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Walter Venturi

a cura di Matteo Losso

 

Ho incontrato Walter Venturi a Roma, nella sede della sua “Down Comics”, uno “studio creativo” ben organizzato e coloratissimo, con alle pareti splendidi poster ed alcune tavole originali davvero “preziose”, tra cui mi pare di aver intravisto anche l’originale della cover di “Deathblow” n°1 autografata da Jim Lee (wow!). Un luogo ideale, insomma, per una bella chiacchierata col giovane disegnatore che da qualche tempo ha anche assunto il ruolo di direttore editoriale della Play Press ed ha nelle sue mani il “destino” degli eroi DC Comics in Italia. La prima domanda di questa intervista, a dir il vero, è stato proprio Walter a porla...

 

Come iniziamo?

 

Magari potresti iniziare presentandoti...

 

Sono Walter Venturi, di Roma. Nasco come disegnatore, poi, per forza di cose, divento autore completo, in quanto bisogna fare la necessaria gavetta ed il modo migliore per gestire un’idea è... gestirsela da soli, se non trovi subito un editore disposto a pubblicarti! L’”’indipendenza” parte col personaggio Capitan Italia, che adesso, per fortuna, ha già qualche anno di pubblicazione, segno che è stato ben accettato dai lettori. Attualmente mi occupo della direzione editoriale e della gestione della linea fumetti per la Play Press Pubblishing. Questa è in sintesi la mia “escalation”, ma il mio impegno nel fumetto, nella grafica ed in tutto quello che è immagine va avanti da anni...

 

Hai fatto degli studi particolari? Chessò, una scuola di fumetto o di design?

 

Liceo Artistico  e poi ho iniziato a disegnare, “copiando” dai disegnatori famosi, perchè è così che si fa! Pian piano si scopre che ci sono tanti stili diversi, tante nuove tecniche e, perciò, devi stare attentissimo a tutto quello che esce. Al tempo in cui è nato Capitan Italia  imperava l’Image: sentivo  il “bisogno” di un super eroe italiano ed ero rimasto infatuato dalla novità americana.

 

Fortunatamente Capitan Italia è un tantinello "sui generis"...

 

Sì. Lo stile è molto italiano, anzi, molto romano, riuscendo a prendere tutto in maniera molto scanzonata. Questa, comunque, è stata la prima tappa di Capitan Italia che attualmente mi ha portato al n°4 della serie “regolare”. Grazie a questa prova mi sono fatto notare nell’ambiente dei disegnatori ed ho stretto amicizia col “gruppo romano” ed i milanesi Diego Cajelli e Luca Bertelè. Ci siamo riuniti ed abbiamo formato quella che è la Factory, composta da tante persone, fra cui  Stefano Piccoli, con cui ho realizzato un cross-over fra Capitan Italia & Il Massacratore. Abbiamo fatto un po' di prodotti, tutti diversi, perchè ciascuno poteva fare ciò che voleva. Io, insieme a Roberto Recchioni e Tiziana Vacca, ho fatto “Lost Kidz”, una mini di tre un po' vicina alle nuove tendenze, vedi Playstation...

 

Molto "easy", èerò gustosa.

 

Tante volte in un fumetto la sostanza deve essere proprio intrattenere il pubblico. Se si vuole scendere più nell’artistico, ci sono altre letture, che mi sembra persino riduttivo definire “fumetti”...

 

Letteratura disegnata?

 

Rende l’idea, ma in generale sono etichette che non è neanche tanto bello dare.

 

Insomma, ci sono anche Moore, Miller...

 

Certo, ma sono “compensati” da altre letture più facili, di puro intrattenimento.

 

L'unico difetto di "Lost Kidz" forse è di essere stata troppo "frazionata" nel tempo. A leggerla tutta d'un fiato sarebbe stata più gradevole.

 

Forse sì, ma ci  sono dei progetti editoriali ed   una    certa    impostazione   degli   albi    da mantenere. Adesso l’esperienza con la Factory si è fermata a “Lost Kidz”, ma, se riuscirò a gestire bene gli impegni con la Play Press, uscirà nuovamente qualcosa.

