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Ultimates

di Mimmo D'Avenia

 

Ultimates (c) Marvel Comics"Viviamo in tempi folli. Il crimine sta diventando supercrimine.Il terrorismo sta diventando superterrorismo."

Prendete l’ottimo ciclo di Stormwatch di Ellis e aggiungete tutte le promesse non mantenute dalla serie dei Vendicatori della Rinascita degli Eroi: avete appena ottenuto la quarta, incredibile, serie Ultimate che si propone di attualizzare il mito dei Vendicatori e di traghettarlo, ricominciando da zero, nel XXI secolo.

La storia: per difendere la terra, e più in particolare gli U.S.A., dal supercrimine sopracitato il colonnello Nick Fury su ordine del presidente degli Stati Uniti crea una squadra formata da esseri con facoltà superumane, gli Ultimates appunto. I componenti del team sono i coniugi Hank e Janet Pym (Giant-Man e Wasp), il miliardario Tony Stark (Iron Man) il redivivo Capitan America, e seppure in iniziale "part-time" il norvegese Dio del Tuono Thor. Componente della struttura collegata al gruppo c’è il progetto Super-Soldato ,alla cui guida c’è proprio il dott. Pym. Tale progetto è così chiamato perché intenzionato a ritrovare la formula che, nella seconda guerra mondiale, permise agli scienziati statunitensi di creare Capitan America .

Declassato nelle seconde file della gerarchia tra i ricercatori del siero troviamo il dott. Bruce Banner che è reduce da un periodo molto negativo: proprio nel tentativo di riprodurre la formula del Super-Soldato Bruce ha sperimentato su di se una copia incompleta del siero ottenendo il risultato di trasformarsi in Hulk e in più ci sono seri problemi nella sua relazione con la sua, ormai ex, Betty Ross.

In questi primi 3 numeri della Panini Comics assistiamo alla creazione del gruppo (o meglio del progetto governativo), partendo dalle sue lontane radici, cioè la presunta morte in battaglia nella II guerra mondiale da parte di Capitan America. Oltre a spiegare quanto sia importante nell’universo Utimate il siero di Cap, questo permette di dare una connotazione al comic-book come fumetto di guerra, tanto che le tinte verde militare e soprattutto grigie non ci abbandoneranno con il primo numero americano, l’unico fin qui ambientato nel passato. Ma oltre a capitan America in questi primi numeri vengono presentati i personaggi della serie, così tridimensionalmente da ricordare per certi versi il mitico Watchmen.

Infatti l’ottimo Mark Millar ha apparentemente deciso di suddividere il gruppo in tre tipi personalità: il primo tipo è composto dai coniugi Pym e da Bruce Banner desiderosi innanzitutto di trarre quanto più denaro, potere e popolarita’ dalla loro presenza nel team. Il secondo gruppo è composto dall’ alto idealismo eroico che ritroviamo in maniera molto più patriottica in Capitan America (che qui appare veramente per la prima volta come un uomo fuori dal proprio tempo) e in maniera più ecologico-politico in Thor (anche lui finalmente mostrato per la prima volta con reali qualità divine e non un semplice supereroe con un grande e potente martello). In mezzo, in una posizione decisamente più grigia troviamo Tony Stark capace di sembrare spinto da ogni tipo di motivazione dalla più cinica alla più eroica ed in possesso di un’armatura di Iron Man che da sola esprime il concetto di ultimate. Se aggiungiamo poi che ai disegni troviamo un Bryan Hitch ispiratissimo è facile capire come questa serie possa essere considerata una delle migliori Marvel degli ultimi anni.

Ne voglio ancora!!!

 

(28/04/2003)

 

   

 

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