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Il prototipo di John Doe di Matteo Losso
Il panorama del fumetto italiano da qualche mese si è arricchito di un nuovo protagonista, John Doe. Questa serie mensile pubblicata dall’Eura Editoriale ha catalizzato le attenzioni della stampa specializzata ancor prima dell’uscita e, a meno di un anno dalla sua presentazione in edicola, si è dimostrata una scommessa vinta dall’editore e dal suo valido staff di autori, con il personaggio già capace di raccogliere una nutrita schiera di lettori appassionati. Non paghi del successo finora ottenuto e convinti delle potenzialità della propria creatura, creatori ed editore continuano tuttora in un’opera massiccia di promozione, che si svolge attraverso internet, stampa specializzata, presenza durante le convention ed albi in omaggio. Sono proprio questi numeri promozionali a suscitare maggiore interesse e ad entrare nelle mira dei collezionisti, smaniosi di completare le proprie raccolte. Dopo i primi due albi, distribuiti gratuitamente durante alcune convention, il terzo è stato allegato al numero in uscita il 19 Febbraio 2004 di “Skorpio”, storico settimanale a fumetti in edicola regolarmente da oltre 25 anni. In questo “Dossier #3" trova spazio numeroso materiale degno d’attenzione. La cover è disegnata da Massimo Carnevale, l'abituale copertinista della serie, nonchè uno dei migliori illustratori italiani del momento, ed all’interno sono pubblicate schede dei personaggi, illustrazioni ed una breve storia completa. I testi e le pin-up sono ben realizzati e sicuramente sproneranno gli abituali lettori della rivista ad acquistare almeno un numero di “John Doe”, ma la vera chicca è costituita dal fumetto. Nelle tredici tavole di “Trapassati e Affini”, scritta da Roberto Recchioni e disegnata da Leomacs, infatti, troviamo tutti gli elementi alla base del personaggio. La particolarità è che, in realtà, non si tratta di una storia di John Doe, ma di un libero, creato e pubblicato molto prima del suo avvento. Il protagonista è differente e le situazioni non molto definite, ma ci si trova chiaramente di fronte al prototipo del personaggio, nell’episodio da cui la serie mensile è certamente scaturita, fornendo agli autori gli input fondamentali per crearla. L'episodio in sè per sè, poi, è scorrevole ed appassionante. L'accoppiata Recchioni/Leomacs collabora sin dai propri esordi professionali, restando memorabile per la mini serie "Battaglia" prodotta per l'indimenticabile etichetta "Factory", che il duo non dimentica mai di citare all'interno dei propri lavori non appena ne ha la possibilità (lo fa anche in questa occasione). Il grande feeling fra gli autori scaturisce in maniera palese anche dalle tredici tavole dell'episodio in questione, che però si fanno apprezzare specialmente per i disegni di Massimiliano Leonardo. Leomacs ripropone una delle più felici intuizioni tecniche che avevano caratterizzato proprio il già citato progetto "Battaglia", realizzando le "vignette di flash-back", dedicate a ricordi del passato, senza l'utilizzo delle chine, ma limitandosi al disegno a matita. Attualmente il disegnatore romano ha iniziato a collaborare con la Sergio Bonelli Editore, disegnando il numero 184 di "Nick Raider" e lavorando ad un episodio della serie "Magico Vento", ma spero che prima o poi il "dinamico duo" si ricomponga per fornirci una storia di John Doe o, magari, un sequel di Battaglia!
(16/2/2004)
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