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Il ritorno di Ken Parker di Matteo Losso
Avendo a disposizione il primo numeri della collana Panini ed il volume de “I classici” è possibile notare l’evoluzione stilistica della coppia di affiatati autori. Sin dalla prima avventura intitolata “Lungo fucile”, infatti, si intravedono tutte le potenzialità narrative della serie e dei suoi realizzatori, ma il loro stile risulta ancora acerbo e, specialmente dal punto di vista grafico, troppo convenzionale. Col passare del tempo, però, arriveranno a realizzare veri e propri capolavori come le storie stampate nel volume, “Diritto e rovescio” e “Sciopero”. Se nelle sue prime avventure Ken Parker si trova di fronte al dramma dello sterminio popolo indiano ed è costretto a riflettere sul rapporto tra ignoranza ed odio razziale, in “Dritto e rovescio” deve confrontarsi con l’omosessualità e con i pregiudizi che la accompagnano. Ma è con “Sciopero” che Berardi e Milazzo regalano al mondo della letteratura disegnata una delle sue pagine più impegnate e struggenti, in quello che diventa un manifesto contro lo sfruttamento ed i soprusi, mostrandoci le lotte operaie negli USA alla fine del 1800, quando nelle industrie tessili si lavorava anche fino a 18 ore al giorno per un dollaro e le riunioni sindacali venivano sedate nel sangue. E’ proprio leggendo queste avventure che si capisce cosa permetta all’opera di essere ancora oggi così attuale ed appassionante: la capacità di raccontare storie universali, che travalicano i limiti dello spazio e del tempo per toccare quelle che sono le problematiche più intime dell’essere umano. Ken Parker è un personaggio atipico, che guarda in maniera critica e disillusa la società che lo circonda. Non è il protagonista di un western classico e revisionista, in cui il sesto cavalleggeri salva i poveri pionieri dai selvaggi indiani, nè è un cowboy sprezzante del pericolo o un cavaliere solitario senza paura. Ken Parker è semplicemente un uomo. Un uomo giusto che vive in un mondo pieno di ingiustizie, senza riuscire a rassegnarsi o arrendersi. Nelle sue storie si getta a capofitto nella Storia, ne cavalca gli impeti e prova a comprenderne le ragioni. Non sempre ci riesce, ma di certo non resta passivo di fronte agli eventi; anzi, anche quando ne viene coinvolto suo malgrado, la sua coscienza lo spinge a cercare sempre giustizia e verità, al di là delle apparenze. Sa benissimo di non poter modificare lo status quo, ma ce ne svela le verità più recondite e volutamente celate. E’ molto più di un personaggio dei fumetti. Ken Parker in realtà è un rivoluzionario ed i lettori guardano il mondo attraverso i suoi occhi. Ecco perchè lo ameranno sempre.
(29/9/2003)
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