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La strada per il cielo di Detective Dante di Giampaolo Giampaoli
Sesto numero per Detective Dante. La nuova serie firmata da Lorenzo Bartoli e Roberto Recchioni ha superato la dura prova dei primi albi con "La Strada per il cielo", attualmente nelle edicole. La saga rinfranca il successo, che ormai da diversi anni stanno riscuotendo le produzioni della Eura Editoriale. Si tratta di una delle realtà più impegnate nella panoramica del fumetto italiano, che all'origine esordì con i settimanali Lancio Story e Skorpio. Tutt'oggi le due testate rappresentano un trampolino di lancio per i nuovi personaggi dei vulcanici soggettisti. Detective Dante: difficilmente un nome è stato altrettanto consono per un personaggio dei comics. Infatti, come il sommo poeta, l'eroe di Bartoli e Recchioni porta avanti un cammino spirituale sofferto, al fine di raggiungere definitivamente la serenità dell'anima. Se per Dante Alighieri l'obiettivo supremo era la visone della luce divina, l'eterno dolore del detective si placherà solo se riuscirà a vendicare la moglie, consegnando alla giustizia il suo assassino. Per arrivare al conseguimento di questa unica ragione di vita, l'indomito eroe dovrà affrontare i gironi dell'Inferno, materializzati nei vicoli della sua città, dove si annidano pericoli e lestofanti. La sua, dunque, non è una semplice professione, da svolgere più o meno con passione, ma una vera e propria missione esistenziale. Nella storia "La strada per il cielo" Detective Dante ha a che fare con l'omicidio di Dominic Lassalle, un mago Vudù ucciso per oscuri motivi. L'indiziato principale si rivela un predicatore che si dice in grado di guarire le peggiori malattie: Amos Keller, capace di intrattenere i suoi fedeli con i classici spettacoli caratterizzati dall'immancabile miracolo. Dante e la sua collega Meridiana seguono una lunga pista, che li conduce a scoprire la verità. Ma sarà bene non andare oltre, perché non vogliamo togliere al lettore il piacere di "gustare" un finale a sorpresa di discreto livello. È interessante notare come gli individui che ruotano intorno al protagonista assolvano un ruolo palesemente simbolico. Come i personaggi della Divina Commedia, sono la rappresentazione di vizi e virtù, che sono noti al Dante poeta, quanto al Dante detective. Tra i vari che compaiono nella sesta avventura, si staglia per il superiore livello espressivo il vecchio padre Alexandro, cieco ma capace di vedere con gli occhi dello spirito. L'anziano sacerdote comprende immediatamente l'immenso dolore che gonfia l'anima di Dante. Per quest'ultimo rappresenta non solo un conforto, ma soprattutto la ragione divina, che va oltre ogni apparenza. Attraverso la sua saggezza padre Alexandro dimostra come la malvagità inevitabilmente genera altra malvagità. Anche Amos Keller ha sofferto quanto il detective, ma non è stato abbastanza forte per rifiutare il male a vantaggio del bene. Per concludere, è indispensabile spendere alcune parole sulla particolare forma grafica in cui si presenta la produzione scritta e sceneggiata da Bartoli e Recchioni. In "La strada per il cielo" le matite sono affidate a Giorgio Pontrelli, che da prova di particolari capacità interpretative. Infatti, il suo disegno ricorda palesemente alcune felici produzioni francesi, da cui è ripreso il tratto essenziale, adatto a marcare con leggerezza i caratteri fisici e somatici, lasciando, però, sempre emergere dalle espressioni dei volti i sentimenti dei personaggi. Una buona prova di come si può fare fumetto anche senza necessariamente scegliere la soluzione figurativa.
(11/12/2005)
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