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Romics
2002 di
Matteo Losso
Dopo il felice esordio del 2001, anche quest’anno è tornato “Romics”, il festival del fumetto e dell’animazione della capitale, e si è svolto dal 3 al 6 Ottobre negli spazi ormai noti agli appassionati di fumetti della Fiera di Roma. Si è trattato di una discreta edizione, ridotta negli spazi, ma ricca di ospiti speciali, eventi e capace di attirare nei quattro giorni della sua durata più di 40.000 paganti. Ed il merito di questo successo va dato tutto a chi ha organizzato e gestito egregiamente la preparazione della mostra, con una campagna pubblicitaria capillare ed efficacie come mai si era visto in passato. Più in generale, sebbene la manifestazione non sia esente da difetti, le scelte degli organizzatori sembrano indirizzate a dare nel breve periodo nuova credibilità e dignità ad un happening che, sotto qualsiasi nome lo si consideri, sembrava ristagnante e privo di idee nuove. Dopo questa doverosa introduzione, passiamo alla cronaca di quello che è successo fra i padiglioni e le sale conferenza della fiera, che per quattro giorni è diventata la capitale italiana del fumetto, come documenta chiaramente anche il nostro variegato reportage fotografico... Innanzitutto
è il caso di presentare i quattro “Romics d’oro”, gli ospiti
speciali della manifestazione che hanno incontrato a più riprese il
numeroso pubblico presente in fiera, con session di dediche ed
autografi, ed hanno ricevuto gli onori degli appassionati e degli
addetti ai lavori nel corso delle rispettive serate di premiazione. I
quattro big di questo anno
sono stati Giancarlo Berardi (creatore di “Julia” e “Ken Parker”),
Carlos Gomez (disegnatore di “Dago”), Milo Manara (il maestro
dell’erotismo all’italiana) e Yoichi Takahashi (autore di “Holly
& Benji”). Secondo le intenzioni degli organizzatori, a dirla
tutta, in ogni edizione fra i “Romics d’oro” avrebbe dovuto
esserci un esponente per ciascuna delle quattro principali “scuole”
fumettistiche mondiali: USA, America Latina, Giappone ed Europa.
Purtroppo l’ospite speciale statunitense annunciato per l’occasione,
il grande disegnatore ed editor in capo della Marvel, Joe Quesada, ha
dato forfait all’ultimo minuto, preferendo una visita sul set di
“X-Men 2”. A parte questo scompenso organizzativo, comunque, i
quattro ospiti “super” non hanno fatto rimpiangere l’assenza di JQ,
sia per prestigio che per disponibilità. Abbastanza
interessanti e variegate le mostre, sia quelle dedicate ai quattro
ospiti speciali che quelle libere. Iniziamo con gli aspetti positivi.
Davvero belle le mostre presentate in collaborazione con il Napoli
Comicon, ovvero “Sirenae”, con alcuni splendidi dipinti di
Milo
Manara, e specialmente “Futuro anteriore”, una panoramica vasta ed
intrigante sui nuovi autori italiani del Centro Fumetto Andrea
Pazienza.
Molto interessanti e ricche di materiali originali anche le esposizioni
dedicate a Carlos Gomez (un disegnatore davvero fantastico!) ed a “I
nipoti di Topffer”, una galleria sul fumetto svizzero odierno. Un po'
deludente, invece, l’impostazione delle altre esposizioni, composte
essenzialmente da riproduzioni e senza alcuna traccia di tavole
originali. La mostra dedicata a Takahashi si è rivelata un flop
colossale, riducendosi ad essere una serie di fotocopie (anche mal
realizzate!) senza troppo senso. Anche quella dedicata a “Andrea
Pazienza” era composta
solo da riproduzioni giganti delle pagine di un bel libro sul Paz, ma
almeno era ben realizzata e si collocava nel contesto dei festeggiamenti
per il “Paz day”. Stesso discorso per la mostra “Cosa c’è
dentro Julia?”: una serie di pannelloni ben realizzati ed
interessanti, ma senza neppure l’ombra di una tavola originale, ovvero
quello che dovrebbe essere l’elemento centrale di qualsiasi mostra.
