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Prato 2003 di
Luca Presicce
Mi sono deciso dopo circa 8 anni, mancavo infatti dal 1995, a tornare a Prato per vedere quella che io consideravo una delle più belle mostre del fumetto d’Italia. Ero stato due volte precedentemente nel 1994 e nel 1995, due bellissime manifestazioni, ospiti illustri (John Buscema, Magnus, Palumbo, Venturi solo alcuni di quelli che ricordo). Sono stati proprio questi magnifici ricordi a spingermi a ritornare nella bella cittadina toscana. Parto la mattina prestissimo da Roma dove sono ospite di mia sorella. Dopo circa 3 ore di viaggio, fra un sonnellino ed una lettura di fumetti, tanto per entrare in atmosfera, arrivo a Prato intorno alle 11, 40. Una sola ed unica giornata per questa volta, a differenza delle due precedenti occasioni in cui ero arrivato di venerdì ed ero ripartito di domenica sera. L’impatto questa volta è subito strano, diverso, una Prato dimessa, piena di immigrati alla stazione, tutto chiuso compreso il chioschetto dei vigili urbani a cui potrei chiedere una piantina. Insomma Prato è piccola, ci sono già stato però è da otto anni che manco. Pazienza compro una piantina in stazione(‘ortacci loro 6 euro) e comincio a girovagare fuori dalle mura, finché non trovo il ponte giusto, quello della piazza del mercato ed entro in Prato. Il mio desiderio e fare una visitina alla pizzeria, spaghetteria sulla sinistra della piazza dove ricordo avevo mangiato divinamente nel 95, ed ai tavoli intorno a me c’erano G.Palumbo, Stefano Tamiazzo, Saverio Tenuta, Daniele Brolli, Davide Fabbri, Luca Boschi e molti altri autori ed addetti ai lavori, invece niente, tutto chiuso. Pazienza mangerò un panino. Intorno a me totale desolazione, silenzio e non c’è un poster, un cartellone che pubblicizzi la manifestazione, possibile?…Io ricordo che nelle precedenti due edizioni in cui ero venuto, poster e immagini della rassegna tappezzavano la città, mah…Continuo e intorno alle 13,00 scorgo l’Assioma in via dell’Accademia, piccola galleria in cui sono esposte le tavole del concorso per giovani autori esordienti. Mi giro intorno, non può essere tutta lì la mostra, ed infatti circa mezz’ora dopo scorgo in piazza del Comune il Museo del Tessuto, chiuso e in cui c’è un’altra parte della rassegna, tutto qui?…Un caldo boia mi assilla e mi sfianca, entro in un bar, mi disseto e mi riposo un po’, ma sono ancora incredulo, dove è finita la Prato che ricordavo? Cosa ne è stata di una delle più belle manifestazioni di Fumetto italiane, che abbracciava tutta la città, che vedeva più locali e musei aperti per mostre, che aveva a Pratilia o in stupendi complessi fieristici, dislocata la mostra mercato? Mentre medito su queste considerazioni, mi ritrovo di nuovo davanti l’Assioma, questa volte c’è un gruppetto di ragazzi che espongono, mi chiedono dove è la piazza del comune, gli dico che è appena dietro l’angolo alla fine della via e immediatamente la raggiungono. Io sono troppo stanco(la mia mole ahimè, non mi consente grandi performance) e rimango lì, dopo un po’ altri tre ragazzini mi si avvicinano, fra di loro c’è GianMaria Troiano, fratello minore del più famoso Enzo. Tipo simpatico, poco più di vent’anni, capelli tipo rasta, lunghi legati a codino e rasati di lato, un personaggio da fumetto. Mi confida di essere anche lui uno dei dieci selezionati del concorso(non più venticinque come ricordavo e come era nel 94 e nel 95) per giovani autori di fumetto, e che nel 2000 aveva già vinto il premio “Franco Fossati” proprio a Prato riservato agli under 18. Il fratello nel 95 era arrivato secondo al Pierlambicchi, lui primo al Franco Fossati nel 2000, ora selezionato fra i primi dieci così giovane, di sicuro il fumetto l’hanno nel sangue. Si trattiene ancora un po’ con me, io maschero la mia delusione