TAG 17, l’incompleto

Anche se abituati a discutere di prodotti “fatti in casa”, è arrivato il momento di parlare di una delle poche produzioni “di lusso” nel panorama indipendente italiano, “TAG 17”.  Realizzato dal Maximus Press Studios, questo albo si presenta ai lettori con carta patinata, stampa a colori impeccabile ed una copertina su cartoncino disegnata dal mitico Pino Rinaldi, per non parlare della retrocopertina ad opera di Dante Bastianoni! Lo sforzo realizzativo è massimo e questo piccolo gruppo indipendente offre una lezione di qualità e capacità  anche a ben più blasonate case editrici... Dopo le doverose lodi all’edizione è il momento di parlare della storia, sebbene preferirei non sbilanciarmi troppo nel giudicarla. “TAG 17”, infatti, sarà pubblicata sotto forma di miniserie (tre numeri in tutto), ma nel corso di una interessante chiacchierata presso il loro stand al Romics, lo scrittore Carmine Amoroso ed il disegnatore Ernesto Carbonetti mi hanno confermato che la saga era originariamente pensata come una storia unica. La necessità di contenere i costi e la voglia di far circolare il loro prodotto li ha spinti alla "scissione" in tre numeri, forse dolorosa, ma imprescindibile: un volume unico avrebbe contato più di 96 pagine e, dovendo far ricorso alla brossura, sarebbe costato più di 25.000 lire, pregiudicando l’avvicinamento di una vasta fetta di pubblico. Ogni numero della mini, invece, costerà 5.900 lire (E 3,05) e permetterà di leggere l’intera storia a “sole” 18.000 lire, sebbene su 3 albetti spillati di 32 pagine. Detto questo, recensire “TAG 17” è come parlare di un film dopo aver visto poco più di metà del primo tempo! Perciò mi sento di affermare che forse si resta un po' delusi dalla lettura del primo numero, ma rimane comunque la curiosità di leggere il successivo! Fin’ora, infatti, è stata messa parecchia carne al fuoco (forse troppa!) e gli avvenimenti si sono susseguiti in maniera convulsa (forse troppo in fretta!), ma potrebbe essere funzionale alla storia...  Alcuni spunti, infatti, sono interessanti e promettono bene, ma bisognerà aspettare la fine per poter giudicare... Stesso discorso va fatto per l’apparato visivo, non tanto per i disegni, quanto per la colorazione.

Le tavole di Carbonetti, infatti, sono ben costruite, con un’impostazione molto dinamica e moderna. Anche il suo tratto è apprezzabile, sebbene spicchi in maniera prepotente il debito nei confronti di Neal Adams, mentre qualche dubbio lo lascia l’inchiostrazione di Raffaella Seccia, non sempre convincente, anzi a tratti addirittura grossolana. Il tutto, comunque, è completamente modificato dai colori, troppo pesanti ed ingombranti, quasi che i Rafty Comic Studio (responsabili della colorazione e delle elaborazioni in 3D) vogliano diventare i veri protagonisti dell’impatto grafico, a discapito del lavoro del disegnatore. Ma anche questa potrebbe essere una scelta e potrebbe avere un significato ben preciso nell’economia della storia, secondo quanto strappato ai sibillini autori... Che si nasconda anche dietro alla colorazione un “cliffhanger” della storia? D’altronde si parla di un avventuroso viaggio nella realtà virtuale... E se anche la realtà “vera” in cui il protagonista crede di muoversi fosse “virtuale”? O almeno questa è l’idea che mi sono fatto. Se così non fosse... speriamo proprio che i coloristi migliorino! Di certo le cose miglioreranno a livello di disegni, dato che ad occuparsi dei fondali e della rifinitura delle tavole dal #2 arriverà il bravissimo Luca Cicchitti, uno dei disegnatori migliori provenienti dalla “grande famiglia” di AC! Luca, infatti, è l’autore di alcune pin-up e delle copertine di “Amazing Comics” numero 20 e numero 21 ed attualmente sta terminando una storia fantasy scritta proprio da me... A presto maggiori informazioni! Se invece volete saperne di più su “TAG 17” (che è distribuito nelle librerie dallo Star Shop) e sui Mamimus Press Studios eccovi qualche indirizzo utile...

dauno_2000@yahoo.it

www.maximuspressstudios.com

www.maximuspressstudios.it

  (17/01/2002)