Amazing Comics - Quotidiano di informazione sul fumetto

 

@SCRIVETECI@  Aspettiamo critiche, consigli ed idee. Siamo alla ricerca di nuovi collaboratori! @MAIL US@

 

L'uomo di latta

di Matteo Losso

 

(c) Marvel ComicsMike Grell è noto al grande pubblico per il suo osannato arco narrativo di “Green Arrow”, che ha scritto e disegnato con piglio rivoluzionario e con il quale ha appassionato anche i  lettori italiani grazie alla ormai datata edizione targata Play Press. Nel mese di Luglio l’autore è tornato nelle edicole e nelle fumetterie nostrane, con un nuovo lavoro che dall’esordio sembra notevole. Sul n°3 di “Iron Man Metal” (mini di 3 - 96 pp. spillate per 4 euro - Marvel Italia), infatti, è iniziata la pubblicazione del ciclo di storie che Mike Grell ha scritto per la serie Marvel dedicata all’alter ego in armatura di Tony Stark, coadiuvato ai disegni dal bravo Michael Ryan.

Nell’introduzione alle storie, l’editor Giorgio Lavagna riassume perfettamente gli stimoli che stanno alla base della nuova impostazione, voluta dallo scrittore e fortemente sponsorizzata dalla dirigenza Marvel, che non ha neppure sentito la necessità di inserire la serie fra gli albi “Marvel Knights” e “MAX”, volendone fare un titolo maturo, ma al tempo stesso fortemente ancorato al Marvel Universe. George, infatti, afferma che... ”E’ arrivato il momento di dire addio ai supereroi come li abbiamo conosciuti nel ventesimo secolo, sia a quelli ingenui e felici della Golden Age [...] sia a quelli cupi e psicotici degli anni Ottanta e Novanta [...]. Qualcosa si è rotto per sempre nel vecchio meccanismo, e i supereroi, caduti dal loro stato di grazia, si sono ritrovati in una realtà alternativa che non avevano previsto. Questa.”. Ovvero, la nostra... la realtà dei focolai di guerra sparsi in tutto il globo, degli stermini di massa, della corruzione, della violenza quotidiana che nasce nelle case e si propaga nelle strade, quella realtà già di per se profondamente segnata dai peggiori istinti del genere umano, senza aver bisogno dei misfatti orchestrati da super criminali o scienziati pazzi. E’ proprio in questo mondo reale che Grell decide di catapultare Tony Stark, privandolo spesso e volentieri dell’aiuto della sua armatura e rendendolo sempre più condizionato dal precario stato di salute del suo cuore da sempre malato.

(c) Marvel ComicsNella prima storia extralarge, intitolata “L’uomo di latta”, Tony Stark si trova nel bel mezzo della guerra civile in ex Jugoslavia. Dopo aver assistito ad una brutale esecuzione di massa ed alla creazione di una fossa comune, diviene il bersaglio del Generale Radanovich (Milosevic?), dittatore del paese che ordina il suo omicidio, timoroso che la testimonianza di Stark possa convincere l’ONU a prendere una risoluzione definitiva. Tratto in salvo dalla coalizione cristiano mussulmana, Tony, senza armatura e con la necessità impellente di ricaricare il suo pace-maker,  si troverà a vivere dall’interno la tragedia di una guerra intestina, che non potrà mai avere vinti né vincitori, ma solo vittime.

Nella storyline “Miss Nessuno”, invece, Tony Stark passa dal “vero” campo di battaglia della prima storia, alle tante piccole guerre ed atrocità che si consumano nelle strade e nelle case delle metropoli di tutto il mondo. La storia, infatti, è incentrata sul tentato recupero di una giovane prostituta, vittima di abusi e violenze già in casa del patrigno, ma diventa velocemente anche un’amara parabola sul pregiudizio, nonchè sui compromessi inaccettabili e sul senso di impunità a cui l’ambizione ed il potere possono portare.

Sebbene tra loro molto diverse, in entrambe le storie traspare costantemente un sottofondo di disperazione ed impotenza, come se nessuno, neppure un inarrestabile “uomo di ferro”, possa risolvere realmente i problemi delle persone, ma debba limitarsi ad accettarne le conseguenze e tentare semplicemente di arginarne i danni, senza poi necessariamente riuscirci. E tutto ciò si sintetizza nelle tante figure femminili co-protagoniste delle varie storie, che Grell riesce a delineare in poche battute, facendone immediatamente personaggi tridimensionali, ma relegandole inesorabilmente al ruolo di “vittime sacrificali”. Da sottolineare anche come Grell riesca ad amalgamare queste nuove tematiche mature con l’abituale scenario in cui si muove Tony Stark, fatto di alta finanza, pubblic relation, party e feste alla moda, ma costringendo ai minimi storici il ruolo e l’importanza dell’armatura. A differenza di altre gestioni della serie, infatti, sembra palese che il vero protagonista non sarà Iron Man, con la sua armatura scintillante e le sue armi dal potenziale devastante, ma proprio Tony Stark, l’uomo dentro l’armatura, che, per risolvere i problemi in questo mondo reale, sarà costretto a privarsi dei suoi vantaggi tecnologici. Per concludere il discorso, nella prima storia, che festeggia anche la 50° uscita della terza serie dedicata al character, Grell ripercorre nuovamente le origini del personaggio, dandone una versione molto moderna ed accattivante.

(c) Marvel ComicsInfine una lode anche a Michael Ryan, disegnatore assolutamente ricco e spettacolare, capace di realizzare tavole dinamiche ed iper dettagliate, ma anche di farci cogliere lo stato d’animo dei personaggi attraverso i loro gesti, i loro sguardi ed i loro volti. Il suo tratto morbido, poi, riesce stemperare la crudezza di alcune scene, senza risultare stonato o fuori luogo, ma anzi mantenendo un’intensa carica di drammaticità e riuscendo ad evitare eccessi morbosi. Buono anche il suo Iron Man in armatura, anche se con le storie scritte da Grell probabilmente non avrà molte occasioni di disegnarlo.

Comunque sia, i lettori italiani non dovrebbero perdere questo albo: dopo averlo letto avranno sicuramente voglia di leggere le prossime storie di Iron Man prima possibile. Sembra che il vendicatore in armatura sia destinato a tornare nelle nostre edicole nel Giugno 2003, in una nuova mini di 3 sullo stile di “Iron Man Metal”, ma intitolata “Iron Man Tecno-Samurai”: una soluzione molto gradita, specialmente per via dell’ottimo rapporto prezzo/pagine/qualità, con una serie che sembra stia iniziando a raggiungere solo adesso i vertici più alti della sua pur storica produzione.

(1/11/2002)

 

   

 

www.amazingcomics.it