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Will
Eisner, il sognatore
di
Daniele
D'Aquino
Ebbene
sì, anche Will Eisner, Maestro della Nona Arte, è stato un
aspirante fumettista che con la sua cartella piena di disegni girava di
editore in editore, ricevendo rifiuti e delusioni prima di riuscire ad
affermarsi. Ce lo racconta lui stesso ne "Il Sognatore"
(brossurato, 68 pp., € 7) graphic novel pubblicata in Italia
nell'ottobre 2002 dalla Kappa, a 16 anni di distanza
dall'edizione originale. Il titolo si riferisce al soprannome con cui
veniva chiamato Eisner dal socio Jerry Iger, ma l'aggettivo
"sognatore" assume un'accezione più universale, connotando
tutte quelle persone che credono nella fantasia e coltivano con tenacia
una speranza, lottando contro il pragmatismo della gente che li
circonda. Penso che molti autori di fumetti si riconoscano nelle
aspettative e nelle ambizioni del giovane Eisner. Ma l'albo, oltre a
descriverci il cammino professionale di un sognatore, ci fornisce anche
un resoconto dettagliato e un dietro le quinte del panorama
fumettistico americano degli Anni Trenta, anni difficili, di crisi
economica e di new deal, anni in cui lo spettro della guerra si faceva
sempre più incombente. Fu in quel decennio che nacque l'industria
moderna dei comics: i fumetti infatti, fino ad allora confinati
nelle strisce dei quotidiani, cominciarono ad essere stampati su albo,
conquistando così una propria autonomia. Tra i pionieri di quella nuova
forma di comunicazione, insieme a Will Eisner c'erano tanti giovani
editori, disegnatori e sceneggiatori, che ritroviamo all'interno de
"Il Sognatore", nascosti dietro ad uno pseudonimo. Per i più
curiosi, in appendice alla storia, c'è una guida corredata da
sintetiche schede sui personaggi reali che corrispondono a quelli
rappresentati nel fumetto. Potremo così scoprire quanto questa graphic
novel sia autobiografica e vicina alla realtà. Non finirò mai di
incensare le doti di Eisner; ormai per descrivere il suo lavoro sono
stati utilizzati tutti gli aggettivi possibili e bisognerebbe coniarne
di nuovi. Posso solo dirvi, senza pretesa di originalità, che anche
in questa sua opera i disegni sono sublimi e i personaggi
incredibilmente tridimensionali e gigioneschi. Da notare la
pressoché totale assenza di colonnini e didascalie, a differenza di
altri suoi lavori. Come dire: meno romanzo, più fumetto, stessa
eccellenza narrativa. Leggetelo. "Il Sognatore" è un atto
d'amore verso il fumetto di un artista che al fumetto ha dato
tantissimo.
(6/12/2002)
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