Quelli che... alle mostre mercato del fumetto...

di Baldo Di Stefano

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Foto da Mantova ComicsDISEGNARE un fumetto è la cosa più semplice che ci sia.

Non inorridite subito di fronte a questa mia affermazione e rifletteteci su bene un attimo: secondo voi per un bambino di cinque anni, o anche meno visti i tempi in cui viviamo e la precocità di certi bimbi, è più facile SCRIVERE la parola "mamma" o DISEGNARE uno sgorbio sgraziato - ma bellissimo agli occhi della sua mamma, ovvio - che le assomigli?

Insomma il disegno è innato nell'uomo, basti pensare ai graffiti preistorici, mentre la scrittura... no. Poi, certo, ci sono quelli che a trent’anni continueranno a fare sgorbi sgraziati a tutto spiano - evitando accuratamente di farli vedere in giro, mamma compresa, per non esporsi al pubblico ludibrio -, e quelli che già a venti disegneranno in modo eccelso, ma resta il fatto che un foglio bianco può essere tranquillamente imbrattato sia da un tizio appartenente alla prima categoria di persone, che alla seconda, spero ne converrete.

Si torna dunque al mio assioma iniziale: disegnare un fumetto è semplice. Basta avere soltanto matita, pennini, pennelli, colori e un pezzo di carta che, in silenzio, subisce qualsiasi sopruso da parte di chicchessia.

 

STAMPARE un fumetto è già attività più complessa. Occorrono soldi e quindi il campo si restringe di molto rispetto a prima. Ma anche qui la qualità non conta. Certo, quelli che a trent'anni continuano imperterriti a fare sgorbi, e che se ne fregano altamente di esporsi al pubblico ludibrio mostrandoli in giro, dovranno per forza di cosa stamparselo da soli e cacciare pure un bel po' di quattrini per farlo, mentre quelli che a venti disegnano in modo magnifico, di contro, troveranno sicuramente qualcuno (editore) che non solo si accolla le spese di stampa, ma lo paga anche per poterlo pubblicare. E' qui, dunque, che comincia la selezione naturale tra chi è un bravo autore di fumetti e chi non lo è. Eccezion fatta per i soliti scarsi, ma raccomandati, presenti ovunque, anche nel patinato mondo delle nuvole parlanti.

 

LEGGERE un fumetto è ancor più difficile. E' una cosa che si impara da piccoli. Mai sentito di un adulto che si mette a leggere fumetti di punto in bianco, nemmeno grazie ai recenti omaggi dei quotidiani. Insomma leggere fumetti è un po' come andare in bicicletta o nuotare, altre due cose che si imparano da piccoli. Solo che, di andare in bicicletta o nuotare, uno non se ne scorda più per tutta la vita, di leggere fumetti invece... sì. Accade di solito nella fase post-adolescenziale quando ti accorgi che l'unico risultato che riescono a sortire tutti i fumetti che leggi è quello di farti addormentare subito, anche se sono le 8 di mattina e ti sei appena svegliato. Alcuni, superata questa crisi, tornano a leggerli. Altri, li abbandonano per sempre considerandoli roba per ragazzini.

 

Ma VENDERE un fumetto, cari miei, è davvero l'attività più ardua a cui un essere umano possa dedicarsi in vita sua, credetemi!

Anzi, dirò di più... in Italia è molto più facile vendere un'automobile da 20.000 euro che un albo a fumetti da 2. E non sto scherzando!

Lo stand della Pegasus: un vero paradiso per i comicsfans!In dieci e passa anni di attività con la "mia" piccola etichetta indipendente, la Perfect Trip Production, ho avuto spesso modo di partecipare con uno stand sia alle principali mostre-mercato di fumetto, tipo... Lucca, Roma, Napoli, Milano, Torino, che a quelle diciamo "minori", tipo... "La saga del tartufo trifolato comics", avendo dunque il piacere di imbattermi dal vivo con il variegato e multiforme mondo dei lettori nostrani.

