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Dampyr #27: "Il giardino proibito" di Daniele D’Aquino Nessun Maestro della Notte da combattere in questo episodio, bensì tre cariatidi che hanno preso vita e vanno in giro per Praga con intenzioni decisamente non amichevoli. La storia è gradevole, resa ancora più interessante dall’introspezione psicologica di Tesla, vera protagonista dell’albo, che si interroga sulla sua nuova vita e sulle contraddizioni della sua natura di non-morta. Sembra proprio che la bella vampira sia destinata ad assumere un ruolo sempre più importante nella serie e viste le grandi potenzialità del personaggio ciò costituisce sicuramente una decisione azzeccata. Chissà
inoltre
che
non
ci
scappi
qualcosa
con
Harlan
(certo,
dovranno
stare
parecchio
attenti
J…) Ai pennelli troviamo un Alessandro Baggi che essendo autore completo, ha pensato bene di mettere lo zampino anche nel soggetto e nella sceneggiatura, coadiuvato da Maurizio Colombo. L’apporto di Baggi ai testi si sente, e si vede soprattutto nella costruzione delle scene, con griglie abbastanza insolite per un bonelliano. Si
alternano
tavole
zeppe
di
vignette
ad
altre
di
più
ampio
respiro,
rompendo
lo
schema
classico
delle
sei
vignette
su
tre
strisce. Ciononostante
la
gabbia
bonelliana
frena
un
po’
l’estro
di Baggi,
che
nei
suoi
precedenti
lavori
per
Intrepido
(raccolti
nel
bel
volume
Vertigini,
edito
dalla
Phoenix),
si
era
distinto
per
lo
stile
particolarissimo,
nervoso,
fatto
di
chine
graffianti,
claustrofobiche
e
di
un
uso
abbondante
di
retini. Comunque la sua prova rimane di alto livello; molto affascinanti i primi piani quasi fotografici, lì dove il tratteggio diventa più fitto. Da
segnalare
il
simpatico
quanto
inaspettato
cameo
dei
Bluvertigo,
in
concerto
a
Praga:
vedere
uno
dei
miei
gruppi
preferiti
ritratto
in
uno
dei
miei
fumetti
preferiti
è
davvero
una
piacevole
sorpresa! (17/05/2002)
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