Dylan Dog #183: "Requiem per un mostro"

di Daniele D'Aquino

 

(c) Sergio Bonelli EditoreOrmai, con le apparizioni di Sclavi che si fanno sempre più rare, le sceneggiature di Dylan Dog gravano quasi interamente sulle spalle di Barbato e Ruju, ma mentre da un po’ di tempo le storie di quest’ultimo sembrano scritte solo per rispettare l’uscita mensile, la Barbato invece ci regala spesso qualche albo piacevole.

È il caso di “Requiem per un mostro”, che ad anni di distanza da quel mitico Speciale firmato Sclavi&Roi (lacrimuccia di nostalgia...), vede tornare sulle pagine dylaniate nientedimeno che Nessie, la fantomatica creatura che vivrebbe nelle acque di Loch Ness.

La Barbato, tra citazioni di Salinger e una lucida analisi del business che ruota attorno al mistero e al mito, crea una trama complessa e ricca di personaggi, in cui ogni indizio disseminato e dissimulato qua e là costituisce un tassello che si incastra poi in modo convincente e verosimile nel mosaico finale.

Mi è piaciuto particolarmente l’epilogo, aperto e poetico, che lascia scegliere al lettore se quello che Dylan vede è realtà o allucinazione; chissà, forse è vero che le cose esistono finché c’è qualcuno che crede in esse ed allora sarebbe bello crederci tutti insieme.

Per quanto riguarda i disegni, Casertano ci offre l’ennesimo capolavoro; dopo essersi messo in discussione sperimentando nuove soluzioni grafiche e modificando il suo tratto, sembra aver trovato uno stile definitivo, dando vita a vignette fantastiche, espressive e dettagliate.

Guardate le ultime tavole: semplicemente stupende!

(17/12/2001)

 

   

 

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