I classici del fumetto: l'arte di Moebius

di Francesco Farru

 

Uno dei difetti della collana de “I Classici del fumetto di Repubblica”, almeno fino a questo punto, è stato quello di non dare la medesima considerazione alla varie scuole fumettistiche. Più che rappresentati gli italiani e gli americani, ma troppo pochi volumi per i giapponesi (uno solo!), i sudamericani e per il fumetto franco belga. Sono solo quattro infatti i volumi dedicati alla bande-dessinée. Ma tra questi non è mancato (e non poteva mancare) lui, Jean Giroud, meglio conosciuto con lo pseudonimo di Moebius. Uno pseudonimo che non è solo un vezzo dell’autore, ma una precisa scelta artistica, un vero e proprio marchio di fabbrica. Diventando Moebius Jiroud ha abbandonato le rassicuranti atmosfere dei Blueberry e dell’avventura classica, ma soprattutto ha abbandonato le tradizionali convenzioni del fumetto mettendo in moto –grazie alla rivista Metal Hurlant da lui cofondata- una vera e propria rivoluzione. E’ la rivoluzione delle storie “a forma di elefante”, dell’assoluta e incondizionata libertà creativa degli artisti, del fumetto “liberato” dagli stereotipi di genere e finalmente adulto. Manifesto di questa  rivoluzione è proprio quel “Garage Ermetico” che apre il volume di Repubblica; una storia che con la sua assurdità affascinante e ricercata capovolge ogni regola relativa alla narrazione a fumetti. Perché –usando le parole dello stesso Moebius- “Non c’è nessuna ragione per cui una storia sia come una casa con una porta per entrare, delle finestre per guardare gli alberi e un camino per il fumo. Si può benissimo immaginare una storia a forma di elefante, di campo di grano o di fiammella di cerino”. Questo è “il Garage Ermetico”, questo è Moebius. Un autore tra i più importanti della storia della Bande Dessinè, uno dei pochi francesi capaci di imporsi in tutto il mondo, dal Giappone (nota la sua collaborazione con Jiro Taniguchi per “Icaro”) agli Stati Uniti (suo il “Silver Surfer: Parabola” da poco ristampato dalla Panini) ma soprattutto un artista che ha lasciato la sua firma indelebile nella storia del fumetto.

E quindi gustatevi questo volume, piccolo ma corposo compendio della produzione di un grandissimo autore. Accanto al Garage Ermetico troviamo altre sue perle: Arzach, The Long Tomorrow, Incubo Bianco e tanti altri racconti brevi. Tutti segnati da quell’inconfondibile (quanto geniale) firma: Moebius.

 

(14/5/2004)

 

   

 

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