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Agenzia Alfa #10: "Il segreto dei mutati" di Daniele D'Aquino
Non è facile scrivere una storia lunga più di trecento pagine mantenendo sempre viva l’attenzione del lettore. C’è riuscito Stefano Vietti in questo decimo appuntamento con Agenzia Alfa, serie semestrale dove i personaggi che in “Nathan Never” e “Legs Weaver” sono semplici comprimari, assurgono al ruolo di protagonisti. Vietti non è nuovo a simili albi mastodontici ed evidentemente l’esperienza maturata nei due precedenti AA da lui realizzati, gli ha consentito di confezionare questa coinvolgente avventura, speciale non solo nella foliazione ma anche nei contenuti. La
storia infatti offre parecchie risposte a quelle domande che si erano
affastellate nel corso degli anni, gettando un po’ di luce sulle
macchinazioni di Aristotele Skotos e Mister Alfa,
sulla malattia di Andy, sulle origini dei mutati e dei tecnodroidi. Vietti
è bravissimo a gestire le varie sottotrame, facendole ruotare tutte
attorno alla trama principale, ovvero la ricerca di Branko di notizie sul
passato della sua razza. L’albo
è un’equilibrata miscela di adrenalina e introspezione psicologica, con
scene di azione corale che si alternano ad altre più riflessive. La
sceneggiatura si comporta come un meccanismo perfettamente oliato: scorre
via che è una bellezza, puntuale e senza intoppi. Il
ritmo è scandito dai numerosi stacchi spaziali, che prima intrecciano e
poi dipanano la matassa di trame e sottotrame; da segnalare che ogni scena
inizia nella prima vignetta della tavola e si conclude nell’ultima,
rendendo così la sceneggiatura ancora più solida. Sarà una semplice
sciccheria, ma secondo me una scansione narrativa così ordinata è una
gran bella cosa. Complimenti a Vietti. Un plauso lo merita anche Andrea Cascioli. Trecentosedici tavole sono un impegno da far tremare i polsi, ma il disegnatore romano riesce a mantenere un’alta qualità grafica in tutto l’albo. Questo Agenzia Alfa rappresenta per lui l’esordio nella tecnica della retinatura elettronica e bisogna dire che se l’è cavata egregiamente. A
volte forse si fa prendere troppo la mano, rendendo le tavole fredde e
impersonali, però nel complesso la sua prova è davvero convincente. L’uso
massiccio del computer aggiunge spettacolarità e realismo ai disegni,
soprattutto per quanto riguarda la riproduzione degli effetti di luce,
molto riusciti. Ma
Cascioli si dimostra bravo anche con matita e pennello, curando molto i
dettagli tecnologici e le ambientazioni. In
conclusione, l’albo vale tutti i 5.20 euro del prezzo di copertina ed è
l’acquisto ideale se volete trascorrere un paio d’ore con un fumetto
piacevole, avvincente e ben disegnato. (10/2/2003)
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