 

Sbaglio o i programmi della Factory si sono un pò ridimensionati? Parto anche dalla considerazione dell'Expocartoon: prima avevate uno degli stand meglio posizionati e più grandi, mentre nell'edizione di Novembre della mostra capitolina siete nettamente "calati".

 

Si era chiuso un ciclo di albi. Tutte le mini serie erano finite. Eravamo stati presenti già a Lucca Comics e ci sembrava non ci fosse bisogno di strafare. Alla fine siamo sempre indipendenti, anche se siamo in tanti! Ed ognuno di noi, nel frattempo, ha anche impegni con case editrici maggiori, che vanno portati avanti col massimo del lavoro, del tempo e della professionalità. L’esperienza con la Factory, perciò, è un po' rallentata. Certo, quando ho cinque minuti di tranquillità, inizio a lavorare sui miei progetti personali che usciranno a Ottobre o Novembre. O almeno spero, dato che il lavoro con la Play Press è sempre più impegnativo...

 

E c'è anche la King Comics!

 

Sì! Mentre lavoravo sui progetti per la Play Press ho disegnato per la King Comics due episodi di “Abrahm” su testi sempre di Roberto Recchioni, pubblicata su “Bad Karma”. Prima ancora ho fatto dei lavori per l’Eura, ovvero alcuni episodi della serie “Napoli Ground Zero”.

 

Ed arriviamo alla Play Press...

 

Abbiamo iniziato a collaborare circa un anno fa e ci siamo trovati sommersi da tutti gli eroi DC Comics!

 

Come è nata questa collaborazione?

 

Già in precedenza lavoravamo assieme sulla “linea bambini” e, dopo esserci conosciuti bene, è arrivata questa proposta. Logicamente io ho accettato perchè è un impegno stimolante.

 

Quasi da "salvatore della patria"!

 

A vedere quello che era rimasto...

 

Ed a vedere come erano fatti alcuni albi!

 

Il grosso impegno dell’editore si era spostato  su altre linee editoriali, vedi Playstation (2times!, ndMaT), ma se è quello che il pubblico vuole è giusto darglielo. Per non lasciare le cose così come stavano andando, la gestione dei comics è stata affidata a noi... sperando di ottenere qualche buon risultato! A sentire i lettori, per adesso pare che siano soddisfatti di questa nuova gestione, anche perchè non ci sono più in giro solo Batman o Superman, ma c’è un po' tutto l’universo DC. Insomma, chi vuole Green Lantern o Flash, li trova: le cose più buone che sono state prodotte dalla DC negli USA cerchiamo di riproporle qui in Italia.

 

Perchè "spingere" sulla distribuzione esclusiva in libreria?

 

Perchè il mercato di riferimento è quello, secondo me e secondo la Play Press. E poi il “luogo” dell’amante e dell’appassionato è la libreria. I lettori che vivono nei piccoli centri, dove non ci sono librerie, poi, non devono preoccuparsi: una volta al mese potrebbero fare una “trasferta” nella città più vicina o farseli spedire direttamente a casa. Che problema c’è?

 

Però sembra che non crediate nel vostro materiale abbastanza da voler "rischiare" la distribuzione in edicola, più capillare e più economica per i lettori.

 

Si rischia sempre, di continuo, sia in edicola che in libreria.

 

Ma in libreria si rischia di meno. Il prezzo degli albi è molto più alto e al momento di andare in stampa già si conoscono o, quantomeno, sono quasi certe le ordinazioni dei librai. E' una sorta di "rischio calcolato"!

 

Certo, si ha maggiore controllo. Il discorso delle ordinazioni, però, è più complesso, perchè non bisogna pensare solo al primo ordine, ma anche alla richiesta di arretrati.

 

Pensi che il materiale che avete presentato e presenterete solo in libreria non sarebbe riuscito a sopravvivere anche in edicola, ad un cover price più abbordabile?

 

Ti renderai conto anche tu di quello che vedi quando vai in edicola. Il caos più totale. Io da lettore appassionato preferisco trovare tutte le uscite,  precise  e   perfette,  anzichè  andare   a scovare un albo, magari anche rotto, in mezzo a scaffali carichi di cd, riviste, giocattoli... La visibilità degli albi in edicola, adesso, sta scomparendo. Però l’edicola è presente su tutto il territorio e, quindi, personaggi come Supermano o Batman, di per sè “visibili”, li trovi dappertutto. Tutto quanto il resto è in libreria. Abbiamo studiato dei volumi che raccolgono storie complete, in modo da non “disperdere” i lettori: comprando un volume si ha un “pacchetto completo”, da leggere senza nessuna complicazione di “continuity”.

