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L'incredibile HULK di Stefano Perullo
Bruce
Banner ha avuto un’infanzia difficile. Un padre alcolizzato e
violento, una madre debole e succube. Un carattere timido ed introverso,
la difficoltà di affermare un proprio ruolo nell’universo. Una rabbia
repressa che non riesce a trovare uno sbocco concreto. Per fortuna ci sono
i libri, lo studio, le scienze. La passione per gli studi rappresenta un
vero e proprio rifugio per il giovane Bruce, una capanna sull’albero in
cui ritirarsi nei momenti di maggiore difficoltà. Una fortezza
inespugnabile ed irraggiungibile in cui si chiuderà sempre più spesso,
soprattutto dopo la morte della madre. Non a caso, ancora giovanissimo,
Bruce si ritrova, alcuni anni dopo, a capo di un segretissimo ed
importante progetto dell’esercito statunitense: la creazione della bomba
definitiva, la BOMBA GAMMA. Naturalmente Bruce non ha molti scrupoli. Non
ha un buon rapporto con il mondo né con l’umanità. Ama una donna, Betty
Ross, ma la relazione non è delle più semplici. Betty, infatti, è
la figlia del generale Ross, responsabile militare del progetto Bomba
Gamma. Un uomo innamorato delle istituzioni, della guerra e degli uomini
forti. Un uomo così, avrebbe mai potuto apprezzare l’introverso Banner?
Ovviamente no. Nonostante le difficoltà Bruce Banner riesce ad intessere
una relazione amorosa con Betty e soprattutto riesce a portare a termine
la realizzazione della tremenda bomba. Rick
Jones è un adolescente difficile. Sogna la west coast, la libertà ed
una strada da percorrere con in braccio una chitarra. Rick Jones non
tollera le restrizioni. Proprio per questo motivo non si cura del divieto
che gli sbarra la strada. Purtroppo Rick non è al corrente
che ha varcato un limite invalicabile; non si è reso conto di
essersi avventurato, con estrema incoscienza, nel luogo in cui verrà
sperimentata la Bomba definitiva. Rick non sa che attraversando quel filo
spinato non si è limitato a varcare un limite territoriale ma ha cambiato
inesorabilmente la sua vita e quella di Bruce Banner. Bruce
Banner non ama l’umanità. Eppure, quando si rende conto che un ragazzo
si trova in pieno Ground Zero, non riesce ad infischiarsene. Non riesce ad
impedirsi di intervenire. Incurante del conto alla rovescia si precipita
al salvataggio del ragazzo. Inconsapevole che il suo fido assistente altri
non è che una spia della Unione Sovietica in attesa del pretesto per
sabotare il progetto. Bruce si precipita coraggiosamente al salvataggio di
Rick. Un atto di estremo altruismo che pagherà a caro prezzo. Il conto
alla rovescia, infatti, non viene arrestato. La bomba deflagra e Bruce fa
in tempo solo a mettere al riparo Rick Jones. Subito dopo viene investito
dalle radiazioni sprigionate dalla bomba … e niente più sarà come
prima! L’impatto delle radiazioni Gamma produce un effetto davvero inatteso sulla psiche di Bruce. Anni di sentimenti repressi, di aggressività ottimamente celata e di odio inespresso frammentano la personalità del brillante scienziato rendendolo un pericolosissimo schizofrenico. Allo scienziato buono e timido ben presto si contrappone la mostruosa creatura. Un mostro verde tanto enorme quanto stupido, iracondo e pronto a scatenare tutta la rabbia repressa del suo alter ego in tremendi sfoghi di inaudita violenza. In breve l’uomo che aveva ideato la bomba si trasforma egli stesso in una terribile arma di distruzione. Un’arma scatenata ed inarrestabile che non si ferma dinnanzi agli innocenti. Un’arma non controllabile da nessuno e, quindi, inutile. Un’arma da arrestare e da sottoporre a studi. Nel corso degli anni la psiche frammentata di Bruce Banner fa affiorare altre personalità, più o meno bizzarre. All’HULK violento e stupido, si succedono quello di carnagione grigia e tremendamente cinico che si fa chiamare Mr. Fixit (Boss della malavita di Las Vegas e amante