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Midnight Nation di Mimmo D'Avenia
La storia di MN narra di un poliziotto di Los Angeles, il tenente David Gray, che durante un ‘ indagine su un omicidio viene quasi ucciso da dei misteriosi uomini, dall’aspetto molto sinistro, detti "camminatori". Al suo risveglio, in un ospedale, scopre di essere passato in uno stato in cui non può più essere visto dalle persone vive ma solo dagli esseri (umani, camminatori e chissà cosa altro) che come lui fanno parte del posto in cui si trova, una sorta di territorio – nazione - di mezzo che sta tra la vita e la morte. Ad attenderlo David trova la misteriosa quanto bella e reticente Laurel che ha il compito di di accompagnarlo fino a New York per provare a recuperare la sua anima. Da qui inizia la parte on the road della serie che ha il merito di coinvolgere molto il lettore. Infatti i due lungo il viaggio hanno modo di conoscersi profondamente, parlare del loro passato, meditare sulle sfaccettature di questa terra di mezzo e dei suoi abitanti, con le loro storie di solitudine e paura e soprattutto superare molte insidie, tra cui la più importante, la mutazione di David che col passare del tempo tende a trasformarsi e a comportarsi sempre più come un camminatore.
Per
quanto riguarda l’edizione italiana di M.N. va detto che il mensile che
la ospitava, ovvero l’ ormai compianto Witchblade Magazine della Cult
Comics, ha trovato proprio nella serie di Straczynski e Frank vette di
qualità mai incontrate prima. Purtroppo poche volte sono state dedicate
copertine alla serie, per non parlare dello scarno apparato redazionale
che spesso si è lasciato andare a commenti su future pubblicazioni spesso
definite ottime o interessanti (come Obergeist, The Agency o No Honor) che
di cui però non abbiamo più avuto notizie (almeno da Cult Comics),
piuttosto di correlare qualche nota relativa a MN o ai suoi autori. Ma
tant ‘è… Viva MIDNIGHT NATION e grazie a Joe e a Gary. (28/1/2003)
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