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Nathan Never #131: "Il mistero della terza luna" di Daniele D’Aquino
La storia di questo mese è una classica avventura spaziale, ambientata su Titano (la terza luna del titolo), il più grande satellite di Saturno. La base scientifica lì installata ha infatti improvvisamente interrotto le comunicazioni e viene allora inviata una missione speciale capitanata da Nathan per investigare sull’accaduto. Questo il prologo, dopo il quale veniamo subito catapultati al centro dell’azione e dell’inquietante succedersi di strani eventi. Vigna riesce a tenere alta l’attenzione del lettore grazie ad una sceneggiatura abilmente costruita, dal ritmo sostenuto. La trama sa un po’ di già visto, sfociando nel solito folle progetto del solito mad doctor, però offre un’efficace analisi sul tema del rimorso, affrontato sia a livello personale, sia su un piano universale. E
il
discorso
finale
del
dottore,
anche
se
a
tratti
retorico,
stimola
a
riflettere:
bisogna
fuggire
dai
propri
rimorsi
oppure
affrontarli
e
conviverci? Ad impreziosire lo script di Vigna ci pensano i disegni di un De Angelis sempre più ispirato: perfetta impostazione delle inquadrature, grande espressività dei personaggi, consueta cura per i dettagli tecnologici. A tutto questo si unisce l’uso funzionale del computer, per creare effetti speciali davvero riusciti (stupenda la sequenza dell’atterraggio sul satellite e dell’allucinazione della psicologa). E il computer ha aiutato De Angelis anche nella realizzazione della copertina, una delle cover più suggestive degli ultimi tempi. (7/05/2002)
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