Beast & Masters of the Universe (c) MVCreations

 

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Emiliano Santalucia

a cura di Stefano Perullo

 

He-Man & Masters of the Universe (c) MVCreationsCiao Emiliano! Benvenuto sulle pagine virtuali di AmazingComics.it. Che ne diresti, tanto per rompere il ghiaccio, di parlarci un po’ di te?

 

Allora, vediamo …*conSultando il mio biografo ufficiale*…
Sono nato a Palermo nel 1975, dove tuttora vivo con la mia assistente matititsta nonché futura moglie Enza Fontana ( si, è vero, non c’è nei credit del primo numero di MOTU, ma l’errore è stato prontamente corretto nel secondo numero ) Nel 1982 mi stavo tranquillamente iniziando a godere gli anni 80, quando venni fulminato da una pubblicità su “l’Illustrazione dei Piccoli”. Era una grossa foto di He-Man su sfondo bianco e lo slogan era “il gioco più forte dell’universo!” Alcuni mesi dopo acquistavo i mie primi He-Man, Teela e Skeletor e da allora si può dire che la mia vita sia stata indissolubilmente legata ai MOTU.
Anche se ho sempre letto fumetti, ho iniziato a leggerli “professionalmente” solo nel 1988-89 credo, all’alba della Star Comics e della Play Press.
La strada si andava delineando da sola: frequentai il Liceo Artistico, e poi la Scuola del Fumetto a Milano.
Più avanti scopri internet e la comunità di MOTU sparsa per il mondo. Insieme ad Alessio Di Marco, decidemmo che era il momento di creare un sito graficamente di qualità con buone foto e immagini e creammo Masters of the Universe Unbound, che ospitava anche l’unico fumetto completo da me disegnato sino allora, una storia dei MOTU di 36 pagine intitolata Homecoming, che attrasse l’interesse di un promettente colorista di nome Val Staples

 

Potresti spiegare ai profani perché ami tanto i Masters e qual è il segreto del loro successo?

I motivi sono davvero vari.

 

Andiamo con ordine.
I Masters erano una serie di giocattoli di qualità, una delle migliori del suo tempo, se non LA migliore.
L’amalgama di fantascienza e fantasy era la cosa più affascinante, l’aspetto magico e il design unico della serie erano la prima cosa che attraeva e che mi catturò subito. Fui affascinato proprio dalla storia raccontata sui primi minicomics e non riuscii più a staccarmene.
Adesso, credo di essere in grado di valutare quali sono davvero gli altri meriti dei MOTU: come Star Wars (e non è un male), MOTU è un gran calderone dove sono mischiati miti e archetipi, probabilmente ad un livello molto elementare ed accessibile ai bambini. Non c’è niente di colto, ma questi elementi sono presenti e funzionano a qualsiasi livello. Sono gli elementi puri che fanno funzionare Guerre Stellari e il Signore degli Anelli, solo applicati ad una serie di giocattoli. I bambini percepirono il senso dell’eroe attraverso i giocattoli e i cartoni, e ne furono coinvolti. La storia era semplice ma funzionava, e aveva tutti gli elementi del mito, dal tempio-fortezza incantata alla spada magica etc.
E’ comunque un gran merito per una serie di giocattoli pensata per far soldi. Che lo si voglia ammettere o no, tutto ciò educa e arricchisce.

 

Beast & Masters of the Universe (c) MVCreationsSpulciando nella rete ho scoperto, con mia somma sorpresa, che il tuo impegno sulla nuova collana dedicata ai Masters Of The Universe è, per certi versi, il tuo primo lavoro professionistico. Davvero non hai avuto nessun’altra esperienza?

 

No, non per certi versi, è davvero il mio primo lavoro professionistico!
Tecnicamente la mia prima pubblicazione è in realtà una storia di otto pagine apparsa sul numero uno di Piccoli Brividi della Panini, ma quando è uscita io era già coinvolto da qualche tempo (un anno credo) nel progetto dei MOTU.

 

Come sei approdato al mondo dei fumetti, hai seguito degli studi oppure sei totalmente autodidatta?

 

Come dicevo prima ho frequentato la Scuola del Fumetto a Milano con tre dei migliori insegnati che abbia mai avuto, Giuseppe Quattrocchi, Luciano Ragazzoni e Adriano Benedetti, a cui devo davvero tantissimo. Ho imparato da loro l’etica del lavoro, la costanza, l’impegno necessari e anche lo spirito di sacrificio.

