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Contratto
con Dio
di
Antonio
D'Eugenio
Era
il 1978, quando per la prima volta venne pubblicato “A
contract with God and other tenement stories”, ed era il 1978
quando venne cambiato il concetto di comics. Will
Eisner con questa raccolta di racconti ha rivoluzionato
definitivamente la narrativa a fumetti, inventandosi un nuovo stile ed
un nuovo modo di scrivere. Nasce così, grazie alla sua opera principe,
il linguaggio della “Graphic
novel”. Romanzo grafico, appunto, con la quale si vuole indicare
quelle opere a fumetti che assomigliano un po’ di più ad un libro, un
fumetto con un ampio respiro narrativo insomma. Pubblicata in tutto il
mondo e tradotta in numerose lingue – tra cui l’ebraico e lo yiddish
-Contratto con Dio, è la sua espressione più alta con la quale Eisner
da il via a questa nuova espressione, narrandoci le vicende di quattro
ebrei che vivono in un appartamento nel Bronx. Quattro “figli” suoi
che stipulano un contratto con Dio, riprendendo un discorso iniziato con
“Dropsie Avenue” e
proseguito con “La forza della
vita”, anche questa storia racconta la vita di immigranti nella
New York degli anni ’30. Eisner,
con i suoi occhi e la sua matita, ci riporta nel Bronx dunque, in quegli
appartamenti abitati da immigrati europei con gli stessi sogni e
l’unico desiderio di spiccare il volo verso una vita migliore. La
raccolta è formata da quattro racconti. Il primo – che porta il
titolo del libro – racconta la vita del polacco Frimme
Hersh, che da ragazzo strinse un accordo col Signore. Trasferitosi
in America, le cose sembravano andare bene: è rispettato dai vicini e
dalla sua sinagoga, fino a quando…” The
street singer” è il secondo e narra le vicende di Sholom
Aleichem, un cantante che cerca di guadagnare, durante il periodo di
depressione americano, qualche penny che gli viene lanciato dagli
alleati nel palazzo dove vive. Un giorno un ex-dive cerca di promuoverlo
ma i soldi che Sholom guadagna
finiscono tutti in bottiglie. Il terzo racconto è intitolato “The
Super”. Riporta le gesta di un soprintendente tedesco addetto alle
costruzioni, dei quattro è quello più leggero. "Cookalein”,
invece, è un lavoro superiore dove Eisner
ci racconta la fuga estiva di alcuni abitanti ad Adirondacks. Lo scrittore è un maestro – visti anche altri
racconti dello stesso genere – a raccontarci queste imprese e lo fa
brillantemente con il bianco e nero della sua matita. E’ un maestro
della descrizione di questi ambienti e sa rappresentare egregiamente
ogni espressione facciale caratterizzando al massimo i personaggi.
Insomma storie meravigliose, personaggi che nonostante l’età sono
tuttora moderni, illustrazioni affascinanti, dialoghi attraenti, non è
un caso che sia stato ripubblicato più volte e tradotto in tutte le
lingue. E poi… un contratto è un contratto.
(24/6/2004)
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