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Alive: vivere o morire? di Emilia Perri
Tenshu Yashiro è un condannato a morte per omicidio plurimo. Ha ucciso quattro uomini, colpevoli di aver stuprato la sua fidanzata, e anche quest’ultima ha trovato la morte per mano di lui. E' l'ultimo giorno per il morituro: egli si è preparato, ma ancora non sa rassegnarsi all'idea di dover sparire dal mondo. Quando tutto sembra per compiersi, ecco che gli viene offerta una seconda opportunità: qualcuno gli chiede se si tirerebbe indietro di fronte alla possibilità di continuare a vivere. Gli uomini misteriosi che gli offrono una via d'uscita non specificano però che cosa dovrà fare se accetterà la loro proposta: semplicemente, gli chiedono di "lavorare per loro". Vivere o morire: Yashiro sceglie di vivere. E inizia il suo viaggio e la sua avventura: uscito dal carcere, è condotto in una stanza chiusa, dove avrà per unico compagno un altro condannato a morte che ha scelto, come lui, di vivere. Ma cosa significa, esattamente, vivere? Senza riconoscere il senso e il significato della vita, è possibile definire come suo contrario la morte? Questo il tema dell'opera di Tsutomu Takahashi, già noto in Italia per i suoi "Jiraishin", "Tetsuwan Girl" e "Sky High". "Alive", godibilissimo volume autoconclusivo, è figlio di "Nikita" ma imbocca una direzione più estrema, così come estrema, esasperata, carica di espressività è la scelta grafica di Takahashi, autore in patria corteggiato da cinema e televisione: proprio da "Alive" è stato tratto un lungometraggio destinato alle sale cinematografiche. Nonostante l'autore in Italia sia meglio noto a un pubblico "di nicchia", l'opera di Takahashi (in particolare "Alive" e "Sky High") è da segnalare per lo stile innovativo, il timbro autentico e le scelte narrative non banali, che sanno avvincere il lettore dalla prima all'ultima tavola. Se scorgete la copertina in fumetteria, non limitatevi a un'occhiata: sono soldi bene spesi.
ALIVE di Tsutomu Takahashi Star Comics, 1 volume, collana “Point Break” n.52 Marzo 2004, E 4.20.
(27/4/2004)
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