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Dragonero di Daniele D'Aquino
Dopo una gestazione durata molti anni, “Dragonero” ha finalmente fatto la sua comparsa in edicola inaugurando i “Romanzi a fumetti Bonelli”, collana che ospiterà storie autoconclusive di ampio respiro. Ai testi, l’inedito duo Enoch-Vietti ripropone tutti i tòpoi del genere fantasy classico (la lotta manichea tra Bene e Male, il tema del viaggio e della ricerca, il campionario di draghi, elfi, orchi e demoni), aggiungendovi un pizzico di steampunk e rielaborandoli con uno storytelling moderno, rigoroso e avvincente. Insomma, un’avventura che non presenta particolari spunti di originalità ma che si lascia leggere con piacere. Merito di una sceneggiatura calibrata e brillante, scandita da una suddivisione in capitoli (intervallati dalle mappe dei luoghi in cui è ambientata la storia) che, oltre a “giustificare” la classificazione di romanzo a fumetti, garantisce una maggiore chiarezza narrativa in una vicenda così corale e articolata. I personaggi appaiono ben caratterizzati: le numerose pagine a disposizione hanno consentito di dedicare spazio ad ognuno, anche se alcuni aspetti - come il passato di Gmor o l‘origine del rapporto conflittuale tra Myrva e Ian - sono intenzionalmente poco approfonditi; scelta che trova una spiegazione nella speranza espressa dai due autori di poter dare un seguito a questa storia, in caso di vendite incoraggianti, magari con una miniserie. D’altronde anche il finale è molto aperto…staremo a vedere. Sicuramente se l’albo dovesse andare bene, come credo e mi auguro, buona parte del merito andrebbe ai sorprendenti disegni di Giuseppe Matteoni. Pur essendo professionalmente attivo da una decina d’anni (Lanciostory, I Grandi Miti Greci a Fumetti), l’artista romano è praticamente sconosciuto al grande pubblico e questo albo può essere considerato quasi un secondo esordio. In recenti interviste Matteoni ha sottolineato la passione, l’impegno e la meticolosità profusi in “Dragonero”, qualità che emergono appieno da ogni pagina. Tra i punti di forza della sua prova spiccano un ottimo equilibrio della tavola, un’inchiostrazione impeccabile e una scansione delle vignette adattata alla narrazione, che testimonia il suo passato di storyboarder. A ciò si aggiunge una notevole padronanza dell’espressività mimico-facciale, grazie alla quale la recitazione dei personaggi ci appare viva e disinvolta. Degne di menzione inoltre la cover, le splash page da pag.128 a pag. 132 e le varie scenografie, naturali e non, davvero molto curate. A questo punto siamo curiosi di vedere il talento di Matteoni al servizio di Volto Nascosto, la nuova serie Gianfranco Manfredi in cui si cimenterà con il genere kolossal-epico. Ma dovremo pazientare almeno un annetto… Concludo con dei doverosi complimenti alla Bonelli per l’ottima confezione e l’eccellente qualità di stampa, che rendono l’albo ancora più appetibile.
“Dragonero” di Luca Enoch, Stefano Vietti (testi) e Giuseppe Matteoni (disegni), 296 pp. in b/n, brossurato con alette, giugno 2007, € 8.00, Sergio Bonelli Editore
Dragonero™ & © Enoch / Vietti / Matteoni / Sergio Bonelli Editore
(01/11/2007)
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