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Agenzia Alfa n°9 di Daniele D’Aquino
Nono appuntamento con “Agenzia Alfa”, consueto balenottero di 320 pagine che ci propone tre storie complete in cui i comprimari di Nathan Never assurgono al ruolo di protagonisti. Nella
prima,
“Delitto
e
castigo”,
firmata
Tintori
e
Bormida,
dietro
al
titolo
di
Dostoevskijana
memoria,
si
cela
lo
scontro
finale
tra
May
e
Rena,
sorella
del
suo
ex
fidanzato
Raul.
Si
inizia
in
un’aula
di
tribunale
e
si
finisce
con
una
frenetica
caccia
all’uomo
(o
meglio,
alla
donna),
tra
inseguimenti,
sparatorie
e
duelli
nel cyberspazio. La
trama
è
molto
lineare
e
la
sceneggiatura,
seppur
godibile,
appare
un
po’
stiracchiata
e
diluita,
e
i
dialoghi
a
volte
sono
involontariamente
comici
(colpita
a
morte
Rena
esclama:
“Oh…accidenti…) Nel
complesso
discreti
i
disegni
di Bormida.,
che
alterna
tavole
ben
realizzate
ad
altre
meno
convincenti,
soprattutto
per
quel
che
riguarda
la
rigidità
dei
personaggi
e
l’inchiostrazione
un
po’
grossolana. Il
secondo
episodio,
“La
resa
dei
conti”,
ad
opera
di
Vietti
e
Mutti,
è
incentrato
sul
giovane
Luke
Sanders
e
aggiunge
nuovi
interrogativi
sui
piani
del
fantomatico
Mister
Alfa,
diventato
ormai
il
principale
villain
dell’universo
narrativo
di
Nathan&Co.
Storia
interessante
e
disegni
all’altezza.
Attendiamo
gli
sviluppi! Il
terzo
episodio,
“Vite
future”,
scritto
da
Cordone
e
Lisiero,
e
disegnato
da
Fabio
Jacomelli,
è
una
sorta
di
simpatico
“What
if?”
che
ci
mostra
cosa
sarebbe
successo
nell’Agenzia
Alfa
se,
prima
della
morte
di
Reiser
e
a
causa
di
un
incidente
capitato
a Nathan,
gli
eventi
avessero
preso
una
piega
diversa
da
quella
che
noi
conosciamo. Che
effetto
vedere
un’attempata
May
e
nonno
Baginov! Superba la prova di Jacomelli, che stavolta, orfano del suo inchiostratore di fiducia Gradin, fa tutto da solo e lo fa molto bene, grazie al solito tratto pulito e accurato, impreziosito da un uso magistrale del computer, impiegato in modo funzionale anche nelle altre due storie. Per
concludere,
un
volume
piacevole
e
corposo,
ideale
per
trascorrere
qualche
ora
sulla
spiaggia,
tra
un
tuffo
e
un
ghiacciolo
sotto
il
solleone
o
a
casa,
tra
una
partita
e
l’altra
dei
Mondiali
(sigh…) (24/06/2002)
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