 

Mi sembra abbastanza chiaro che tu sia un fan abbastanza sfegatato dei Masters. Come ci si sente a coronare il sogno di disegnare i propri personaggi preferiti e, per di più, a farlo proprio nel loro mercato di origine?

 

Eheheh, beh, inutile negarlo, è un sogno che si avvera.
Ho vissuto con questo scopo per anni e anche se sembrava impossibile non mi sono lasciato scoraggiare. Qualcuno pensa che sia stato un miracolo quello che è successo, ma nonostante tanta fortuna, sono convinto che siano stati il lavoro e la costanza a permettermi di arrivarci.
Farlo per gli USA era anche il solo modo di farlo.

 

Il primo numero di MASTERS OF THE UNIVERSE è sorprendentemente balzato ai vertici della classifica di vendita statunitense. Ti aspettavi una tale consacrazione?

 

Per dire la verità si, ma non è per vanità che lo penso. E’ stato il trend del momento che ci ha portato in vetta alla classifica con il primo numero non la reale qualità del prodotto.
Non mi ha sorpreso più di tanto perché avevo visto i risultati di Transformers e G.I.Joe, quindi essendo i Masters almeno altrettanto popolari non sarebbe potuta andare diversamente.
Ma la partita si è appena aperta e certo le posizioni in classifica di adesso non hanno nulla a che vedere con quelle del primo numero.
L’albo è praticamente appena uscito (mentre scrivo il secondo numero è uscito da 15 giorni circa) e i rivenditori non avevano molto sui cui giudicare e adattare gli ordini sino a quasi il numero quattro.
Penso che il reale interesse per la testata si potrà giudicare dal secondo o terzo numero della serie regolare.

 

Skeletor & Masters of the Universe (c) MVCreationsA quale pubblico si rivolge Masters? Agli ex-ragazzini degli anni ’80 oppure alle nuove leve?

 

A entrambi. Ai fan dei MOTU degli anni 80, perché siamo sempre fan dei MOTU!
Alle nuove leve (ammesso che in USA che ne siano) perché questi sono i nuovi Masters, quelli della nuova serie di giocattoli e del nuovo cartone animato di Cartoon Network.

 

Attualmente l’industria dei comics sta attraversando un periodo molto particolare: da un lato ha, grazie alla Crossgen ed al successo della trilogia cinematografica del “Signore degli Anelli”, riscoperto il genere Fantasy, mentre dall’altro si avverte una forte corrente nostalgica che ha spinto molti autori alla riscoperta di personaggi tipicamente anni ’80. Il rilancio dei Masters è in qualche modo inseribile in uno, o in entrambi, di questi filoni?

 

Probabilmente più nella seconda, anche se (e ci tengo sempre a chiarirlo) non è che l’albo dei MOTU sia nato sul filo di questa corrente anni 80. Chiamiamolo momento propizio, ma un albo su licenza non nasce così su due piedi, e noi abbiamo lavorato un anno per ottenere la licenza, e quando abbiamo iniziato non era nemmeno uscito G.I.Joe.

 

Negli anni ’80 ero ormai un adolescente in piena tempesta ormonale (eh! eh! eh!), di conseguenza ho vissuto solo di striscio il fenomeno He-Man e soci. Di quel periodo ricordo benissimo i mini-comics illustrati magistralmente dal compianto Alfredo Alcala e la serie di cartoni animati (che consideravo troppo infantile e della quale proprio non sopportavo la morale che alla fine di ciascun episodio ci veniva propinata!). A quale di queste tenderà ad ispirarsi il lavoro tuo e di Staples?

 

A nessuna delle due.
Come ho già detto questi sono i nuovi Masters, e forse è bene spiegarlo brevemente perché non tutti sanno cosa è successo negli USA in proposito: almeno tre anni fa la Mattel ha messo sotto contratto quattro scultori transfughi dalla McFarlane Toys (quelli di Spawn), i proprio per realizzare una nuova linea dei MOTU presentata alla San Diego Comic Con del 2001.
L’anno scorso è partito la nuova serie animata della Mike Young Production che è subito balzata in testa alle classifiche di ascolto di Cartoon Network
Era naturale che il nostro fumetto seguisse la nuova linea, cosa che però non deve preoccupare i vecchi fans: i MOTU sono sempre i MOTU, la più grossa differenza è che Adam ha 16 anni (ma non He-Man) per il resto riconoscerete tutto!

