STRANGE PEOPLE

 

Esce sotto il marchio "Medicina Nucleare" di Diego Gabriele, l'editore indipendente dalla programmazione più varia ed interessante del momento, questo "Strange People", un noir dalla costruzione atipica scritto da Andrea Antonazzo e disegnato da Raffaele Marinetti.

Il risultato della loro collaborazione è un fumetto in cui a farla da padrone sono la narrazione e la sceneggiatura, per un comic che sfrutta molto bene le possibilità espressive del mezzo. Ad analizzarlo bene, infatti, il soggetto della storia non è particolarmente interessante. E' semplice e strano allo stesso tempo, ma a tratti sembra addirittura scontato. Alcuni personaggi sono bizzarri, ma senza notabili picchi d'interesse. Tutto è quindi giocato sulla struttura della storia, che inizia proprio dal finale. Se, di norma, in ogni racconto si tenta solo alla fine di stravolgere la situazione e di cambiare improvvisamente le carte in tavola, per ottenere un finale d'effetto che stupisca i lettori, "Strange People" inizia con la frase "The end" e ci mostra il suanguinolento finale di una storia che verrà raccontata solo in seguito come un lungo flashback. Una tecnica narrativa come questa, non innovativa, ma comunque particolare, deve essere ben calibrata per ottenere l'effetto sperato. E sembra che Antonazzo e Marinetti siano riusciti nel loro intento, sfruttando tutte le freccie al proprio arco. I dialoghi sono incisivi e credibili. I disegni sono essenziali e puliti, giocando molto sul contrasto netto fra bianchi e neri. Molto ordinata e leggibile la costruzione della tavola. Colmando alcune lacune in fase di inchiostrazione ed eliminando alcuni accenni al Miller di Sin City (lavorando con più calma?), per l'artist si prospettano anche ampi margini di miglioramento.

Il risultato finale è più che apprezzabile, ma non esente da pecche. Il lettering, purtroppo, non è molto piacevole. Forse è stata una scelta volutamente "retrò" degli autori, ma di certo non è riuscita molto bene. In numerose tavole, poi, la qualità della riproduzione dei neri non è all'altezza degli altissimi standard qualitativi che l'ottimo editore ci ha proposto finora. Colpa della stampa o dell'inchiostrazione poco professionale? Ma in fondo spero semplicemente di aver comprato una copia stampata male.

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(19/12/2002)

 

   

 

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