Le mostre-mercato di fumetto, grandi o piccole che siano, sono davvero importanti per le case editrici, perchè è proprio durante quelle occasioni che i due anelli posti agli estremi della catena-fumetto, editori e lettori per intenderci, si incontrano.

E se per gli Editori con la "E" maiuscola (le Major) questi appuntamenti rappresentano più che altro una grossa scocciatura, con autori pagati e incatenati allo stand - sennò scapperebbero subito - per autografare disegnini FOTOCOPIATI a chi con i loro acquisti li foraggia comunque ogni mese (un po' più di RISPETTO non guasterebbe, non trovate?), per gli editori con la "e" minuscola (gli indipendenti) invece rappresentano davvero delle ottime occasioni per entrare direttamente in contatto con i lettori senza dover coinvolgere tutti gli altri anelli intermedi della suddetta catena, ovverosia distributori, librai, fumetterie, etc., etc.

Ora, lo so che generalizzare è sempre sbagliato, ma io qui, in questo mio scritto, con un pizzico d'ironia che spero non disturbi nessuno - mai conosciuti tanti permalosi quanti ne bazzicano nell'ambiente fumettistico!!! - vorrei solo tracciare un piccolo ritratto degli abituali frequentatori di questi luoghi, perchè le diverse reazioni che hanno le persone di fronte a dei fumetti esposti sul bancone di uno stand, rasentano in alcuni casi davvero dell'incredibile.

 

Eccovi dunque le tipologie in cui mi sono imbattuto più di frequente:

GLI OK IL PREZZO NON E' MAI GIUSTO

Sono quelli che... alle mostre-mercato, prendono un fumetto, lo sfogliano, manifestano evidenti segni di soddisfazione con un bel sorriso che gli deforma la bocca, ma poi s'imbattono nel prezzo di copertina e... pfui!, lo rimettono subito sul bancone, con il sorriso che ha lasciato il posto ad un'altrettanta ben evidente e improvvisa smorfia di disapprovazione. Per loro, infatti, il prezzo di un albo è sempre troppo alto. Anche quando il fumetto in questione è gratuito, come il n. 0 di Ptseven.

I CERCATORI

Sono quelli che... prendono un fumetto, lo aprono a caso, sfogliano qualche pagina con attenzione, come se stessero per l'appunto cercando qualcosa al suo interno, e poi lo rimettono al suo posto. Dopodichè... mica se ne vanno. No, perchè prendono un altro fumetto, lo aprono a caso, sfogliano qualche pagina, forse perchè quello che stanno cercando non l'hanno trovato nel primo fumetto, e poi rimettono anche quello al suo posto. E così via con TUTTI i fumetti esposti sul bancone. Domanda: ma se stai cercando qualcosa all'interno dei fumetti esposti, non sarebbe più semplice CHIEDERLO a quei tipi, di solito molto annoiati, che sostano DIETRO il bancone stesso? Ma no, così è troppo facile. Sennò che cercatori sarebbero!

I FRETTOLOSI

Sono quelli che... prendono un fumetto e lo sfogliano pure con un certo interesse, ma quando con la coda dell'occhio si accorgono che quel loro gesto (inconsulto?) ha provocato come reazione l'avvicinamento dello standista verso di lui, convinto com'è in cuor suo che, se non scappa subito, quello lo costringerà a comprare, non solo TUTTI i fumetti esposti, ma anche l'intero stand, se la dà a gambe il più frettolosamente (da qui il nome) possibile. Ma così frettolosamente che spesso lo standista è costretto a rincorrerlo suo malgrado, non perchè gli voglia far acquistare ad ogni costo un suo fumetto, ma perchè il frettoloso, nella fretta di scappare, s'è scordato di posare il fumetto che aveva in mano e che dunque, sempre per la fretta di scappare, s'è portato appresso. I frettolosi sono facilmente riconoscibili tra i frequentatori abituali delle mostre-mercato in quanto sono gli unici che corrono all'interno dei vari padiglioni, inseguiti sempre da qualcun altro (lo standista di solito) che reclama indietro il suo fumetto.

