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Expocartoon annullata per guerra

di Daniele D'Aquino

 

“La Società Firmamenta di Fiuggi, organizzatrice della manifestazione Expocartoon-MediaGateShow: Salone e Mostra Mercato del Fumetto, del Cinema di Animazione, dei Games e della Multimedialità, comunica che l’edizione che avrebbe dovuto svolgersi dal 30 aprile al 4 maggio 2003 è stata annullata. Pur disponendo del prestigioso edificio dell’EUR, il Palazzo dei Congressi, e avendo già avviato l’organizzazione della manifestazione, la Società, in accordo con il Direttore Generale Rinaldo Traini, valutando con preoccupazione il difficile momento internazionale, ha ritenuto opportuno comunicare alla Regione Lazio la cancellazione della manifestazione dal programma regionale di primavera. Naturalmente la già annunciata edizione di autunno, dal 20 al 23 novembre 2003, si svolgerà regolarmente.”

Questo il comunicato stampa diramato con tempismo poche ore dopo l’inizio dell’attacco anglo-americano all’Iraq.

Sinceramente sono rimasto parecchio interdetto da una simile decisione, quantomeno opinabile. Che senso ha? mi sono chiesto.

C’è la guerra, è vero, ma mi sfugge il nesso logico tra il critico clima mondiale e l’annullamento di una manifestazione fumettistica in un Paese non belligerante. Ragionando così la vita sociale verrebbe annichilita!

L’appuntamento primaverile sarebbe potuto anzi essere una buona occasione di confronto, di riflessione, di approfondimento. Si sarebbero potuti organizzare incontri ed esposizioni sul tema, poiché il fumetto ha detto tanto sulla guerra e sulla pace, da “Maus” a “Palestina”, da “Racconti di guerra” di Eisner a “Fax da Sarajevo”. E ha ancora tanto da dire.

Invece Traini&Co. hanno scelto il silenzio.

A questo punto un sospetto diventa sempre più insistente.

Si dice che a pensare male si fa peccato ma spesso si indovina. E allora, senza peli sulla lingua, penso che tirare in ballo la guerra in Iraq sia solo un pretesto per evitare il probabile esito negativo della manifestazione. E a giudicare dalle reazioni su internet, non sono l’unico a credere ciò.

Nel 1999, in piena guerra del Kosovo (e in quel caso l’Italia era coinvolta direttamente), l’edizione di maggio della kermesse romana si svolse senza troppi problemi. Come mai? Semplice: allora Expocartoon aveva ancora i conti in attivo.

Poi ci fu la chiusura, il dileguamento di Traini e la rinascita negli edifici dell’Eur, architettonicamente affascinanti, ma poco funzionali soprattutto se paragonati alla sede precedente della Fiera di Roma.

Nella rediviva Expocartoon il lato culturale viene a mancare quasi del tutto, prevale l’aspetto da mercatino e l’affluenza di pubblico è disastrosa.

Evidentemente quest’anno gli organizzatori hanno dovuto incassare le defezioni di molti espositori e così, preventivando una fiera debole e snobbata, hanno scelto di rifugiarsi in corner, risparmiandosi una dichiarazione di disfatta.

Non solo i politici strumentalizzano la guerra…

 

(7/4/2003)

 

   

 

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