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I grandi esclusi... Leonardo Manco di Fabio Volino
A volte viene spontaneo chiederselo: ma cosa avrà mai fatto di male un disegnatore per meritarsi un destino del genere? Cosa ci sarà mai di così tragico nei suoi disegni da non essere degno della benché minima possibilità di pubblicazione? Nel caso di certi artisti ”storici” tipo Don Perlin o Al Milgrom la risposta è evidente: basta guardarli (ma poi esiste qualcosa di inedito di Milgrom?). A volte invece accade che uno stile, che per molto tempo va di moda, improvvisamente scemi la sua attrattiva tra i lettori, con inevitabili tagli e artisti dimenticati (è il caso dei numerosi cloni di Rob Liefeld). Ma il caso di cui siamo interessati a parlare è veramente inspiegabile e unico a sé. Un caso che ha nome Leonardo Manco. Intendiamoci, non tutte le storie disegnate da questo artista sono inedite (e ci mancherebbe altro!): vedasi ad esempio la stupenda Lampi di Gloria dedicata agli eroi western della Marvel, un annual dei Vendicatori dedicato a Jarvis o la recente mini con protagonista il Dr. Destino. Già, ma tutto il resto? Druid, mini scritta da tal Warren Ellis (che dite, bravino no?) non è mai apparsa, la serie Marvel-Tech dedicata a Deathlok e scritta da Joe Casey è inedita (ed era l’ unica decente di questa linea editoriale), la nuova serie di Licantropus scritta da Paul Jenkins idem come sopra (soprattutto questa collana aveva una atmosfera gotica e surreale davvero ineguagliata), quei pochi numeri di Brotherhood da lui realizzati sono già destinati all’ oblio. E c’è ancora molto, molto altro (una storia dedicata a Capitan America e Fury per esempio). Ecco, la domanda che abbiamo posto rispunta: cosa avrà mai fatto di male Leonardo Manco per meritarsi un destino del genere? C’è qualcuno, in piena coscienza, che può affermare che costui sia un ignobile disegnatore e, se sì, motivare con dati di fatto questa sua affermazione? Personalmente Leonardo Manco è nella mia top ten di disegnatori preferiti: quel suo tratto, sporco e piacevole allo stesso tempo, ma non per questo avaro di dettagli soprattutto per quanto riguarda le espressioni del volto dei personaggi, ha attirato la mia attenzione fin da subito. Si vede subito che dietro le sue opere vi è la mano di un grande artista, che riesce a rendere un capolavoro anche sceneggiature magari poco accattivanti. Quando poi i suoi disegni vengono colorati da sua moglie Mariana- e chi può conoscerlo meglio di lei?- non si può desiderare di meglio. Viene subito spontaneo un analogo paragone: Frank Miller e sua moglie Lynn Varley. Le opere di questo celebre autore hanno di certo guadagnato dei punti grazie al perfetto dosaggio dei colori operato dalla sua compagna di vita. Ma Manco a quanto pare non pare goda della stessa fama di Miller. E dunque perché questo triste destino? Forse una risposta, amara ma reale, esiste. Rileggete bene i titoli da me elencati: Druid, Licantropus, Deathlok. Personaggi conosciuti veramente da poche persone e che a quanto pare gli editori italiani non ritengono in grado di sfondare tra il grande pubblico. E forse non hanno tutti i torti: non è un caso infatti che Lampi di Gloria sia stato presentato in un formato assolutamente inedito per gli albi Paninicomics. Un albo “gigante”, che voleva di certo catturare l’attenzione dei lettori di Tex. Altrimenti potevamo scordarci anche questa storia. Ecco quale è stata la colpa di Leonardo Manco: essersi dedicato a personaggi ignoti e aver donato loro la sua opera. Sinceramente il suo talento rischia di essere sprecato su queste collane minori e speriamo che decida al più presto di dedicarsi ad un titolo più di richiamo, di modo che molti altri possano apprezzare il suo stile. E speriamo di vedere anche la sua prossima mini dedicata al Dr. Destino, noi siamo fiduciosi. E’ spesso questo l’ amaro destino riservato ai personaggi sconosciuti: l’ oblio. Chissà, magari quando e se verrà presentato il Killraven di Alan Davis, gli editori italiani si lamenteranno di come sia ingiusto che un personaggio del genere sia stato praticamente dimenticato. Peccato che a loro volta si siano “dimenticati” dell’ one-shot dedicato al guerriero del futuro disegnato dallo sconosciuto Joe Lisner. Un vero capolavoro. Ma si sa, Alan Davis è Alan Davis. A volte è dura essere un grande autore sconosciuto. (15/04/2002)
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