Il
ritorno di PT7!
Dopo
un anno finalmente torna PT7, con il volume 5.0,
intitolato “L’Uomo di cui hai Paura”. L’attesa è stata
lunga, a tratti sembrava quasi interminabile e, magari, qualcuno ha
anche avuto paura che PT7 non uscisse più. Invece i ragazzi della Perfect
Trip sono ritornati ALLA GRANDE, con un albo davvero strepitoso, a
partite dalla nuova veste grafica fino ad arrivare alla storia. Ma
andiamo con ordine... Con questo numero PT7
cambia radicalmente look e , sebbene il formato sia rimasto
identico ai numeri precedenti (“stile Bonelli”, insomma), la
presentazione del prodotto è di certo più simile allo stile Vertigo.
E si capisce subito, sin dalla copertina magistralmente realizzata da Cristiano
Panepuccia: un’illustrazione (elaborata da una fotografia?)
davvero terrificante e di sicuro effetto. Mitico! All’interno
della copertina hanno iniziato anche a comparire i “risvolti”, che
sono utilissimi come segnalibro (!) e danno alla veste un certo
“prestigio”. Infine, anche la grafica interna e l’impostazione dei
redazionali sono state radicalmente trasformate. La cosa veramente
importante, però, è quello che non è cambiato: la grande qualità
delle storie, sotto tutti i punti di vista. Lo scrittore Simone
Panepuccia si dimostra ancora una volta uno
dei pochi grandi talenti del fumetto italiano. Tra una marea
di italici scribacchini e capaci plagiatori, le sue idee e le sue
tecniche di sceneggiatura spiccano per originalità ed capacità di
innovazione. Come è ormai nella "tradizione" della serie,
questa storia gioca molto sui comprimari, figure che in altre
pubblicazioni troppo spesso restano ai margini per dare spazio a
protagonisti monolitici ed immutabili. “L’Uomo di cui hai
Paura”, invece, si costruisce proprio attorno ai personaggi
“secondari”, ai loro segreti ed alle loro paure più recondite. Il
loro dramma tocca solo marginalmente il misterioso percorso iniziato dal
“poeta tossicomane” Pitt Buckley e dall’agente dell’FBI Adam
Soriano, ma ne condiziona ugualmente i passi e ci permette di
conoscere meglio anche i protagonisti. Tutto questo (e molto altro
ancora...) è raccontato visivamente da Michele Condosta, un
ottimo disegnatore. Il suo lavoro è a dir poco perfetto. Buona
costruzione della tavola, inchiostrazione impeccabile,
con neri decisi e netti, grande cura per il particolare e precisa
caratterizzazione dei personaggi sono i suoi punti di forza. E bisogna
anche aggiungere una grandiosa scena “da trip” e la capacità di
esprime graficamente l’atmosfera cupa ed angosciante che permea tutta
la storia. WOW! Il lavoro di un vero professionista. Che dire oltre... PT7
è il mio fumetto italiano preferito e sono certo che se lo leggeste
sareste d’accordo con me...
Info.:
perfect.trip@tiscalinet.it
(17/12/2001)
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