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Dampyr ed il cannibalismo
L’albo
ha l’unico scopo di presentarci un nuovo temibile nemico, che non
appartiene alla stirpe dei Maestri della Notte: Thorke, il demone
cannibale. L’antropofagia è tornata in auge grazie alla narrativa e al cinema, ma non penso che Boselli e Colombo vogliano cavalcare la moda; credo piuttosto ci sia l’intenzione di trattare con la solita perizia un tema affascinante ed inquietante, che affonda le sue radici negli albori dell’umanità. Da
sottolineare inoltre che via via i nuovi nemici sono sempre più forti e
scaltri, a differenza dei primi numeri, in cui bastava un proiettile
“dampyrizzato” per uccidere vampiri millenari. I
disegni di Piccininno, nonostante qualche pecca
nell’inchiostrazione, sono nel complesso buoni, ma non riescono a far
decollare la sceneggiatura di Colombo, un po’ raffazzonata e
dal finale troppo frettoloso. Per
di più l’albo risente dell’assenza di Tesla e Kurjak, che sono
ormai molto più di semplici comprimari. Continuano
a non convincermi appieno le copertine di Riboldi. Vada per il
soggetto, ma Harlan sembra avere il fisico di un cinquantenne imbolsito!
(3/12/2002)
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