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I classici del fumetto: l"arte di Milo Manara
di Luca Frangella
Il volume "L'arte di Milo Manara" può essere considerato senza ombra di dubbio uno dei fiori all'occhiello della collana "I Classici del Fumetto di Repubblica". Infatti ha avuto il merito di far conoscere ad un pubblico più vasto e popolare il lato meno noto, direi più "felliniano", del celebre fumettista italiano. Nel volume sono ristampate, con le vignette inevitabilmente in dimensioni ridotte, due pregevoli storie del ciclo di Giuseppe Bergman: "HP e Giuseppe Bergman" e "Le avventure asiatiche di Giuseppe Bergman". "HP e Giuseppe Bergman" è la prima storia interamente scritta e illustrata da Milo Manara, pubblicata originariamente sul mensile belga "A Suivre" nel 1978. Si tratta di un vero e proprio metafumetto, ossia un fumetto che ha come argomento il fumetto stesso; in esso Manara opera una riflessione sulle possibilità espressive di un linguaggio che proprio negli anni '70 andava maturando rapidamente, grazie ad autori come Hugo Pratt, che altri non è se non l'HP del titolo. Il creatore di "Corto Maltese" appare e scompare fra le quinte del racconto, dispensando sibillini consigli ad uno scapestrato Giuseppe Bergman, alter ego di Manara, disperatamente in cerca di avventura. Fervida immaginazione, elementi onirici e surreali, amore per l'avventura, umorismo, erotismo, esoterismo, dilemmi esistenziali, riferimenti autobiografici, si mescolano in questa storia rendendola unica e preziosa, una sorprendente esperienza intellettuale per il lettore. Fra una pagina e l'altra compaiono le prime donnine nude, splendidamente ritratte dal talentuoso Milo, che faranno la sua fortuna in tutto il mondo. Da leggere per sognare ad occhi aperti! La seconda storia del volume,"Le avventure asiatiche di Giuseppe Bergman", riprende stessi temi e suggestioni calandoli in un contesto più esotico e, potremmo dire, più "mediatico"; la componente erotica si fa più manifesta. Un altro volo onirico e pindarico alla ricerca dell'avventura più astratta e "sublime". Se ancora ci fossero dubbi sul valore culturale dell'iniziativa editoriale de "La Repubblica", la pubblicazione di questo volume li dissipa tutti. Non avevo ancora avuto occasione di leggere "HP e Giuseppe Bergman"; ora è diventata una delle mie storie preferite e sto cercando un edizione fedele al formato originale. Spero vivamente che l'anno venturo l'iniziativa continui, così avrò l'occasione di espandere ulteriormente i miei orrizzonti fumettistici semplicemente facendo un salto all'edicola sotto casa e senza dover svuotare il portafoglio!!!
(31/5/2004)
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