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Dylan Dog #183: "Requiem per un mostro" di Daniele D'Aquino
Ormai, con le apparizioni di Sclavi che si fanno sempre più rare, le sceneggiature di Dylan Dog gravano quasi interamente sulle spalle di Barbato e Ruju, ma mentre da un po’ di tempo le storie di quest’ultimo sembrano scritte solo per rispettare l’uscita mensile, la Barbato invece ci regala spesso qualche albo piacevole. È
il
caso
di
“Requiem
per
un
mostro”,
che
ad
anni
di
distanza
da
quel
mitico
Speciale
firmato
Sclavi&Roi
(lacrimuccia
di
nostalgia...),
vede
tornare
sulle
pagine
dylaniate
nientedimeno
che
Nessie,
la
fantomatica
creatura
che
vivrebbe
nelle
acque
di
Loch Ness.
La
Barbato,
tra
citazioni
di
Salinger
e
una
lucida
analisi
del
business
che
ruota
attorno
al
mistero
e
al
mito,
crea
una
trama
complessa
e
ricca
di
personaggi,
in
cui
ogni
indizio
disseminato
e
dissimulato
qua
e
là
costituisce
un
tassello
che
si
incastra
poi
in
modo
convincente
e
verosimile
nel
mosaico
finale. Mi
è
piaciuto
particolarmente
l’epilogo,
aperto
e
poetico,
che
lascia
scegliere
al
lettore
se
quello
che
Dylan
vede
è
realtà
o
allucinazione;
chissà,
forse
è
vero
che
le
cose
esistono
finché
c’è
qualcuno
che
crede
in
esse
ed
allora
sarebbe
bello
crederci
tutti
insieme. Per
quanto
riguarda
i
disegni,
Casertano
ci
offre
l’ennesimo
capolavoro;
dopo
essersi
messo
in
discussione
sperimentando
nuove
soluzioni
grafiche
e
modificando
il
suo
tratto,
sembra
aver
trovato
uno
stile
definitivo,
dando
vita
a
vignette
fantastiche,
espressive
e
dettagliate. Guardate le ultime tavole: semplicemente stupende! (17/12/2001)
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