 

Man at arms & Masters of the Universe (c) MVCreationsTi infastidisce pensare che il tuo lavoro possa essere snobbato dai più solo perché ispirato ad un prodotto concepito per essere fruibile da bambini?

 

Moltissimo, anche se convivo con questo da una vita.
E’ già sbagliato pensare che il fumetto, essendo “ispirato (e sottolineo ispirato) ad un prodotto concepito per essere fruibile da bambini” sia da considerare di scarso interesse o di bassa qualità. Dubito che la qualità dell’idea sia misurabile in base alla età a cui è stato indirizzato il prodotto ispiratore. E sarebbe ancora una volta come dare degli stupidi ai bambini, che stupidi non sono.

L’idea vive di vita propria, le forme con cui si presenta al pubblico possono essere discutibili quanto vogliamo; comunque, il nostro fumetto non è certo indirizzato solo ai bambini, diciamo che è un PG-13, come dicono negli USA

Per il resto ci sarà sempre qualcuno che dirà che tanto sono giocattoli e quindi fanno cagare, ho capito da anni che è una battaglia persa. Mi limiterò a fare del mio meglio per farne comunque un buon prodotto, qualcuno cambierà idea, qualcun altro no, pazienza.

 

Il sodalizio con lo scrittore Val Staples (purtroppo ignoro di quale nazionalità sia – ndr) era già esistente prima che la pubblicazione della collana si concretizzasse oppure siete stati messi in contatto dall’editore?

Come è avvenuto il contatto con la Image?

Avete un coordinatore presso la casa editrice? In caso affermativo, con chi avete a che fare e che tipo di rapporto si è instaurato tra voi?

 

A queste domande risponderò cumulativamente, e adesso capirete il perché.
E’ bene chiarire una cosa innanzi tutto: io non lavoro per la Image Comics, io lavoro per uno studio chiamato il cui presidente è Val Staples. La Image è appunto solo l’editore, ed io non ho alcun rapporto di tipo professionale con loro. Tutto, dall’idea alla stampa è gestito dalla MVCreations.
Val faceva il colorista per lo studio Hi-Fi design, ed è anche il proprietario di il sito universalmente riconosciuto come il più importante dedicato ai MOTU (ormai abbiamo un filo diretto e ufficiale con la Mattel), sito a cui io ho collaborato sino all’inizio del lavoro sul fumetto.
Val lo conoscevo già, dato il mio essere particolarmente attivo nella comunità dei MOTU, e un po’ di tempo fa mi chiese se volevo essere il matitista di una serie a fumetti dei MOTU a cui stava lavorando (in tempi assolutamente non sospetti)

Dunque, il mio attuale rapporto con Val funziona più o meno così: lui è il mio editore, sceneggiatore, colorista, coordinatore, insomma, il mio boss in tutti i sensi. Abbiamo ormai un forte legame di amicizia perché abbiamo contribuito entrambi a realizzare l’uno i sogni dell’altro.

All’infuori di lui, non ho rapporti di lavoro con altre persone, anche se ovviamente sono in contatto con gli altri amici dello staff della MV, Matt Tyree, Jonboy Meyers e della nostra futura editor Leanne Shaw!

La MVCreations a sua volta si è affidata alla Image come etichetta. Come saprete la Image funziona così nella maggior parte dei casi ormai, è un etichetta che raccoglie tante autoproduzioni (a parte le nuove serie supereroistiche da poco uscite).

 

Masters of the Universe (c) MVCreationsChe tipo di libertà avete riguardo l’evoluzione della storia, l’ambientazione e le trame da sviluppare?

 

Abbastanza ampia. Non possiamo però ovviamente distaccarci troppo dalla continuità del cartone animato, né lo vorremmo mai. Coerenza è la parola d’ordine sia per me sia per Val!
Possiamo permetterci delle licenze, sino ad ora ho cercato di arricchire alcune ambientazioni del cartone, pur rispettando l’idea originale (vedi il Snake Mountain nel numero uno, o Grayskull nel numero due).