 

E' per questo motivo che è andata in libreria persino la "JLA"?

 

Sì, è proprio il tipo di “confezione” che vogliamo dare ai nostri albi. Anche “Batman”, adesso, diventerà mensile e racchiuderà le quattro serie americane, in modo che, una volta al mese, il lettore avrà tutte le storie complete, senza dover aspettare quindici giorni.

 

Il cambiamento inizierà alla fine di "No Man's Land"?

 

No, prima. Anche per allinearci con “Superman”, che è sempre stato mensile, ma passerà a 96 pagine. Così si avranno le quattro testate originali americane racchiuse in un unico albo, per entrambi i personaggi. Per quanto riguarda “Lobo” il materiale sta quasi finendo, quindi aspettiamo novità. Per adesso ci sono Simon Bisley e Alan Grant che hanno realizzato “Lobo / Batman”...!

 

Ed il nuovo "Superman" quando esce?

 

Il “nuovo Superman” è in edicola da parecchio! Le ultime storie di Superman in America, prima del noto “ricambio di autori” approntato dalla DC, però, erano a detta di tutti “scarsuccie”, sia per storie che disegni. Allora, per “mettere un punto” e ricominciare da capo, abbiamo concluso la vecchia serie con la saga “One Milion” e, per inaugurare la nuova, abbiamo aspettato di allinearci con le  storie recenti e sui primi numeri  abbiamo pubblicato la mini “I migliori del mondo”, che, tra l’altro, è una “signora mini”. Nel n°7 a 96 pagine torneranno le quattro serie regolari, con i loro sfavillanti nuovi team creativi.

 

Quindi la testata non ripartirà dal n°1?

 

No, la testata è e resta “Supermannuova serie. Dal n°7, naturalmente, ci saranno riassunti, indicazioni, schede per chi non ha mai letto “Superman” o chi era rimasto alla vecchia serie e potrebbe trovarsi confuso.

 

E "Play Magazine"? E' un peccato che abbia chiuso i battenti, dato che presentava sempre ottimo materiale.

 

Tutto quello che stava su “Play Magazine” lo troverete in libreria, raccolto in volume (a caro prezzo, ndMaT).

 

L'idea delle testate a 96 pagine è buona, ma anche il "Batman" a cadenza quindicinale era "gustoso" e con un buon rapporto prezzo/qualità.

 

E’ vero, ma abbiamo deciso di “allineare” tra loro le due testate da edicola.

 

Ci sono altri personaggi DC che, secondo te, potrebbero uscire in edicola?

 

Con alcuni si poteva rimanere già adesso in edicola. E’ solo una scelta di essere più vicini ai lettori ed ai collezionisti, per avere albi più curati, sicuramente in vista, con la possibilità di prenotarli e la sicurezza di trovarli.

 

Mi sembri soddisfatto di questa collaborazione

 

Soddisfattissimo!

 

Lavorate insieme già da un anno e penso che tu abbia potuto trarre delle conclusioni.

 

E’ un lavoro che mi ha portato a conoscere questo mondo “dalla A alla Z”. Io prima ero “solo” un disegnatore, mentre adesso ho spalancato davanti tutto il mondo che c’è dietro  alla costruzione di un fumetto... e la cosa non  è affatto semplice! E’ una grande sfida, ma è anche una grande esperienza in tutto il campo dell’editoria. Con “Capitan Italia” sono nato come piccolo editore indipendente ed ora, invece, faccio parte di una “catena” molto più grande, da cui c’è tutto da imparare.

 

E da lettore? Eri un appassionato di fumetti DC?

 

Sono un appassionato di TUTTO! Essendo un disegnatore  guardo  qualsiasi  cosa sia disegnata, dipinta, illustrata... E l’immagine è dappertutto! Come lettore adesso leggo con molto interesse gli albi che curiamo noi, però tutto quello che c’è di nuovo non passa inosservato.