Foto da Lucca ComicsI CICLONI

Sono quelli che... inattesi ed improvvisi, piombano sullo stand con la stessa furia distruttiva del fenomeno atmosferico da cui prendono il nome. Toccano TUTTO, anche gli standisti, con una leggera preferenza per le standiste, se presenti, e quando se ne vanno, ti ritrovi TUTTI i fumetti esposti sul bancone… rovesciati, storti, di traverso, fuori posto, in bilico sul bordo, per terra o trasportati non si sa come anche a diversi stand di distanza dal tuo, con alcuni fumetti che mancano inesorabilmente all'appello e altri, troppo stropicciati e spiegazzati dalla potenza devastatrice dovuta al loro nefasto passaggio, che debbono essere rapidamente cestinati perchè ormai invendibili.

I PRESBITI

Sono quelli che... guardano, ma da lontano, come appunto coloro che sono affetti da presbiopia. Non si avvicinano mai allo stand per paura che qualche fumetto esposto gli si attacchi addosso a mo' di calamita e poi siano costretti a comprarlo. Si muovono esattamente al centro del corridoio che divide di solito le due ali di stand, volgendo il capo ora verso lo stand presente alla loro sinistra, ora verso quello a destra. Quando qualcosa cattura la loro attenzione, si fermano, sempre al centro del corridoio, mandando quindi in tilt la viabilità dell'intero padiglione espositivo, e rimangono lì, immobili, senza alcuna espressione facciale, sguardo assente e distaccato, a fissare i fumetti (ma sempre da lontano) per alcuni interminabili minuti. Poi se ne vanno, mantenendosi sempre a debita distanza, s'intende.

 

Gli appartenenti ai gruppi suddetti rientrano nella tipologia dei frequentatori che io chiamo I MUTI, cioè di coloro che si esprimono solo a gesti.

Alle volte però capita che tra lo standista e il frequentatore delle mostre-mercato si instauri, accidentalmente, anche un minimo di rapporto verbale, e, sempre in base al tipo di risposta che essi forniscono di solito, è possibile anche qui raggrupparli in ben determinate categorie:

I PERDITEMPO SENZA TEMPO

Sono quelli che... è da più di mezza giornata che sono fermi davanti al tuo stand sfogliando TUTTI i fumetti presenti sul bancone, ma quando ti avvicini e gli chiedi gentilmente se gli interessa qualcosa in particolare, se ne escono con un perentorio: "Scusa, ora non ho tempo. Devo andare, scusa. Non ho proprio tempo, scusa".

I FUTURISTI

Sono quelli che...  dopo aver speso un profluvio di elogi ai tuoi fumetti, se ne vanno senza acquistare NULLA perché… ce l'hanno già, anche se il tuo fumetto  viene presentato in anteprima assoluta proprio durante quella mostra-mercato là. Ma tanto per citare il Marinetti, massimo esponente del Futurismo, "Noi anticipiamo gli eventi". E cosa volete che sia per loro anticipare l'uscita di un fumetto che non è ancora... uscito!

I FUTURISTI SCALTRI

Sono quelli che...  dopo aver speso un profluvio di elogi ai tuoi fumetti, se ne vanno anche loro senza acquistare NULLA, non perché ce l'hanno già, come i futuristi "semplici", ma perchè ti dicono che lo hanno già ordinato nella propria fumetteria di fiducia (scaltro il futurista, eh?). E nonostante sai bene che la sua è solo una balla colossale, di fronte alla sua scaltrezza devi per forza (in)chinarti (e prendertelo in silenzio "inderposto"!!!).

