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Brendon alla ricerca di Oz di Giampaolo Giampaoli
Giunto da circa un anno al suo traguardo più impegnativo, il numero cinquanta che per un bimestrale significa oltre otto anni di vita, Brendon continua la sua lunga ricerca della Luna Nera in un mondo da medioevo fantasy. Così vagando da una città all’altra della Nuova Inghilterra, nel numero cinquantasei giunge a New Heaven e incontra, in una circostanza non poco insolita, lo sfortunato padre di Neve, una giovane operaia della filanda. Il pover’uomo si è incatenato alla porta del distretto dei miliziani perché pretende che le forze dell’ordine si impegnino a ritrovargli la figlia scomparsa. La trama inizialmente appare abbastanza tradizionale. La ragazza la sera precedente non era tornata a casa uscita dal lavoro, allarmando il povero padre che aveva subito denunciato l’accaduto. La lentezza con cui i miliziani prendono in esame il caso di Neve spinge il genitore ad assoldare il cavaliere di ventura Brendon, che arriva giusto in tempo per convincerlo a cessare la sua scenata presso la porta della caserma e per manifestare tutta la sua disapprovazione nei confronti dei militari fannulloni. E fino a qui niente di speciale. È logico che Brendon si lancerà alla ricerca della ragazza e alla fine risolverà lo spinoso caso; ma se la storia si fermasse qui, dove starebbe il gusto della sorpresa? Ecco perché gli avvenimenti si complicano, intrecciandosi con una vicenda parallela. Un po’ di tempo prima da New Heaven era scomparso anche il mercante Xavier, lasciando nella disperazione la bella moglie, che alla fine decide di confessare a Brendon la crisi matrimoniale preceduta alla dipartita del marito. Questi se ne era andato la sera stessa che la moglie aveva scoperto sul suo corpo il simbolo della porta dell’inferno, che può condurre nel mondo magico di Oz, da cui Xavier ritorna per uccidere la moglie ed essere a suo volta giustiziato dal cavaliere di ventura. Ma sempre in questo universo fiabesco il mercante aveva condotto in precedenza la povera Neve. Cos’è veramente il mondo di Oz? Da questa dimensione si può ritornare? Ed è qui che si conclude il nostro resoconto, perché non vogliamo assolutamente guastare ai lettori il piacere di scoprire il suggestivo finale ideato da Claudio Chiaverotti. La storia, però, richiede anche una riflessione su le varie tipologie di personaggi che la animano. Da una parte la bella e triste Neve, che come tutte le ragazze della sua età sogna una vita migliore, lontano dalla fabbrica e dallo squallore di New Heaven. Lei e le altre operaie della filanda rappresentano il bisogno dell’uomo di sognare, per fuggire dalla realtà e cercare la realizzazione personale. A questa condizione tipica della gioventù si contrappone la rassegnazione della anziana donna, responsabile delle operaie nella filanda, che urla continuamente non solo per farsi ubbidire dalle ragazze, ma anche per gridare la sua solitudine al mondo. Tale condizione si manifesta nella vignetta in basso a pagina sessantasette, dove la donna, dopo aver cacciato dalla stalla Brendon che sta indagando, riflette proprio sul dolore della solitudine. Un personaggio, quindi, che ha un doppio volto e Chiaverotti è abile nello svelare i suoi veri sentimenti con poche parole e una sola immagine. Il resto lasciamo che lo scopriate da soli.
Brendon ™ & © Sergio Bonelli Editore
(11/05/2008)
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