 

E quello che ti piace di più, indipendentemente dal fatto che segui tutto per interesse professionale? Cos'è che ti piace veramente?

 

Andrea Pazienza e Magnus.

 

Delle cose che stanno uscendo ultimamente qualcosa ti ha colpito oppure non vedi niente di particolare?

 

Se devo parlare di casa DC mi ha entusiasmato il nuovo corso di “Superman” disegnato da Ed McGuinnes, un disegnatore davvero “potente”! Miller è Miller (Miller rules, ndMaT), Bisley è un altro dei miei favoriti: per fortuna lavorano molto. A proposito: di questi due autori presenteremo  ad Aprile il volume  Bad Boy”, in libreria naturalmente!

 

Ed il panorama italiano?

 

Seguivo con interesse “Dylan Dog”, ma poi l’ho lentamente abbandonato.

 

La "vedi magra", insomma?

 

Ci sono tanti indipendenti bravi...! Quando si parla di editoria italiana, in pratica si parla di Bonelli. Le cose buone ci sono sempre, ma tutto è soggettivo. A me può piacere un disegnatore e compro un determinato albo, ma sul numero successivo non c’è e lo ritrovo dopo 4 o 5 mesi. Le storie, purtroppo, sono sempre quelle, molto “standard”... Attualmente, comunque, leggo soprattutto materiale DC, per fare le scelte giuste e presentare buon materiale.

 

Nell'editoriale di "Cliffhanger!" #5 il tuo collega Roberto Recchioni "denuncia" una sorta di "monopolio" nel mercato dei comics da parte della Marvel Italia. Escludendo voi della Play Press, che avete in edicola e quindi per il grande pubblico solo "Batman" e "Superman", e la Magic Press, in edicola con "un pizzico" di Vertigo, Cliffhanger! e Wildstorm, insomma, il resto è  tutto il mano a Marvel Italia. Che ne pensi? Sei "preoccupato" come RRobe?

 

Secondo me è solo una scelta editoriale. La Marvel ha semplicemente deciso di pubblicare “Fathom” e tutto il resto! Non vedo il monopolio! Escono con tante pubblicazioni: beati loro! Anzi, auguri: evidentemente le cose vanno bene! Avendo i fondi per  farlo, si può pubblicare qualsiasi cosa. Alla fine, comunque, è sempre il lettore a decidere: se qualcosa gli piace, la compra, indipendentemente da “monopoli”, “standard editoriali” o storie del genere!

 

E in futuro cosa ci riserva la Play Press? Torneranno personaggi come Flash o Wonder Woman? E magari avete in mente anche qualche recupero di vecchio materiale, come l'Aquaman di Peter David?

 

Sin d’ora posso assicurare solo i volumi “Green Lantern & Flash” : “The brave e the bold” e la “Justice Society of America”.

 

Siamo in chiusura ed ho un'altra curiosità. Come disegnatore a chi ti ispiri? Hai detto di aver iniziato copiando: da chi?

 

Magnus, Pazienza, Magnus (!!!), Vittorio Giardino... tutti i più grandi italiani.

 

Anche se nelle tue prime prove si avvertiva di più l'influenza statunitense...

 

Per quanto riguarda “Capitan Italia” sì, ma se vedi bene è sempre presente il lato grottesco di Magnus e di Pazienza. In quel periodo avevo la passione per i colori sfavillanti, le splash-page... Belle, ma...

 

...ma fino ad un certo punto!

 

Sì, anche se è sempre una questione di gusti. Jim Lee è un grande, ma c’è anche qualcuno a cui piace Rob Liefeld...

 

C' anche qualcuno che butta i sassi dal cavalcavia! Forse sono le stesse persone a cui piace Liefeld...

 

Quantomeno c’è una grande varietà di scelta!

 

Prima di chiudere, ringrazio vivamente Walter  per la gentilezza e la disponibilità che ha dimostrato nei miei confronti, nonchè per il bel disegno originale di Batman che trovate quì riprodotto: lo ha realizzato appositamente per la fanza,  “in diretta” durante le ultime battute della nostra chiacchierata.

 

Tutte le immagini presentate in questa intervista sono © DC Comics.

(29/6/2001)

 

   

 

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