 

Ci puoi rivelare in anteprima un accenno alla trama, a qualche colpo di scena o a qualche evento particolare che avete in programma per la serie?

 

Spiacente, tutto è assolutamente top secret, posso solo dire che il tono, dal primo numero, in poi andrà progressivamente modificandosi, per approdare a qualcosa di più maturo e forse meno edulcorato del cartone.

 

La Mattel ha incaricato un supervisore per seguire il vostro lavoro?

 

Molte persone alla Mattel seguono il nostro lavoro, nessuno con l’incarico specifico, ma sono tutti fantastici e si è instaurato un rapporto cordialissimo, alcuni di loro vengono a farci visita nella chatroom di He-Man.org di tanto in tanto.
Voglio ricordare Geoff Walker, Jeremy Padawer, Heather Schneider e Ricardo Crespo.

 

Credi che il grosso successo riscosso dal primo numero farà sì che ci saranno altri progetti inerenti i MASTERS?

 

Altri progetti ci sono già! In estate vedremo una serie di quattro one shot ognuno dedicato ad uno dei cattivi della serie scritti da Robert Kirkman: Trap Jaw, Mer-Man, Beast-Man e Tri-Klops. Probabilmente sempre in estate debutterà anche una miniserie prequel scritta da Marv Wolfman.

 

E’ in cantiere un’edizione italiana? Sai già di qualche editore nostrano interessato ad acquistarne i diritti? Ti piacerebbe curarla personalmente?

 

Che io sappia non c’è niente in cantiere al momento, ne sono a conoscenza di particolare interesse di alcun editore italiano.
Se MOTU dovesse essere pubblicato in Italia mi piacerebbe poter supervisionare le traduzioni.

 

Devo farti una domanda doverosa: qual è il tuo Master preferito?

 

Orko! Perché è Orko! :-)

 

Come è strutturata la tua giornata lavorativa?

 

Facile, mia alzo al mattino (se non ho fatto le 7:00 lavorando il giorno prima), io ed Enza ci mettiamo a lavorare e quando abbiamo finito (di solito le 7:00 del mattino del giorno dopo) andiamo a dormire.

 

Skeletor & Masters of the Universe (c) MVCreationsQuali sono le tue principali fonti di ispirazione?

 

Prima di tutto gli Action Figures scolpiti dai Four Horsemen. Sono la mia bibbia.
Poi guardo un po’ di tutto, ma data la direzione che sto prendendo dovrò studiarmi meglio George Perez!

 

A quali fonti attingi per documentarti? Immagino che recuperare materiale per una serie fantasy non sia semplicissimo…

 

Non è cha abbia molto tempo per farlo in realtà, quando posso vado a caccia di immagini su libri o su internet. Il lavoro è comunque facilitato perché molte delle ambientazioni sono già definite nel cartone.

 

Oltre alla lavorazione dei Masters, hai altri progetti nel prossimo futuro?

 

Attualmente no, conto di stare sui Masters il più a lungo possibile!

 

Ti piacerebbe disegnare qualche altro personaggio del comicdom statunitense?

 

Sicuramente, ma non ho particolari preferenze. Spider Man sarebbe bello, oppure X-Men, ma sono cose scontate no?

 

Sei stato contattato da qualche altra casa editrice?

 

No, non ancora.

 

Che consiglio daresti ad un giovane disegnatore che desidera intraprendere la carriera professionistica?

 

Non sono quel professionista navigato in grado di dare saggi consigli, davvero. Sulla base della mia esperienza posso solo dire che bisogna credere in quello che si fa sino all’ultimo, avere la testa dura e non aver paura di sbatterla più e più volte. Certo, una buona dose di obbiettività sul proprio lavoro e sulle proprie ambizioni non guasta, ma adesso come adesso non saprei dire dove sta il confine tra le due cose.

 

Credo proprio di aver approfittato a sufficienza della tua pazienza e disponibilità! Grazie e Buona fortuna per il tuo lavoro!

 

Grazie, è stato un piacere per me… ah e: Buon Cammino! (chi vuole capire capisca!)

 

Vi consigliamo di visitare

Masters of the Universe Unbound

il sito curato e gestito da Emiliano Santalucia,

su cui troverete tutte le informazioni e le novità

sul modo dei Masters of the Universe.

(6/2/2003)

 

   

 

www.amazingcomics.it