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La
ristampa di Dago
di
Daniele
D'Aquino
Navigando
nell'area recensioni del sito, ho notato che non sono presenti articoli
sul
fumetto argentino. Ahi,
ahi, grave mancanza. Sia perché tra i visitatori di AC credo vi siano
molti appassionati di
historietas, sia perché
autori come Oesterheld, Alberto Breccia, Solano Lopez (tanto per fare
qualche nome) sono entrati di diritto nell'olimpo della letteratura
disegnata. Iniziamo allora a colmare questa colpevole lacuna, parlando
di uno dei personaggi più conosciuti e letti in Italia, cioè
Dago, e in particolare
della
ristampa integrale delle sue avventure.
Creato da
Robin Wood (testi) e
Alberto Salinas
(disegni), Dago è apparso per la prima volta da noi nel 1983 ed è
diventato ben presto uno dei punti di forza dell'Eura,
che ora lo pubblica mensilmente su albi di formato bonelliano,
settimanalmente su
Lanciostory e come
inserto su
Skorpio (senza
considerare i vari cartonati
Euracomix). A tutta
questa mole di tavole, da luglio è andata ad aggiungersi una nuova
testata, che ripercorre completamente la saga del giannizzero nero. Nel
momento in cui scrivo ne sono usciti quattro numeri, che narrano di come
Cesare Renzi, nobile veneziano del 16° secolo, vittima di un complotto,
divenne Dago, uno schiavo che si trova costretto ad affrontare mille
peripezie cambiando di volta in volta padrone e imparando ben presto
l'arte della sopravvivenza. Ogni albo è costituito da otto capitoli di
una dozzina di pagine ciascuno, ricchi di azione e intreccio. Wood è in
grande forma e le sue trame appassionanti sono tradotte in disegni
dall'efficacissimo tratto di Salinas. Bisogna ammettere che di fronte a
questi primi episodi, così pieni di inventiva e graficamente eccelsi,
le storie "moderne" pubblicate in formato bonelliano
impallidiscono. I testi, pur essendo dello stesso Wood (ma quanto è
prolifico?), sono un po' debolucci e diluiti, e i disegnatori sono
decisamente mediocri. Sicuramente meglio le avventure inedite presentate
su Lanciostory, sceneggiate sempre da Wood (ma va?) e impreziosite dai
disegni del bravissimo e veloce
Carlos Gomez, unico degno
erede del grande Salinas. Ma la differenza sostanziale tra i primi
numeri e quelli attuali sta nella continuity. Dago è un personaggio che
si è evoluto nel tempo, è riuscito ad affrancarsi dalla schiavitù e
ora è addirittura amico di papi, artisti e imperatori. Personalmente
però preferisco il Dago schiavo, umiliato, rabbioso che vive alla
giornata e sfrutta tutta la sua intelligenza e scaltrezza per sottrarsi
alla morte. Vi consiglio allora di cogliere al volo questa imperdibile
ristampa e di godervi quegli episodi lontani, in cui potremo finalmente
conoscere le origini di uno dei personaggi più interessanti del fumetto
storico-avventuroso.
(7/11/2002)
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