I GIRINI

Sono quelli che... prima ti chiedono di che parla il tuo fumetto e, mentre stai lì a spiegarglielo con una dovizia di particolari di cui sei tu stesso il primo a meravigliarti, loro, annoiatissimi, pur di sganciarsi, di solito tagliano corto dicendoti: "Ok, mi interessa. Faccio un giro e poi torno a comprarlo, va bene?". Ovviamente lo dicono a tutti gli standisti presenti, sapendo bene che faranno un UNICO GIRO e poi se ne andranno dritti filati a casa, non avendo acquistato nemmeno un fumetto che è uno, ma sapendo però esattamente di che trattano tutti i fumetti esposti. Informazioni che poi raccolgono in degli articoli che vendono a caro prezzo a riviste di settore specializzate. Infatti alcuni standisti chiamano i girini anche... critici di fumetti. Avete mai visto un critico di fumetti acquistare un fumetto? Io... MAI!

Foto da ExpocartoonI 4 BUSTE DELLA SPESA

Sono quelli che... prima ti chiedono di che parla il tuo fumetto e poi,  pur di sganciarsi, di solito tagliano corto dicendoti: "Mannaggia! A saperlo prima! Lo acquisterei volentieri ma ho già comprato tutti questi e non ho più soldi". E ti mostra 4 buste della spesa piene zeppe di fumetti, il che ti fa imbestialire ancor di più visto che in pratica... ha comprato i fumetti di tutti tranne i tuoi. Solo che poi guardi bene le copertine di alcuni di quei fumetti che spuntano da quelle buste e ti accorgi che trattasi di albi vecchi di millenni, come minimo, e quindi ti sorge immediatamente il dubbio amletico che loro, con le buste piene zeppe di fumetti, ci vengano direttamente da casa e proprio con il solo scopo di sganciarsi quando uno standista attacca bottone.

I LEGGO SOLO QUELLO

Sono quelli che... prima ti chiedono di che parla il tuo fumetto e poi, pur di sganciarsi, di solito tagliano corto dicendoti: "M'intriga parecchio, ma io leggo solo manga", ovviamente il tutto detto di fronte ad uno stand che vende solo fumetti di supereroi. Oppure: "M'intriga parecchio, ma io leggo solo supereroi", il tutto detto, altrettanto ovviamente, davanti ad uno stand che vende solo manga. O anche l'impareggiabile: "M'intriga parecchio, ma io non leggo fumetti", trovandosi di fronte ad uno stand che vende ogni tipo di fumetto IMMAGINABILE. I PALLONARI

Sono quelli che... prima ti chiedono di che parla il tuo fumetto e poi, pur di sganciarsi, di solito tagliano corto dicendoti: "Uau, dev'essere davvero bello. Peccato che non ho portato appresso i soldi! Lo comprerò la prossima volta, promesso". Ora, andare ad una mostra-mercato senza soldi per me è come andare a giocare una partita di pallone senza... PALLONE (da qui il nome, anche se molti di voi, i romani sicuramente, avranno pensato all'altro significato del termine, vedi wikipedia).

 

E per finire due paroline vorrei dedicarle anche alle COPPIE (marito-moglie / fidanzato-fidanzata)

Di solito nella coppia i fumetti piacciono solo ad uno dei due ed è immancabile che tu, povero standista, becchi sempre l'altro, ossia quello che non ne capisce nulla.

E infatti dopo aver passato più di un'ora ad elencare le virtù di TUTTI i tuoi fumetti, quello/a, con un candore a cui è difficile replicare, se non portandogli immediatamente le mani al collo per strozzarlo/a, se ne esce con un disincantato: "Sei molto gentile a dirmi queste cose interessanti, ma io non ne capisco granché di fumetti. E' mio marito (moglie, fidanzato, fidanzata) che li legge, mi spiace".