per una Prato così scadente, lui ha un entusiasmo grande dettato dall’età giovane e dalla voglia di arrivare, non me la sento di avvilirlo con le mie considerazioni. Mi parla delle esperienze fatte dal fratello, venuto qui la prima volta nel lontano 1990, di come gli abbia raccontato di grandi mostre, straordinari autori esordienti, bellissime esposizioni cosa fare…io non posso certo dirgli che di tutto questo non è rimasto nulla. Mi lascia e quando gli dico che forse scriverò un articolo per il web-magazine AmazingComics.it, mi lascia due fotocopie dei suoi lavori. Ritorno in piazza del Comune, sono ormai le 15, 25 e finalmente vedo un gruppetto di persone stanno aprendo il Museo del Tessuto, dopo circa venti minuti in cui non si trovano le chiavi e quelle che hanno non aprivano, finalmente le porte decidono di non compromettere la manifestazione e si schiudono. Entriamo nel museo in cui, mi dicono, avverrà la premiazione. Come entro scorgo la mostra dedicata a Cavazzano, meravigliosa. Stupende tavole sia della Disney che di alcuni noti personaggi creati dal grande disegnatore, una vera libidine che mi ripaga in parte della delusione fin’ora avuta per la manifestazione. Dopo circa venti minuti, su un tavolino improvvisato(incredibile) vengono posti i cinque premi, a consegnarli i disegnatori Tacconi ed Ugolini e il presidente credo dell’Assioma, Bartolomei. Tacconi ha l’onere dell’introduzione, il grande disegnatore degli “Aristocratici” pare invecchiato e molto emozionato, parole di circostanza dette molto in fretta, e via alla premiazione. I cinque premi sono: uno il Franco Fossati che va a due di quei ragazzini incrociati sotto l’Assioma due ore prima, altri tre premi ahimè non li ho mica capiti, credo due per illustratori(di cui uno dice di aver già pubblicato qualcosina, ma non era un concorso riservato agli esordienti?) ed uno per l’autore del luogo infine il Pierlambicchi a Sardo Valentina classe 1982. Ugolini parla poco, scambia alcune battute con un vincitore, consegna meno premi di Tacconi ed infine chiude Bartolomei che quasi a giustificare la pochezza della manifestazione, tira in ballo la crisi della carta stampata, del fumetto che in generale si riflette anche sulle iniziative come la loro. Uhm..troppo poco onestamente come giustificazione, ho visto organizzare con pochi soldi e poche risorse eventi molto migliori di questo e se c’è disinteresse della gente, beh un esamino di coscienza bisognerebbe farlo per capire se il fumetto in Italia non sta sbagliando tante scelte. Comunque sono curioso di vedere la mostra esordienti, ho assistito alla premiazione, ma non ho mica visto i lavori, l’Assioma era chiusa. Ritorno alla galleria finalmente aperta, entro, e mi ritrovo in mezzo mi dispiace dirlo, a lavori veramente scadenti(io mi riferisco ai fumetti, perché per quanto riguarda le illustrazioni, che non sono niente male, mi domando cosa centrino e cosa facciano in un concorso per fumettisti. La loro ideale collocazione e la Fiera del libro per ragazzi di Bologna, Prato è e deve essere fumetto e basta, altrimenti non ha senso) Una volta le mostre degli esordienti superavano per freschezza e qualità quelle dei professionisti, adesso mamma mia che desolazione. La cornice del locale purtroppo fa il resto. Un ambiente dimesso, pannelli fatiscenti, mamma mia che pochezza. Guardo i primi lavori brutti, fanzinari della peggior specie, solo tre lavori mi sento di salvare una storia in b\n disegnata da DeLuca Giuseppe classe 1963 di udite, udite Lecce la mia città. Una puntina d’orgoglio se mi permettete, perché in tanta desolazione le tavole di Giuseppe mi sono sembrate buone, professionali e con uno stile che mi ha ricordato in parte Castellini. Avrei voluto conoscerlo per stringergli la mano e complimentarmi, ma non sapevo chi fosse. Poi GianMaria