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Greg di Daniele D'Aquino
Claudio Gregorio, in arte Greg, inizia la sua carriera con i Jolly Rockers, band musicale che propone un repertorio di cover anni '50 e '60 italiane e straniere. Nell'82 i Jolly Rockers diventano i Blues Willies, promotori di un suono che va dal rock and roll al doo-woop, dal jive al surf. E' anche la voce, chitarrista del gruppo musicale e l'autore della maggior parte delle canzoni dei Latte & i Suoi Derivati. Assieme a Lillo (Pasquale Petrolo) partecipa a numerose trasmissioni televisive (Quelli che il calcio, Cocktail d'amore, Stracult, L'ottavo nano, Le Iene…) e radiofoniche (610), scrive e interpreta spettacoli teatrali (Work in regress, Il mistero dell'assassino misterioso…), recita sul grande schermo (Blek Giek).
Tutti ti conoscono come comico e frontman di Latte & i Suoi Derivati, insieme a Lillo. Non tutti sanno però che sei anche un fumettista e che è stato proprio il fumetto a farti incontrare il tuo storico partner artistico. Vuoi fornire ai lettori una tua autobiografia fumettistica?
Mi sono avventurato nel mondo del fumetto attorno al 1984-85 ed ho immediatamente preso la prima fregatura. Collaborai ad una rivista pseudomusicale per pischelli anni '80, edita da un cialtrone di nome Claudio Noto. Ebbene, questi sparì dovendo a me un milione di lire (e parlo di venti anni fa!) e ad altri sparsi in tutta Italia cifre almeno a otto zeri! Poi approdai ad un'altra casa editrice che ruotava quasi esclusivamente nel porno. Qui piacquero i miei disegni umoristici, ma non sapevano che farsene. Mi chiesero invece di scrivere racconti e servizi a luci rosse. Così feci. Mi divertivo un mondo e guadagnavo bene. Poi arrivò qualche soffiata e subito dopo i carabinieri e furono messi i sigilli. L'editore non si scompose e si riciclò nel fumetto a tutto tondo facendo società con Silver. Cominciai in tal modo a lavorare in redazione. Oltre a disegnare i miei fumetti mi dedicavo all'impaginazione, alla correzione di bozze, al restauro di fumetti rovinati, alla selezione di fumetti stranieri (perlopiù Americani, argentini, spagnoli e belgi) di cui operavo traduzione, adattamento e lettering. Ma selezionavo anche i giovani fumettari italiani, tra cui Lillo. Diventammo subito amici. Lui disegnava le sue storie ed io le mie. Tra i personaggi che disegnavo in quel periodo ci sono "I SOTTOTITOLATI", ovvero dei beceri coatti romani sottotitolati in italiano aulico e "SERGIO", un investigatore privato molto stile Marlowe. Sergio è un varano di Komodo, antropomorfo e monoespressivo e vive storie ai confini dell'irreale metafumettistico. Un giorno ci venne commissionata una rivista umoristica di nome "DEMENZAYO" a cui dedicammo tre mesi di tempo insieme con Paolo Di Orazio (sceneggiatore, disegnatore, scrittore, vero antesignano del genere pulp e cannibale. Tra l'altro ha coordinato due riviste cult come Splatter e Mostri, ndr), allora redattore. La casa editrice fallì e noi rimanemmo con molte idee ed il desiderio di divertirsi. Io già suonavo da anni e Paolo anche. Fu questi e convincere me e Lillo a formare un gruppo di musica comica. Il resto è un'altra storia…
Come ti sei avvicinato alle nuvole parlanti? Cosa leggevi da piccolo?
Non so. Leggo fumetti da quando ho memoria. Leggevo ovviamente TOPOLINO settimanale(all'epoca splendido)e i vari TOPOLINO D'ORO con le storie vintage. Leggevo POPEYE, gli ALBI ARDIMENTO con le storie di LUCKY LUKE, di RIC ROLAND, dei PUFFI. Leggevo KRIMINAL e leggevo L'UOMO RAGNO, DEVIL, I FANTASTICI QUATTRO e THOR. Leggevo i vari TARZAN e leggevo RIP KIRBY e MANDRAKE e BATMAN e SUPERMAN. Ma leggevo anche i PEANUTS… sebbene avessi solo sette-otto anni li trovavo affascinantissimi!
Quali fumetti leggi abitualmente? Gli ultimi letti?
Nessuno, a meno di non trovare materiale vecchio che non ho. Non c'è nessun fumetto che mi piaccia oggi. I manga hanno rovinato per sempre il bel disegno. Anche i supereroi, tranne qualche sporadico singulto, hanno visto il crollo dopo gli orrori della generazione di McFarlane o come diavolo si scrive.
Quali autori hanno più influenzato il tuo stile?
