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Witchblade
incontra
Lady
Death
di
Matteo
Losso
Nel
mondo
dei
comics
americani
il
team-up
è
d’obbligo.
Far
comparire
un
personaggio
famoso
in
una
storia
(e
sulla
relativa
cover...)
di
un
eroe
“secondario”
è
un
principio
elementare
di
promozione
e
far
incontrare
due
“grossi
calibri”,
magari
in
occasione
di
eventi
speciali,
può
essere
sinonimo
di
grande
successo
commerciale.
Quando
a
dividere
le
pagine
dello
stesso
albo
ci
sono
personaggi
di
case
editrici
diverse,
poi,
il
discorso
si
amplifica
ancor
di
più,
andando
ad
unire
due
“universi”,
sia
a
livello
di
trame
che
di
pubblico
interessato.
Partendo
da
queste
seplici
osservazioni,
in
questi
anni
abbiamo
visto
una
marea
di
incontri/scontri
fra
supereroi
appartenenti
a
vari
editori
grandi,
medi
e
piccoli,
partendo
dallo
storico
“Superman
contro
l’Uomo
Ragno”
fino
a
giungere
al
prossimo
venturo
“JLA
vs
Avengers”.
Purtroppo,
però,
spesso
e
volentieri
questi
team-up,
anche
a
dispetto
di
interessanti
team
creativi,
non
vanno
al
di
là
del
solito
schema
“incontro/equivoco/scontro/chiarimento/unione
contro
le
forze
del
male”
e
si
rivelano
essere
veloci
“divertissment”,
ma
nulla
più.
Anche
l’incontro
tra
Witchblade,
porta
bandiera
della
Top
Cow,
e
Lady
Death,
frontgirl
della
Chaos!Comics,
avvenuto
sul
n°16
di
“Witchblade
Magazine”,
fa
parte
di
questa
categoria.
Le
due
bad
girl,
entrambe
assolutamente
a
proprio
agio
con
problematiche
“mistiche”
ed
infernali,
si
trovano
ad
investigare
parallelamente
su
una
stessa
serie
di
sacrifici
rituali
umani.
Dopo
essersi
scontrate,
nel
combattimento
tra
“pezzi
grossi”
più
breve
della
storia
dei
comics
(solo
6
vignette!),
e
poi
chiarite,
si
imbattono
nella
causa
degli
orrendi
omicidi:
un
plurimiliardario
deciso
a
prendere
il
controllo
degli
inferi
evocandone
il
demone
principe.
Senonchè
il
demone
ucciderà
ben
presto
lo
sprovveduto
“aspirante
stregone”
e
Witchblade
e
Lady
Death
uniranno
le
loro
forze
e
le
loro
armi
per
sconfiggerlo.
Insomma,
la
storia
scritta
da
David
Wohl
è
gradevole
e
scorrevole,
ma
anche
troppo
scontata
e
prevedibile.
Lo
spunto
migliore
è
di
certo
Sara
Pezzini
che
interrompe
senza
alcun
problema
Lady Death,
regina
degli
inferi,
per
rispondere
al
telefono
cellulare...
Apprezzabili,
in
senso
assoluto,
i
disegni
di
Francis
Manapaul,
anche
se
l’artist
ha
un
tratto
troppo
“solare”
e
pulito
per
narrare
visivamente
storie
dai
toni
troppo
oscuri
e
gotici,
come
quelli
che
forse
sarebbero
stati
più
congeniali
all’albo.
(20/05/2002)
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