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Circolo di sangue di Fabio Volino La piacevole lettura offertami dalle storie del Punitore scritte da Garth Ennis mi ha spinto a rileggere questo volume pubblicato da noi all’ alba della rinascita Marvel in Italia, opera della prode Star Comics. Volume che raccoglieva storie pubblicata in America nel 1986 e che segnavano anche la rinascita del Punitore come personaggio fondamentale nel Marvel Universe. Infatti qualche anno prima, nel 1983, Frank Castle pareva morto e sepolto, una persona scomoda con una scomoda visione della giustizia e che, perciò, era stato dichiarato folle ed internato. Ma gli anni seguenti videro una escalation della microcriminalità come mai prima d’ ora nella storia degli Stati Uniti, anche il più banale scippatore si rivelava essere un pericolo da cui guardarsi. La gente evitava le ombre della notte e l’ amministrazione Reagan poco poteva contro tutto ciò. Che dunque la visione del Punitore non fosse così folle? Ed eccolo dunque tornare, in questa miniserie di cinque numeri scritta da Steven Grant e disegnata da Mike Zeck e Mike Vosburg: la pazzia ben presto diviene solo un dosaggio eccessivo di droga da parte di Mosaico e Castle, libero da Ryker’s Island, può continuare la sua opera di “giustizia”. E stavolta con dei preziosi alleati, o almeno così crede: i membri del Trust, semplici cittadini che si sono uniti per fare ciò che il governo non fa, bloccare il crimine. Ed il Punitore è la loro arma. Ma non è detto che Frank Castle diventi facilmente il burattino di chicchessia, soprattutto quando ciò comporta la perdita di molte vite innocenti. E così scopre ben presto che i suoi benefattori sono in realtà peggio dei criminali contro cui combatte e non esitano ad usare i mezzi più immorali, come ad esempio il lavaggio del cervello per costringere altri criminali a credere di essere il Punitore, pur di raggiungere i loro scopi. Il Punitore decide dunque di andarli a stanare nel loro covo, dove dovrà prendere una drammatica decisione: se sia giusto continuare la sua missione. Il finale ve lo lasciamo scoprire da soli.E’ la storia che ha dato il via alla grande stagione del Punitore, arrivato ad avere negli anni successivi ben tre testate regolari, per non parlare dei numerosi speciali che lo vedevano protagonista. E ancora oggi, nel mare magnum della produzione dedicata a Frank Castle, riesce a svettare e a distinguersi da tutti gli altri. E’ la storia che ha assodato che il Punitore non sorride mai, caratteristica fedelmente ripresa da Garth Ennis. Non è poco. (7/11/2002)
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