insaziabile), il brillante HULK intelligente (una perfetta fusione di Bruce e di HULK, che diventa il capo di una potente organizzazione che segretamente lavora per il bene dell’umanità) e una serie di altre bislacche interpretazioni. La storia editoriale de L’Incredibile HULK ha avuto inizio nel lontano 1962 sulle pagine di una sfortunatissima serie a lui dedicata. Nonostante l’estro narrativo di Stan “The Man” Lee e le mitiche matite di Jack “The King” Kirby, la collana durò infatti solo sei numeri. Ma la coppia di autori credeva fortemente in un personaggio che metteva alla berlina la follia delle sperimentazioni scientifiche in un’epoca, quella della guerra fredda, in cui la corsa agli armamenti era la principale priorità dei governi di tutto il mondo. Il gigante di giada ebbe, dunque, una seconda possibilità sulle pagine della collana antologica Tales to Astonish. Alla fine degli anni ’60 ottenne finalmente una seconda possibilità: una nuova testata mensile che, da allora, dura imperterrita (se si esclude la poco felice idea avuta alla fine dello scorso decennio, di rilanciare le gesta del Mostro verde azzerandone la numerazione e ripartendo da un nuovo e, presumibilmente, più appetibile ai nuovi lettori numero uno). L’incredibile Hulk ha conosciuto il suo massimo successo a partire dal 1977. Mentre nei cinema di tutto il mondo gli spettatori rimanevano allibiti dinnanzi alle incredibile Guerre Stellari ideate da Gerge Lucas, sugli schermi televisivi della CBS il gigante verde prendeva vita propria e forma “umana” in una serie di telefilm molto fortunata e distribuita in tutto il mondo. La fiction durò per ben cinque anni e diede vita anche a ben quattro lungometraggi (ne era previsto un quinto che, purtroppo non vide mai la luce a causa del decesso dell’attore protagonista). Nelle avventure televisive Bruce Banner (che ne frattempo era diventato David Banner – pare infatti che il produttore della CBS non gradisse il nome originale dello scienziato, considerato troppo Gay) era interpretato da Bill Bixby mentre la sua controparte verde fu affidata alle doti (?) interpretative di Lou Ferrigno (un culturista gigante – 196 cm di altezza per un peso di circa 140 kg). Gli anni ’80 assistettero anche al grande rilancio narrativo della serie a fumetti. Un nuovo scrittore, infatti, prese le redini del personaggio: Peter David. Nacque immediatamente un incredibile (è proprio il caso di dirlo!) connubio che ci ha regalato tredici anni di avventure che sono passate alla storia come le più belle in assoluto mai scritte per il mostro verde. Peter David è stato in grado di fornire, nei lunghi anni della sua gestione, uno spessore inedito ad un personaggio che troppo spesso era stato trattato come uno stupido forzuto bidimensionale. Alla fine degli anni ’90 lo scrittore lascia in aperta polemica con la direzione editoriale della casa delle idee e la testata dedicata al personaggio va incontro ad un periodo narrativamente molto incerto. Arriviamo dunque ai giorni nostri: in occasione del film e, fedele alla politica di rilancio e ammodernamento del suo parco personaggi, la MARVEL Comics ha tentato di far percorrere nuove strade agli autori che si dedicano alla narrazione delle gesta del gigante di giada affidando la collana alla abile penna di Bruce Jones, decano del fumetto underground d’oltreoceano. Bruce Banner, attualmente, è un uomo solo in fuga da sé stesso, da una organizzazione segreta che lo insegue e dal suo tragico passato. Un passato nel quale ha scoperto che il padre ha assassinato la madre e che le radiazioni gamma di cui lui è impregnato, ed alle quali miracolosamente è immune, sono nocive per le persone che lo circondano, al punto che a causa di esse lui ha perso il bene più prezioso che abbia mai avuto: Betty Ross Banner (che ne frattempo era diventata la moglie).
(9/7/2003)
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