Exiles (c) Marvel Comics

 

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EXILES

di Matteo Losso

 

Exiles (c) Marvel ComicsLa saga “Crisis on infinite earths” è famosa nel mondo del fumetto statunitense, oltre che per gli splendidi disegni di George Perez, per aver fatto chiarezza nella vita degli eroi DC Comics. Questo “cross-over evento”, per farla breve, ha di fatto eliminato dalla scena sia le infinite terre parallele in cui si svolgevano numerose storie “alternative” sia i relativi eroi, che rischiavano di confondere le idee ai lettori, fino a non fargli capire quale fosse il vero personaggio e quale la sua reale storia. Pensate solo ad un Lex Luthor buono che difendeva la terra dal malvagio Superman...

Di riflesso, a partire da metà degli anni ‘80, la Marvel ha iniziato ad attingere a piene mani al concetto di terre parallele, senza limitarsi ai semplici “What if...?”, ma utilizzandolo nel tempo per impostare intere saghe, risolvere notevoli problemi di continuity e piazzare anche grandi colpi a livello commerciale. Insomma, a partire dallo storico “Giorni di un futuro passato” del mitico duo Claremont/Byrne, la Marvel è stata capace di raccogliere il testimone che la DC aveva buttato nella spazzatura (per poi “riciclarlo” successivamente negli speciali ribattezzati “Elseworld”) e l’ha integrato nella propria storia, riuscendo a  sfruttarne al massimo le immense potenzialità narrative e commerciali. Non sempre i risultati sono stati eccellenti e qualche writer dalla scarsa fantasia ha addirittura abusato di questa possibilità, ma nel computo finale il Marvel Universe è stato di certo arricchito da questo vasto mosaico parallelo che si è andato a creare nel corso degli anni ed ha anche giovato dell’inserimento nella continuità ufficiale di numerosi character molto interessanti giunti nella nostra realtà da altre dimensioni. L’esempio più lampante di questa tendenza è stato il crossover “Age of Apocalypse”, che ha letteralmente rivoluzionato l’interno parco testate mutanti ed ha lasciato un segno indelebile nell’immaginario degli appassionati.

Exiles (c) Marvel ComicsQuesto successo di critica e pubblico ha posto le realtà parallele all’attenzione di Quesada & soci, raggiungendo il culmine negli ultimi tempi con l’approvazione e l’uscita della serie “Exiles”, che in definitiva si rivela essere un piacevole viaggio proprio fra le innumerevoli realtà parallele del Marvel Universe. Leggendo il primo episodio della collana scritta da Judd Winick, writer a me finora sconosciuto, sono rimasto piacevolmente colpito. La storia è avvincente e scorrevole, viene portata avanti dall’autore con grande scioltezza grazie ad un’ottima sceneggiatura, che appassiona e diverte, rivelando un sense of humour molto efficacie ed assolutamente azzeccato per il medium fumetto. Lo spunto di partenza è interessante e pone al centro dell’attenzione Blink, la teletrasporta le cui gesta ci hanno appassionato durante la già citata “Era di Apocalisse”. In sintesi, una serie di errori nel continuum spazio temporale altera il percorso storico di numerose terre parallele ed alcuni eroi si ritrovano improvvisamente “cancellati” dalla propria realtà e confinati in una sorta di limbo. Grazie ai poteri di Blink e ad una sorta di radar chiamato “tallus”,  questo eterogeneo gruppo dovrà teleportarsi nelle varie realtà e correggere gli errori che hanno portato alla loro scomparsa. Solo riuscendoci torneranno nel loro tempo, nella loro dimensione ed alle loro abituali vite, invece di vagare nel limbo. Tranne che per  Blink, il cui “errore temporale” è situato prima della sua stessa nascita: se non dovesse farcela, sarebbe condannata a morte.

Già alla prima lettura si capisce quanto la storia sia godibile per una vasta fascia di pubblico, che va dai “lettori occasionali” agli abituali appassionati dell’universo mutante Marvel. Di qualunque categoria facciate parte, infatti, “Exiles” è godibile a più livelli di lettura ed offre ugualmente numerosi spunti di interessi. Appassionerà i primi con una trama avvincente, una sceneggiatura ben calibrata ed un finale sempre sconvolgente, mentre delizierà i secondi anche con la sua schiera di protagonisti in continuo cambiamento, con la sola Blink a fare da “trait d’union” fra i vari gruppi: una vera e propria finestra aperta sugli universi paralleli dell’affresco Marvel, con citazioni, rimandi e trovate molto gustose e tutte da scoprire. Ciascuno degli esili, infatti, ha una storia da raccontare, una storia che in un momento ben preciso si discosta da quella che siamo abituati a conoscere e ci mostra cosa avrebbe potuto essere e cosa potrebbe ancora accadere, intrigandoci anche solo con piccoli accenni. Leggete la storia e poi ditemi cosa ne pensate, ad esempio, di Talia Josephine Wagner... alias Nocturne... la figlia di Nitghcrawler, il nuovo, “piratesco” leader degli X-Men...

(c) Marvel ComicsOttima anche la scelta del disegnatore, l’elegante Mike McKone, artist dal tratto pulito e preciso, capace di disegnare con eguale bravura scene d’azione ed altre in cui tutto è puntato sulla “recitazione” dei personaggi. Senza dimenticare la sua grande inventiva per quanto riguarda la creazione grafica dei personaggi ed il suo gusto per il loro look. Da elogiare anche il lavoro del non meglio identificato JC ai colori ed un grazie anche a Luca Scatasta, che sembra aver fortemente caldeggiato la pubblicazione della serie e l’ha salvata dal famigerato “limbo”. I cultori della continuity potranno obiettare che si tratta semplicemente di un mega “What if?”, di una serie che non ha nessuna connessione o ripercussione sul Marvel universe ufficiale... In fondo è proprio così (!), ma leggendola probabilmente si divertiranno anche loro e dato che “Exiles” è pubblicata su una rivista imperdibile (vista la presenza di “X-Force”), secondo me tutti si lasceranno affascinare da questo stravagante manipolo di transfughi dimensionali.

Per chiudere, consiglio a tutti quelli che non l'avessero ancora fatto di acquistare il n°6 di “X-Treme X-Men” (Marvel Italia) con il primo episodio extra-large della serie (oltre ad “X-Treme X-Men”, “X-Force” ed una storiella da “X-Men Unlimited”) e di farlo nella vostra libreria specializzata di fiducia, dove probabilmente lo troverete ancora allo “special price” di lancio pari ad 1 euro. Mai come in questo caso, provare non costa nulla... o quasi!

(5/11/2002)

 

   

 

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