Troiano classe 1983 con la storia a colori “Senza parole” su testi di Riccardo Bruno(potete vedere alcune pagine allegate all’articolo), obbiettivamente un bellissimo lavoro, colori e disegni più maturi dell’età dell’autore e non sono stato il solo ad accorgermene visto che, molti presenti hanno costatato che almeno un premio a lui avrebbero potuto darlo. Infine Natale Marco classe 1968, con una bellissima storia monocromatica che mi ha ricordato il fumetto “BlackSad” con personaggi animali umanizzati. Complimenti anche a lui, veramente due tavole da incorniciare, eppure amici miei nessuno dei tre ha ricevuto un premio. Poi eccomi al cospetto della storia vincitrice di Sardo Valentina; mi ha ricordato i fumetti di “Mondo Naif”, mi dispiace dirlo ma Valentina deve capire che lo dico per il suo bene, proprio non ci siamo; disegnata in modo molto poco professionale, molto al di sotto dei tre sopraelencati e ancora immatura nel segno. Cosa dire, una considerazione a Bartolomei che tanto si è lamentato della crisi del Fumetto…Beh lui e il suo entourage con decisioni così discutibili certo il mondo del fumetto non l’aiutano, scoraggiando autori bravi a partecipare alle prossime rassegne. Se costatano, infatti, che autori validi(pochi a dire la verità) sono mortificati a beneficio di anonimi fanzinari certo non sono spronati a continuare in questo lavoro e onestamente la motivazione che si premiano disegni più moderni o di tendenza, proprio non funziona. Una volta chi organizzava oltre all’Assioma era l’associazione Meta Media e l’Azienda del turismo di Prato e la manifestazione faceva 4.000, 5.000 visitatori un caso? Io capisco gli sforzi non semplici dell’Assioma e dei suoi responsabili e da questo punto di vista sono encomiabili, se però posso dare qualche suggerimento: 1)
togliete il concorso illustratori e ritornate al vecchio sistema
che prevedeva solo fumetti 2)
coinvolgete più Enti che possano supportarvi 3)
ritornate all’edizione invernale, più suggestiva e meno afosa 4)
ripristinate una decente mostra mercato e di antiquariato 5)
mostre in tutta la città che sono state sempre il sale della
vostra manifestazione 6)
ricoinvolgete vecchi critici come Brunoro, Riccomini, Luca Boschi 7)
una giuria seria e competente 8)
ripristinate i tre premi che mi sembravano molto più seri(anziché
cinque incomprensibili) 9)
non abbiate paura a premiare autori bravi anche se in
controtendenza al mercato, come con coraggio e bravura avete fatto sempre
in passato 10)
non fate più errori come quest’anno di premiare lavori non
all’altezza, mortificando lavori migliori Sono ormai le 18,00 devo rientrare a Roma lascio con tristezza una rassegna che mi dispiace dirlo, non c’è più. Entro nel treno che mi porterà a Firenze, dove scendo e salgo sull’Eurostar per Roma, riparto guardo dal finestrino e penso alle vecchie Prato, alla bellissima mostra di Cybersix del 94, alle stupende tavole di Stefano Tamiazzo; all’edizione straordinaria del 95 con la grande mostra dell’immenso John Buscema, i disegni di G.Palumbo e poi il concorso esordienti con il premio “Pierlambicchi” con graduatoria a tre; Cinzia De Felice, Enzo Troiano con una splendida storia pubblicata poi da Heavy Metal, Alberto Ponticelli piazzatosi terzo oggi disegnatore della “DC”, e poi Elena Pianta(Legs-Bonelli), Antonio Lapone (Paquet-Francia) Corrado Morale questi ed altri straordinari disegnatori partecipavano al concorso esordienti più bello d’Italia nella sola edizione del 95, il mio pensiero vola a quei tempi e sembrano materializzare immagini di quel periodo nell’oscurità del finestrino, immagini che mi allontanano da un mondo reale, quello del fumetto sempre più in crisi in Italia e ormai destinato a scomparire all’orizzonte di questo panorama oscuro.
(23/6/2003)
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