Hush

di Fabio Volino

 

Batman (c) DC ComicsDunque questa lunga saga in dodici parti dedicata a Batman, Hush appunto, è finalmente terminata (in Italia è stata pubblicata su DC UNIVERSE 1/12 della Play Press): cerchiamo di tirarne le somme.

Noto innanzitutto con piacere che non è stata una saga che si è proposta di rivoluzionare a tutti i costi il mondo del Cavaliere Oscuro: semplicemente si è voluto raccontare una bella storia. E’ riuscita in questo obiettivo? All’ inizio bisogna dire che il ritmo narrativo imposto da Jeph Loeb, lo sceneggiatore della saga, è stato forse volutamente forse no alquanto lento, per poter introdurre al meglio tutti gli spunti ed i personaggi che era sua intenzione approfondire. In tal senso, dunque, non fa male una sana rilettura, si apprezza meglio l’ affresco narrativo ideato dal creatore di altre saghe indimenticabili dedicate a Batman come ad esempio Dark Victory. Verso la metà della storia, si è incominciato ad ingranare e gli ultimi capitoli sono stati un susseguirsi continuo di colpi di scena, con apparenti ritorni dalla tomba, doppi giochi e personaggi dalle mille sfaccettature ben caratterizzati, anche se magari non tutti hanno avuto il giusto spazio (penso in particolare a Due Facce e Jim Gordon). Il finale, invero, è stato fin troppo prevedibile: il difetto più grande, a mio parere.

L’unica vera rivoluzione, a ben riflettere, è la nascita di un rapporto sentimentale (pare spento sul nascere, tuttavia) tra Bruce Wayne e Selina Kyle, alias Catwoman. Non sarà qualcosa privo di conseguenze visto che ora la nostra amata gattina conosce l’ identità segreta di Batman: ma forse a lei non interessa affatto l’ uomo dietro la maschera, l’ incallito affarista playboy, bensì l’ eroe che penzola ogni notte dai tetti di Gotham City. Vedremo le future evoluzioni.

Capitolo disegni: solitamente Jim Lee rappresenta un marchio di garanzia e lo è stato anche stavolta. Solo che, forse per le troppe aspettative, non mi ha eccessivamente entusiasmato, mi è sembrato lontano anni luce dalle sue storie migliori e a volte ha peccato di ripetitività in alcune inquadrature (anche se le scene ambientate nel passato di Bruce sono veramente qualcosa di originale). Superfluo dire che con le figure femminili si è trovato decisamente a suo agio.

In definitiva, comunque, una bella storia: bella forse perché senza troppe pretese pur considerando gli autori coinvolti. E se non altro ha contribuito a riportare Batman in vetta alle classifiche di vendita, evento che da più di un decennio non si verificava. Anche per questo, Hush verrà sicuramente ricordata.

 

(2/1/2005)

 

   

 

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