Fame sbarca in libreria

 

Avevamo lasciato la rivista “Fame!” con tante speranze e buoni propositi per il futuro e dopo pochi mesi la troviamo con grande gioia e sorpresa ad azzardare quella che è una scommessa, ma anche il passo fondamentale per compiere il vero salto di qualità: catapultarsi dalla distribuzione locale a quella nazionale del circuito delle librerie, attraverso Pan Distribuzione. Il formato della “versione da libreria” è quello dei numeri precedenti (48 pagine in bianco e nero, “formato bonelli”, ma spillate, per 1,8 euro), neppure la numerazione è ripartita, solo la carta cambia: dalla patinata ultrapesante dei numeri precedenti, si passa ad una carta molto più leggera, ma con una resa addirittura migliore. Segno dell’aumento della tiratura, di notevoli progressi a livello di stampa e/o di una conoscenza sempre maggiore dell’aspetto produttivo:  è questa la scuola sul campo dei giovani editori indipendenti...

“Fame!” si presenta alla platea degli appassionati con un numero molto curato e ben realizzato, sulla scia delle precedenti uscite, ma avendo forse acquisito la consapevolezza di poter essere un’ottima vetrina per giovani autori, poichè pur rimanendo invariata la variegatezza di stili e tematiche, il livello medio dei vari lavori si è notevolmente alzato e tutti i fumetti sono molto curati e professionali. La copertina “stile Matrix” di questo numero 6 è disegnata da Luca Malisan ed è dedicata a “Comboman”, storia d’apertura realizata dallo stesso Malisan, partendo da uno spunto di Mauro Cinello. La storia è divertente ed è disegnata bene, con un tratto curato, un’inchiostrazione accattivante ed un uso non invadente, ma anzi funzionale del computer. Seguono le divertenti striscie di “Fame nera”, scritte da Stefano Ratti e disegnate da Dimitri Fogolin, “deus ex machina” del progetto “Fame!”. Prosegue “Quando scesero dal cielo...” la serie di Diego Mazzo, in cui l’autore continua a dimostrare grandi doti grafiche ed uno stile molto personale. Purtroppo, però, il tono poetico ed intimista ed i ritmi rarefatti della sua storia mal si adattano al numero esiguo di pagine di ogni episodio ed alla periodicità della rivista. Per un giudizio più esaustivo si attende una lettura corposa “in blocco”, a serie terminata. A concludere il sommario dei fumetti c’è il quarto episodio di “Tetty”, scritto e disegnato da Joseph, con la partecipazione di Belinda Bertolo ai disegni di alcune tavole: un fumetto carino, ottimo esempio di un comic che potrebbe piacere molto anche alle ragazze, senza necessariamente dover essere uno shojo manga. Infine, questo numero contiene anche “Il postapane” (la rubrica della posta), una bella intervista a Davide Toffolo (a quanto pare “padre putativo” dell’iniziativa) curata da Belinda Bortolo ed un articolo di Gianfranco Camin su “Julia” di Berardi.

In un periodo in cui le riviste antologiche non sembrano godere di grande fortuna, “Fame!” merita un applauso ed un appoggio concreto, per la vitalità dei suoi progetti e la purezza dei suoi intenti: ora potete ordinare la rivista in qualsiasi libreria... perchè non darle una possibilità?

Info: redazione@fameweb.it

(8/11/2002)

 

 

   

 

www.amazingcomics.it