Jacovitti con tutto il suo bagaglio di non-sense, di horror vacui e di ceffi appesi e ROBERT CRUMB, un disegnatore underground attivo dalla seconda metà dei '60. Un visionario psichedelico, caustico e cinico con uno stile grottesco intinto in Gustavo Dorè. Tra parentesi, dopo averglielo fatto conoscere, è diventato uno dei preferiti di Lillo. In seguito sono stato smussato dalle correnti lineari e sintetiche dei disegnatori della seconda metà degli anni '50 e dei primi anni '60, il cosiddetto stile LOUNGE.
Come prendi informazioni sul fumetto? Compri riviste, navigi sui siti...
Non prendo nessuna informazione.
Il grande pubblico ti ha conosciuto anche grazie alle numerose apparizioni televisive. A proposito di televisione, non credi che vi si parli troppo poco (praticamente nulla) di fumetto?
Non se ne parla affatto. Quand'ero bambino io, e poi ragazzo, c'erano trasmissioni sull'argomento, ma semplicemente perché il fumetto bene o male viveva. Ora è una kermesse di strane forme male affastellate. Sono stato alla fiera del fumetto a Roma. Era pieno di ragazzi vestiti da Star Trek, da personaggi medievali, da robot, da streghine, apette, coccinelle… c'è confusione… troppa… i fumetti non sono stupidi cartoni animati!
Hai visto le ultime trasposizioni cinematografiche degli eroi dei comics? Ti sono piaciute?
HULK sì. Devil non l'ho visto. Gli X-Men non mi sono piaciuti, ma perché non li conoscevo (ai miei tempi gli X-men erano Ciclope, Bestia, Iceman, Angelo e la donna). L'UOMO RAGNO è stato gagliardo assai. Più il secondo del primo. Nel primo c'è quello strano Goblin mezzo robot che non mi ha convinto e poi poca battaglia. Ovviamente mi chiedo sempre perché ci si debba per forza allontanare dalla storia disegnata. Esempio: perché Peter Parker ha come prima fidanzata Mary Jane, quando in realtà è la terza dopo Betty Brant e Gwendolyne Stacy?
E' più facile far ridere con una canzone, una vignetta o uno sketch televisivo?
Far ridere è facilissimo. Lo dimostra la vasta pletora di cabarettari in tv. Far ridere bene è un altro par di maniche ed è difficile con qualsiasi di questi mezzi. Se devo scegliere… beh, è più difficile con uno sketch televisivo, perché assoggettato ai ritmi tv, troppo rapidi, troppo spoetizzanti, troppo volgari.
Il tuo sogno fumettistico nel cassetto?
Avere danari sufficienti per editare una mia rivista su cui pubblicare, oltre ai miei fumetti, quelli dei fumettari che mi piacciono.
Fumetto, tv, teatro, musica. Che ordine di importanza hanno nella tua vita?
Musica. Poi Teatro, Fumetto, Tv. Il fumetto è in terza posizione e non seconda soltanto perché non c'è modo di viverlo, oggi.
Quale eroe dei comics, per le sue caratteristiche, si presta meglio secondo te ad essere preso in giro in una canzone di Latte & i Suoi Derivati?
I manga sicuramente. Contorti e vuoti. Ridicoli e goffi.
Tu e Lillo siete tra i personaggi più eclettici e attivi del panorama italiano e ormai non c'è media con cui non vi siete confrontati. Come fate a conciliare tutte le vostre attività??? Cosa vuoi fare "da grande"?
Nella vita, se ci si organizza, si riesce a fare molto. Molta gente perde tempo, chiacchiera, rallenta. Succede quando non si ama il proprio lavoro. Se lo si ama si ha voglia di andare avanti, di esplorare. Hai urgenza di esternare quello che senti dentro. Si deve conciliare la vita di "artista" a quella di uomo d'affari. Si va a letto tardi, ma ci si sveglia presto. Non prestissimo, alle otto e trenta-nove. Da grande vorrei dedicarmi alla musica, creare colonne sonore, avventurarmi in nuovi territori sconosciuti del pentagramma.
Domanda di rito: programmi futuri?
Un nuovo disco della mia band, i Blues Willies ed uno di Latte & i Suoi Derivati. L'uscita di una mia raccolta di racconti umoristici e caustici. Forse, se ce ne danno l'opportunità, un film.
Grazie!
La redazione di AmazingComics.it ringrazia Greg per l'incredibile gentilezza e disponibilità che ha dimostrato nei nostri confronti
Le notizie divulgate all'interno di questa intervista sono state utilizzate dal bravo Daniele Sortino per realizzare un servizio andato in onda Sabato 3 Giugno 2006 su Italia 1 all'interno della nota trasmissione LE IENE: clicca qui per vederlo!
(20/11/2005)
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