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Il ritorno di Horror di Daniele D'Aquino
E’
proprio il caso di dirlo: a volte ritornano. Trentadue
anni dopo la sua chiusura, “Horror”, la mitica rivista creata
nel 1969 da Alfredo Castelli e Pier Carpi, resuscita
in edicola con periodicità bimestrale. I
principali fautori di questa rinascita sono Luigi Cozzi
(attivissimo scrittore, regista e critico di genere) e Sebastiano Fusco
(grande esperto di opere lovecraftiane), già collaboratori della
rivista originaria pubblicata da Gino Sansoni. La nuova “Horror” si presenta con una copertina che è la rielaborazione di quella del lontano primo numero, realizzata da Marco Rostagno. All’interno la struttura è rimasta invariata, con l’alternarsi di articoli e fumetti (in questo esordio mancano però le interviste…). Nulla da eccepire sull’apparato critico, esaustivo e interessante, incentrato soprattutto sul tema dei vampiri. Per
quanto riguarda i fumetti, oltre alla ristampa delle prime due tavole
dello spassoso “Zio Boris” di Castelli/Peroni
e della riduzione del Nosferatu di Mornau, le altre due storie
(probabilmente ristampe anch’esse), firmate da Cozzi/Originario e
Lombardi/Originario, sono poco più che una pubblicità al “Museo
degli Orrori di Dario Argento”, regista che è il vero e proprio nume
tutelare (nonché finanziatore) della rediviva Horror. L’iniziativa
di riportare in auge una testata così gloriosa è sicuramente lodevole;
ogni pagina trasuda passione e competenza. C’è però da aggiustare un
po’ il tiro, per fare in modo che non si tratti di una semplice
operazione nostalgia. Se la “Horror” di fine anni 60 era troppo in anticipo sui tempi, questo remake appare infatti un po’ datato. Sensazione acuita dal tipo di storie a fumetti presentate e dalla grafica non certo innovativa. Inoltre,
per evitare corsi e ricorsi storici (leggi disaffezione dei lettori e
chiusura), sarebbe meglio abbassare un po’ il prezzo: 6 euro per uno
spillato di 84 pp. in b&n mi sembrano decisamente troppi. (12/5/2003)
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