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The
Spirit
di
Antonio
D'Eugenio
Nel
1939, Eisner produce un
supplemento di sedici pagine per un giornale locale con l’aiuto di
altri collaboratori. Fu questa l’occasione, per lo scrittore, di
creare il suo personaggio più famoso: “The
Spirit”. Il supplemento ebbe un successo clamoroso, tanto che fu
rinominato “The Spirit Section”.
Ora, con il nome “Gli archivi di Spirit” editi da Kappa Edizioni, possiamo
leggere il capolavoro di Eisner
in due raccolte che racchiudono tutte le avventure del supereroe mascherato. Il primo volume della nuova serie, racchiude
le ristampe a colori di “The
Spirit” dal 2 giugno al 29
dicembre 1940 e comprende: "The
Origin of The Spirit", "Orang,
The Ape Man", "The
Kiss of Death", "The
Prom" ed altre 26 storie a colori. La raccolta prevede una
prefazione scritta da Alan Moore ed
un’introduzione alla storia dei comics di R.C.
Harvey. Nel secondo volume, invece, sono raccolte le ristampe che
originariamente furono pubblicate dal 5
gennaio al 29 giugno 1941. Il libro è impreziosito da
un’introduzione scritta da Dave
Gibbons. Questo, brevemente, quello che troverete nei volumi. Per
chi, invece, non conoscesse la storia e le origini del personaggio, ecco
fugacemente i suoi inizi. Danny Colt è un giovane criminologo che da tempo è alla disperata
ricerca dello scienziato-criminale Dottor
Cobra che cerca a tutti i costi di dominare il pianeta. Durante uno
scontro tra i due, qualcosa va storto e Danny
viene coinvolto in una tremenda esplosione dalla quale, però, riuscirà
a salvarsi. Creduto morto da tutti, Dottor
Cobra compreso, decide di non rivelare a nessuno la sua identità e
si dedica, grazie anche all’aiuto dei suoi amici e della fidanzata,
alla lotta contro i criminali che lo vedono ora come uno Spirito.
Grazie al tratto di Will Eisner
ed impreziositi dal colore, “Gli
archivi di Spirit” rappresentano un piccolo gioiello se non il
colpo di grazia alla scrittura dei fumetti e se siete degli amanti dei
comics non dovrebbero mancare nella vostra libreria. Ora non ci resta
che aspettare i volumi 3 e 4, ma con i primi due l’attesa sembrerà più corta.
(7/7/2004)
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