Allergia ai mostri

di Matteo Losso

 

Monster Allergy (c) DisneyFra le novità maggiormente degne di nota degli ultimi mesi c’è “Monster Allergy”, nuova serie a fumetti italiana prodotta e distribuita dalla Disney attraverso la sotto etichetta “Buena Vista Comics”. Proprio nei giorni in cui “Topolino” festeggiava l’uscita in Italia del numero 2500 (dello traguardo storico ci sarà modo di parlare più diffusamente a breve), il colosso editoriale ha lanciato questa nuova proposta, preceduta da un dispendioso battage pubblicitario, fatto anche di spot televisivi. Un segno inequivocabile di quanto la multinazionale creda nel prodotto e specialmente negli autori che lo hanno creato e realizzato. Ideatori della serie, infatti, sono due giovani talenti che hanno saputo imporsi sulla scena internazionale proprio dopo un’iniziale incomprensione con l’editore di Paperino & Co. Mi riferisco a Alessandro Barbucci e Barbara Canepa, gli stessi artisti alla base del successo di “Witch”, che proprio dopo alcuni problemi contrattuali legati a questa loro fortunata creazione decisero di iniziare a collaborare con un noto editore francese, dando vita a “Sky Doll”. Risultato? Il primo volume di questa serie è diventato velocemente uno dei maggiori successi del mercato transalpino ed europeo, facendo ottenere ai talentuosi autori numerosi premi di prestigio e spingendo la Disney ad affidar loro l’ideazione grafica di un nuovo progetto, che si è concretizzato proprio in “Monster Allergy”.

L’albo si presenta nel formato di un “comic-book” americano (64 pagine a colori per 2.2 €) e racconta la storia di due bambini, Zick ed Elena-Patata. La vicenda è ambientata ai nostri giorni e la vita dei due ragazzi sarebbe normale, se non fosse per il fatto che Zick ha una strana capacità: vede i fantasmi ed i mostri, invisibili a tutti gli altri. Proprio come il protagonista del film “Il sesto senso”, il bimbo vive nel costante timore di imbattersi in qualche defunto dalle intenzioni non meglio identificate, finendo per chiudersi in se stesso ed isolarsi dal mondo. La sua vita, per fortuna, cambia nel momento in cui la simpatica Elena si trasferisce proprio di fianco a casa sua e si dimostra una bambina intelligente, vivace e disposta a fare amicizia senza stupidi pregiudizi.

Il target del prodotto è chiaramente infantile e ce ne si rende conto dall’età dei protagonisti, dall’aspetto buffo degli spettri, dal tono delle rubriche e dalle brevi storielle presentate in appendice. Ma il lavoro degli autori è di tale qualità da rendere questo fumetto in realtà adatto a qualsiasi fascia di pubblico. A livello grafico la serie è impeccabile. Il lavoro di Barbucci al tavolo da disegno offre personaggi ben caratterizzati ed una narrazione chiara e leggibile. La struttura delle tavole è sempre funzionale alla narrazione ed il montaggio delle vignette è continuamente variegato per ottenere le inquadrature migliori. Davvero notevoli anche la cura per i particolari e la capacità di creare sempre delle atmosfere. A questo risultato si giunge anche grazie ai colori, davvero magnifici ed unici al mondo, realizzati dalla Canepa con una tecnica innovativa. La sceneggiatura scritta da Francesco Artibani è scorrevole, è dotata di dialoghi brillanti e riesce ad  ammorbidire i toni di una storia che, per i temi trattati, a tratti risulta molto tesa. Il soggetto è opera di Katja Centomo ed è apprezzabile specialmente perchè, a fianco al convincente esordio dei personaggi e del colorato mondo che li circonda, è anche capace di comunicare una serie di messaggi sociali, contro l’intolleranza e in favore del rispetto di qualsiasi forma di vita. E immaginando il vasto pubblico di giovanissimi lettori che si troverà a leggere "Monster allergy", questa mi sembra la cosa più importante: brava!

 

(12/12/2003)

 

   

 

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