Anche loro, ovverosia quelli che nella coppia non ne capisco nulla di fumetti e sono lì solo in veste di accompagnatore ufficiale dell'altra metà, sono suddivisibili principalmente in due gruppi:

I FORTI

Sono quelli che, nel rapporto di coppia, detengono il potere. Hanno accondisceso ad accompagnare l'inferiore della coppia in quella bolgia dantesca solo perchè potranno rinfacciarglielo per tutto il resto dell'anno. Stanno sempre un passo indietro all'altro componente, l'inferiore per capirci, ma non appena questo accenna minimamente a voler comprare qualcosa, lui, dall'alto della sua autorità, interviene subito e lo tira via, strattonandolo per un braccio. Se l'inferiore resiste, raramente ma può accadere, ecco che il forte, sbuffa, si agita, mostra evidenti segni di insofferenza, per poi ripiombargli di nuovo addosso come un falco, dandogli uno strattone ancora più deciso del precedente, ma soprattutto assestandogli il colpo mortale con la frase: "Ma che lo compri a fare. Tanto sai benissimo che poi non lo leggi. Come tutti gli altri che compri e metti giù in cantina senza manco leggerli". E a quel punto l'inferiore, umiliato nei sentimenti e additato di fronte a tutti gli altri lettori di fumetti presenti come un... lettore-non-leggente, e che per di più mette i fumetti IN CANTINA (muffe, umidità, insetti mangiacarta vari, talvolta anche topi... ma che scherziamo!!!), se ne va vergognandosi a morte. E non acquistando il fumetto, ovvio.

Gli appassionati si aggirano fra gli stand ed iniziano ad apparire strani figuri... Ad esempio: chi è il tipo in fondo a sinistra con una croce sulle spalle?!?!?I DEBOLI

Sono quelli che, nel rapporto di coppia, subisco il potere. Anche a loro non gliene frega niente dei fumetti e sono lì solo per accondiscendere al volere del partner che, siccome è il Superiore della coppia... si fa sempre quello che dice lui/lei. E siccome al Superiore piacciono i fumetti, il debole, pur di compiacerlo, si finge interessato, li osserva attentamente, ne sfoglia qualcuno, parla con gli standisti... cosacosacosa???? Parla con gli standisti?!?! Mai errore fu più grave e, accorgendosi immediatamente delle occhiatacce di rimprovero che gli invia il Superiore,  tronca subito la conversazione, abbassando il capo e dileguandosi nella folla, avendo compreso di aver appena commesso l'errore più grave in assoluto e cioè... parlare con uno standista senza prima chiedere il permesso al Superiore.

Talvolta i deboli, sempre per puro spirito di compiacimento, se ne escono con la compromettentissima frase: "Però... mi piacciono questi disegni... quasi quasi lo compro", ma il Superiore, che ne capisce di fumetti, anche se pure a lui quel fumetto sembra decisamente interessante, pur di rafforzare in ogni occasione il pieno potere decisionale che ha all'interno della coppia, lo strattona via replicando: "Interessante?! Quella roba lì? Si vede proprio che non ne capisci niente di fumetti". Ovviamente il giorno dopo il Superiore ritorna, ovviamente da solo, e ovviamente se lo compra.

 

In chiusura, vorrei solo dire  a quelli che frequentano assiduamente le mostre-mercato di fumetto, e che magari si saranno anche riconosciuti (spero non offesi) in questo mio scritto, che non sempre chi sta dietro il bancone è un orco brutto e cattivo pronto ad assalirvi pur di riuscire a vendervi tutto ciò che espone al suo stand.

Molto spesso è una persona che sta lì, sì per vendere i suoi fumetti, ma anche per conoscere  gente nuova, fare amicizia, o chiacchierare amabilmente con qualcuno che si è appena conosciuto.

Almeno per noi della Perfect Trip è così e chi ci conosce lo sa bene.

Perché, per uno standista, non c'è soddisfazione più grande che vendere un fumetto ad un nuovo amico, piuttosto che ad un semplice passante... "paga & fuggi", date retta a me!

Alla prossima mostra-mercato, dunque.

Sempre ammesso che non veniate a cercarmi alla stand della Perfect Trip per picchiarmi, dopo aver letto questo mio innocente articoletto!!! ;-D

 

(01/11/2007)

 

   

 

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