Alan Ford senza TNT

di Giampaolo Giampaoli

 

Alan Ford (c) Max BunkerAlan Ford e il gruppo TNT: come dire, Beppe Carletti e i Nomadi o Michael Schumacher e la Ferrari. Insomma, un connubio indissolubile. Eppure si è infranta l’unione che da ben trentasei anni e più precisamente dal fatidico maggio 1969, legava l’imbranato, quanto simpatico ed imprevedibile agente segreto, alla scassata ed esilarante ghenga dell’avido e intrigante Numero Uno.

Il responsabile di tutto questo è un genio del fumetto italiano: l’autore della fortunata serie, il colto e imprevedibile Max Bunker o, per chi lo preferisce con il suo vero nome, Luciano Secchi. Convinto che ormai fosse indispensabile una rivoluzione nella sua saga fumettistica, il noto scrittore ci è andato con la mano pesante. Infatti, nel bel mezzo di una storia dall’ambientazione fantasy e volendo anche un po’ horror, ha addirittura fatto precipitare da un burrone tutto il Gruppo TNT, salvo l’insostituibile protagonista della serie e il pappagallo Clodoveo.

Tutto questo accadeva nel numero di febbraio. E adesso? Per il momento, malgrado l’inconsolabile costernazione, Alan Ford ha deciso di fare suo il buon vecchio detto “la vita continua”. Come giudicare questa svolta radicale? Siamo di fronte ad un mostro sacro del fumetto italiano e su questo non ci piove, anche se effettivamente Alan Ford, come sembra aver compreso persino il suo creatore, ha fatto il suo tempo. Ma non ritengo assolutamente che il buon vecchio modo di fare allegria del Gruppo TNT possa essere disprezzato dalle giovani generazioni. La particolarità di questo fumetto da sempre risiedeva nella parità di importanza di ognuno dei personaggi della saga. Una specie di “democrazia” narrativa, che assegnava a tutti i membri del gruppo il loro giusto ruolo. Si trattava di una soluzione brillante e originale. Se Luciano Secchi vorrà ancora toccare questi alti livelli, dovrà veramente darsi da fare nel cercare di costruire, storia dopo storia, un nuovo modello narrativo. E se invece prima o poi si tornasse alla tradizione? A mio avviso Max Bunker non lo esclude.

Vediamo come sono evolute ultimamente le avventure di Alan Ford. Immediatamente dopo la sciagura, al suo fianco, oltre al pennuto, si è sistemata la cara “vecchia” Minuette, già riapparsa circa un anno fa in una storia dai risvolti imprevedibili, e tutti e tre hanno dato vita alla “Agenzia TNT, investigazioni a prezzi modici”. Ma lo spirito dei defunti e forse anche qualcosa di più aleggia su di loro. Non per niente il biondo agente ha già rischiato di ritrovare tutti i suoi impareggiabili compagni nel numero di maggio. Ma proprio all’apice di un’oscura vicenda, ha capito di trovarsi in una dimensione parallela: dopo la XL del passato, Alan Ford ha fatto un viaggetto nella XXL, un’altra dimensione alternativa. D’altronde gli accaniti lettori di Max Bunker, sanno bene come questo autore possieda una vera e propria predilezione per i viaggi spazio temporali. Nell’albo successivo, addirittura, è riapparso il grande vecchio, ormai smemorato e in cerca del suo prezioso testamento, ma Ford non è riuscito a riconoscerlo con esattezza: e se fosse tornato il malefico Gommaflex? Arriviamo così, albo dopo albo, avventura dopo avventura, al fumetto attualmente in edicola. Stavolta è addirittura il secolare amico del Numero Uno, Tobia Quattril, a sostenere, che almeno alcuni membri del gruppo sono ancora in vita. Ma chi? Non vogliamo togliervi il piacere di gustarvi la lettura.

 

(17/8/2005)

 

   

 

www.amazingcomics.it