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Luna, uno strano incontro di Matteo Losso
Curiosando fra le tante produzioni a fumetti vendute nelle edicole italiane ci si imbatte in un’importante tendenza, quella delle riviste per ragazze. Fino a qualche anno fa si pensava ai comics come ad un prodotto destinato quasi esclusivamente al pubblico maschile, ma per fortuna oggi le cose sono decisamente cambiate. I primi albi ad attirare l’attenzione del gentil sesso sono stati i fumetti giapponesi, specialmente quelli classificabili come “shojo”, ovvero “per fanciulle”, trainati anche dalle serie animate trasmesse sulle televisioni nazionali. Gli editori nostrani non hanno tardato a recepire la “lezione dei manga” e gli autori italiani hanno dimostrato di aver ben assimilato determinati contenuti e stili, adeguatamente indottrinati negli anni trascorsi davanti al televisore guardando animazione nipponica, fra Candy Candy e Sailor Moon. Il successo più clamoroso è stato ottenuto dalle Witch, serie prodotta dalla Disney in Italia, che in questo momento è il fumetto più popolare e venduto nel mondo, oltre che quello pubblicato in contemporanea nel maggior numero di paesi. Ma la lista di successi italici esportati anche all’estero, da Isa & Bea alle Winx, è davvero lunga. Dal mese di Novembre, questa consistente fetta di mercato ospita un nuovo fumetto di alta qualità, il mensile Luna, pubblicato dalla Star Comics e distribuito in tutte le edicole in una rivista di 48 pagine a colori per 2,9 Euro. Il personaggio e la serie sono stati creati da Fabrizio Palmieri e Elena dè Grimani, che ne avevano anticipato la nascita ai nostri lettori in una succosa preview. Luna è certamente il loro parto più meditato e maturo, un progetto in cui hanno dimostrato grande talento e la capacità di creare un prodotto valido ed al tempo stesso commerciabile. Il target di riferimento della pubblicazione è stato individuato dall’editore in un pubblico di pre-adolescenti e così si spiegano i gadget allegati, simpatici e colorati, ma abbastanza infantili. La storia di Luna, magica signora dei gatti, e del suo gruppo di amici, però, unita alla qualità dei disegni ed al formato a dir poco azzeccato, merita l’attenzione di un pubblico ben più vasto ed eterogeneo.
(19/2/2005)
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