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Sentry, gioiello o bluff?

di Sergio L. Duma

 

Sentry ™ & © MARVELDa un po’ di tempo a questa parte, i Marvel fans che non hanno di meglio da fare si sono dedicati a un gioco alla moda: quello di stabilire se Sentry sia o no un personaggio da prendere in considerazione. Creato da Paul Jenkins e Jae Lee nella miniserie SENTRY di qualche anno fa, uno dei più recenti super-eroi della Casa delle Idee si è rivelato, a mio modesto parere, una geniale invenzione meta-fumettistica. Partendo dal (falso) presupposto che Sentry sia stata una delle primissime invenzioni di Stan Lee, mai utilizzata prima, Jenkins imbastisce una vicenda narrativa complessa nella sua apparente semplicità: in poche parole, il personaggio, si dice, è sempre esistito nel Marvel Universe; anzi, è stato forse il più grande super-eroe del mondo; ma essendo fondamentalmente psicopatico e succube di un lato perverso e oscuro della sua personalità, Void, e, di conseguenza, pericoloso per tutti, Sentry ha vissuto ai margini del mondo supereroico, completamente dimentico della sua passata esistenza; e i suoi stessi ex colleghi non ricordano nulla di lui. La vicenda imbastita da Jenkins era inoltre integrata da false citazioni di storie passate e ciò rendeva Sentry, a mio avviso, una delle ‘trovate’ più intriganti della Casa delle Idee dell’era Quesada. Ma i Marvel fans sono spesso conservatori e nemmeno tanto sofisticati e molti hanno storto il naso, concentrandosi sulla scarsa originalità di Sentry che, in effetti, a tratti può anche far pensare al Miracleman di Alan Moore. Con la serie NEW AVENGERS il sopravvalutato Brian Michael Bendis prende, per una volta nella vita, un’iniziativa decente, cioè quella di inserire nella formazione del gruppo proprio Sentry: un eroe psichicamente dissociato, che potrebbe essere uno dei più potenti esseri dell’universo e le cui vicende precedenti, si viene a sapere, sono solo episodi di un fumetto. L’idea è in sé rivoluzionaria: il fatto di rompere la tradizionale dicotomia fumetto/realtà è in effetti innovativa (John Byrne aveva fatto qualcosa di simile con SENSATIONAL SHE-HULK, stravolgendo il muro eroe/lettore, ma spinto da intenti umoristici che miravano semplicemente a fare una satira dei cliché dei comics americani). Ma con Sentry si va oltre e oggi abbiamo una tabula rasa, secondo alcuni, cioè un personaggio privo di spessore e di personalità, un bluff; oppure, un autentico nuovo modo di intendere il super-eroe, secondo altri. Bisogna comunque considerare che la vicenda enigmatica di Sentry non si è conclusa; ci sono ancora molte cose da scoprire e penso che ne vedremo, prima o poi, delle belle. Per il momento mi godo questo esperimento, quindi, e preferisco considerare Sentry un gioiello e non un bluff. Lascio ai  conformisti il compito di storcere la bocca. Viva Sentry!

 

Sentry ™ & © MARVEL

 

(01/11/2007)

 

   

 

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