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Fathom #9 di Daniele D'Aquino Nella recensione dell’ottavo numero di Fathom, datato luglio 2002, scrivevo che non avremmo dovuto attendere un altro anno per leggerne quello successivo. Mi
sbagliavo. Il nono albo della serie più irregolare della Cult Comics
è infatti uscito pochi giorni fa, a dieci mesi di distanza dal quel
corposo Summer Special. Certo
che i fan di Aspen sono davvero pazienti! Prima la mancanza di puntualità
nelle uscite americane, poi la grave malattia che ha tenuto Michael
Turner lontano dal tavolo da disegno per un bel po’, fatto sta che
una testata partita come bimestrale, in quattro anni ha registrato solo
nove uscite. Un record! Va bene che l’attesa è ogni volta ripagata da volumi di qualità pregevole, però di questo passo i lettori che oggi sono adolescenti festeggeranno il numero 100 con figli e nipotini! Comunque, fidandoci di ciò che è scritto nella pagina della posta, sembrerebbe (il condizionale è d’obbligo) che questa periodicità dilatata sia destinata ad accorciarsi. Dovrebbe essere già pronto il materiale per il prossimo albo, però stavolta non mi azzardo in previsioni. Chi vivrà vedrà… Intanto
godiamoci le due storie contenute in questo “Fathom #9” (spillato,
50pp. a colori, € 2.25). Nella prima finisce la trilogia cominciata nel
settimo numero, che vede agire insieme Aspen, Sara Pezzini e
Lara Croft; l’altra è un breve episodio autoconclusivo
ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale e dedicato da Turner alla
memoria di suo padre, scomparso nel 2001. In
appendice inoltre troviamo un articolo sull’acqua pesante (collegato
alla seconda storia) e uno sketchbook del grande Michael, che ancora una
volta ci offre dei disegni strepitosi. Il suo stile barocco, esaltato
dalla colorazione al computer, delinea pin-up e suggestive scenografie,
combinando realismo, eleganza e spettacolarità. A
ciò aggiungete l’accattivante composizione delle tavole ed ecco
spiegata la fedeltà dei lettori, nonostante i numerosi ritardi. (19/5/2003)
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