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La forza della vita di Daniele D'Aquino
E’ un Maestro indiscusso del fumetto. Ha creato la graphic novel. E’ un vegliardo che continua a sfornare capolavori. Lo sanno tutti, eppure fa bene ribadirlo. Soprattutto quando esce una sua nuova storia e sento quasi l’obbligo di recensirla per rendere un doveroso tributo a questo grandissimo artista. Nel marzo 2003 la Kappa Edizioni ha infatti pubblicato “La forza della vita” (brossurato, 148 pp. in b&n, € 12), volume apparso per la prima volta negli Stati Uniti una ventina d’anni fa. L’ambientazione è quella di molte altre opere di Eisner: un quartiere del Bronx negli anni ’30, popolato da una comunità ebraica; sullo sfondo la crisi economica e l’avanzata del nazismo. Il
protagonista è Jacob Shtarkah, un vecchio falegname che s’interroga sul
senso della vita mentre attorno a lui si intrecciano le vicende di gente
comune alle prese con paure, sogni, difficoltà. Memorabile ed emblematica la scena in cui Jacob è a terra nel vicolo e parla con uno scarafaggio: “Quale sarebbe la differenza tra noi due? Tu…sei solo uno scarafaggio, e desideri semplicemente vivere! A te basta e avanza! Ma io…io devo chiedermi perché?!” “La forza della vita” è un romanzo a fumetti meraviglioso, emozionante. Lo si può leggere come una testimonianza di un delicato periodo storico (numerosi gli articoli di giornale riportati), ma principalmente è una riflessione universale sulla condizione dell’uomo e sulla lotta per la sopravvivenza. Anche in questo albo Eisner riesce a donare profondità ai suoi personaggi, che prendono vita grazie a quel tratto istrionico, magicamente armonizzato con la narrazione. “E’
molto semplice: non c’è nessuno come Will Eisner”, sono le parole di Alan
Moore in quarta di copertina. Come dargli torto?
(16/5/2003)
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