|
|
|||||
Magico Vento #20: "Minuti contati" di Daniele D’Aquino
Un’austera comunità svizzera in territorio Sioux, un omicidio misterioso, un’invenzione destinata ad entrare prepotentemente nelle nostre vite: questi gli ingredienti di un albo dalle tinte gialle che si colloca fuori dalla continuity (anche se è presente la sottotrama del ponte ferroviario sul Missouri). Manfredi
dirige
con
la
consueta
abilità
narrativa
tutti
i
personaggi
dell’episodio;
l’umanità
che
ci
presenta
non
è
mai
piatta,
stereotipata
ma
è
caratterizzata
con
uno
spessore
psicologico
che
la
rende
incredibilmente
realistica. Guardate
ad
esempio
il
barista
o
il
profittatore:
sembrano
quasi
uscire
dalla
pagina
per
la
loro
tridimensionalità
nei
dialoghi
e
nel
modo
di
agire. La
storia
è
abbastanza
lineare,
soprattutto
rispetto
agli
ingarbugliati
numeri
precedenti,
e
scorre
senza
intoppi,
come
il
meccanismo
di
un
orologio
(è
proprio
il
caso
di
dirlo,
visto
che
il
tempo
e
la
sua
misurazione
sono
il
leit-motiv
di
questo
albo). Ai
pennelli
troviamo
una
coppia
inedita,
il
veterano
Giuseppe
Barbati
e
la
new
entry
Maurizio
Di
Vincenzo,
autori
di
una
prova
convincente. Molto
riuscita
l’interpretazione
di
Ned
e
Poe,
e
in
generale
i
loro
disegni
valorizzano
con
grande
efficacia
la
robusta
sceneggiatura
di
Manfredi. Questo
numero
quindi
conferma
lo
stato
di
grazia
della
serie,
che
in
quasi
un
lustro
di
vita
non
ha
mai
sofferto
momenti
di
stanchezza.
E
il
prossimo
mese
Magico
Vento
spegnerà
le
cinque
candeline
con
il
ritorno
di
un
certo
generale
Custer…mi
sa
proprio
che
sarà
un
compleanno
piuttosto
movimentato!
(30/05/2002)
|
||||||