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Bangkok di Salvatore Aprile
Il volume edito dalla Magic Press con il titolo Bangkok, scritto dall'americano Jonathan Vankin e disegnato dall'italiano Giuseppe Camuncoli, uscito originalmente in America per la Vertigo, ci racconta e ci mostra quello che c'è dietro la definizione "pittoresco è il suo paesaggio urbano". Ci mostra una città, in cui le antiche tradizioni buddiste e gli splendori di una civiltà antica quanto il mondo convivono con la criminalità che basa le sue fondamenta principalmente sul turismo sessuale sfruttando la prostituzione minorile, tutto questo sotto il beneplacito delle autorità. Questo aspetto (e non solo) ci è mostrato grazie alle vicissitudini dei tanti protagonisti di questa storia: Marz un attore di B-movie e di Tuze una pseudo attivista no-global, giovani americani che giungono a Bangkok in vacanza. Lo scrittore costruisce abilmente un doppio legame tra i ragazzi e la città: il primo deriva dal loro luogo di provenienza Los Angeles ed il nome in tailandese di Bangkok, Krung Thep che vuol dire città degli angeli; il secondo legame deriva da come Tuze vede il rapporto con Marz e cioè di sfruttamento, proprio come l'America sfrutta i paesi del terzo mondo, in questo caso Bangkok, ed è proprio qui che lei vuole riprendersi la sua rivincita. Oltre a loro ci sono due sorelle tailandesi Taeng e Moon che devono pagare il prestito fatto alla loro povera famiglia di coltivatori di riso residente in una provincia del nord prostituendosi e due uomini, Benny, anche lui americano, e Julien, inglese che si trovano lì proprio per turismo sessuale. Questo fumetto nel suo piccolo cerca di farci aprire gli occhi su sistema corrotto e quindi un plauso all'autore che ha fatto di una bella storia, supportata da bellissimi disegni, una denuncia.
Bangkok Magic
Press / Vertigo
(9/2/2004)
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