rendez-vous corale. Questo
universo pieno di pericoli esilaranti - come i rattodonti - e di personaggi oscuri -come il Signore delle locuste - si apre un po' alla volta svelando i suoi
misteri e scoprendo il filo che lega i destini dei suoi protagonisti.
Segnalo due
momenti indimenticabili di
questa storia:
l’esilarante corsa delle mucche e
la scoperta di un aerostato pubblicitario a forma di Phoney, alla base
dell'equivoco causa dei tanti problemi e della notorietà dei tre amici. Il
disegno di Jeff Smith (autore
completo) piuttosto essenziale e
tondeggiante in bianco e nero non attira certo il lettore occasionale, ma....
provate per credere!! Giovanni
Luca Atena N.B.: In Italia Bone
è pubblicato da Macchia Nera,
in volumi distribuiti solo nelle librerie.
In chiusura sono almeno da citare alcuni altri comics in cui si respira forte aria di fantasy. Innanzitutto “Spawn - The dark ages” (il primo ciclo è stato presentato in Italia su “Spawn Millennium”), versione “medioevale” di Spawn realizzata da Brian Holguin e Liam Sharp. Bisogna poi proseguire con “Aria” di Holguin, Amberlin & Anacleto, di cui è uscito il primo volume ed il team-up con Angela. Anche “Crimson” di Humberto Ramos (tutti i mesi su "Cliffhanger!"), sebbene sia iniziata sotto il segno dei vampiri, sta prendendo la strada del fantasy, con tanto di cavalieri e draghi sputafuoco... Infine è d’obbligo segnalare “Lady Death” di Brian Pulido e Steven Hughes, uno strano miscuglio tra horror, "bad girl" e fantasy. In questo articolo purtroppo è assente “ElfQuest”, la mitica saga fantasy creata da Richard e Wendy Pini nel 1979 e pubblicata fino a qualche mese fa anche in Italia da Macchia Nera in una collana monografica che ormai ha chiuso definitivamente i battenti. (29/6/2001)
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