Quando si va a vedere una mostra di Picasso, ci vengono mostrati i
quadri originali o forse delle riproduzioni? E se il paragone secondo
voi non regge, probabilmente avete sbagliato sito. Interessante, invece,
l’idea di inserire le mostre nel padiglione centrale della fiera e nel
contesto dell’area ristoro, per dare maggiore risalto e visibilità a
quello che dovrebbe essere il fulcro centrale attorno a cui ruota la
manifestazione (una MOSTRA-mercato). Da
notare anche alcuni “eventi speciali”. Innanzitutto la sfida al
Guinnes dei primati, con la striscia a fumetti più lunga del mondo
(lunga 60 metri ed alta 1,5), a cui hanno collaborato autori del calibro
di Gabriele Dell’Otto, Roberto Diso, Paolo Eleuteri Serpieri, Pino
Rinaldi e tantissimi altri. Un esperimento molto curioso ed
interessante, nonchè nobile, dato che i proventi ricavati dalla vendita
della megastriscia verranno devoluti in beneficienza all’associazione
Medici Senza Frontiere. Proseguirei segnalando la seconda edizione del
Concorso per il miglior libro a fumetti: ad aggiudicarselo quest’anno,
fra i tanti libri partecipanti, è stato il bel volume Voglia di cane
“Gli innocenti di Parigi” di Silvio Cadelo (Hazard Edizioni). Il
premio speciale della giuria, invece, è stato assegnato ex aequo a “V
for Vendetta” di Alan Moore e David Lloyd (Magic Press) e
“Le città oscure - Le mura di Samaris"” di Schuiten &
Peeters (Lizard). Tra i vari libri finalisti,
per la cronaca, figuravano anche “Le regole del gioco” di Will
Eisner (Kappa), “Marvels” di Busiek & Ross (Panini), “Fiabe”
di Dino Battaglia (Grifo Edizioni), “Il calumet di pietra rossa” di
Sergio Toppi (King Comics), "Palestina" di Joe Sacco (Mondadori)
e “Francesco Stella” di Andrea Pazienza (Coconino
Press). Grazie a questo volume, mi viene facile passare per un
attimo anche al “Paz Day” di Venerdi 4 Ottobre, una giornata
interamente dedicata al grande Andrea Pazienza, con “disegni inediti,
testimonianze e omaggi” nonchè con la presentazione del documentario
“Paz ‘77” e del DVD del recente film “PAZ!”. Come
al solito sono stati numerose le conferenze tenute da editori ed addetti
ai lavori. Fra le case editrici che hanno incontrato il pubblico abbiamo
trovato la rediviva King Comics, Mare Nero, l’attivissima Play Press,
l’Eura Editoriale, la Kabuki Publishing, la Lizard, la Magic Press, la
Star Comics e la Panini Comics: un numero davvero nutrito, come non si
vedeva da anni, che ha onorato l’idea di fiera come momento di
incontro e confronto con i fan. Interessanti anche le tematiche di
alcune tavole rotonde. Degne di nota a parer mio specialmente “Perchè
Ratman sì e io no? Invidie e sogni dei giovani fumettisti italiani”
(a cura di Giuseppe Pollicelli), “Omosessualità e fumetti”, “Da
Goldrake a Dragon Ball. Equivoci e verità del fenomeno manga-anime in
Italia” (entrambe a cura
di Andrea Materia e Marco Pellitteri) e “Giappone A.D. (Anime Domini)
2002” (a cura di Andrea Materia, con la partecipazione di ARICA,
Yamato Video, Dynamic Italia e Panini Video). Last,
but not least eccoci arrivati alla situazione degli stand. Purtroppo
quest’anno i padiglioni della fiera utilizzati dal Romics sono stati
inferiori agli anni passati. Perciò la ludoteca e tutti gli espositori
“alternativi” sono stati spostati negli spazi abitualmente occupati
da editori, negozianti e collezionisti, segno che il numero degli stand
prettamente fumettistici è comunque diminuito. E ce ne si accorge anche
solo scorrendo l’elenco dei partecipanti, con la defezione di “abituè”
e case editrici che onestamente mi sarei aspettato di trovare in fiera:
mi riferisco sopratutto alla Magic Press, alla Star Comics ed alla Lexy,
anche perchè le prime due hanno comunque dato vita a due incontri col
pubblico. Ma tralasciamo gli assenti ed occupiamoci di chi invece ha
animato lo spazio commerciale. Fra gli editori come al solito si sono
segnalati per ampiezza di spazi ed organizzazione la Play Press (che
aveva occupato interamente il padiglione iniziale, riempendolo di volumi
da libreria e Play Station), la Sergio Bonelli Editore (con la solita
“passerella” di disegnatori), l’Eura Editoriale (che regalava il
#0 di “John Doe” ed ospitava gli autori della serie) e la Panini
Comics (che ha presentato in anteprima il lussuoso “Marvel Monster
Collection #1” dedicato a “The Defenders” ed i nuovi numeri delle
sue collane, tra cui si segnala da sè il first issue di “Ultimates”).
Da ricordare anche la presenza di Medicina Nucleare, la casa editrice
indipendente di Diego Gabriele: una delle più interessanti realtà
produttive italiane, nonchè uno
dei pochi espositori ad aver portato in fiera qualche novità degna di
questo nome. Ma la parte del leone l’hanno fatta negozi e
collezionisti. Fra tutti gli espositori si è distinto Italycomics
(www.italycomics.it), che ha regalato a TUTTI i visitatori
che ne facessero richiesta una copia del
“Fantastic Four” 9 cent, con l’esordio del ciclo di Waid &
Wieringo, per un totale di circa 4.000 pezzi distribuiti. Un’ottima mossa promozionale sia per il loro negozio che per
l'intero mercato dei comics in Italia: complimenti! Da citare anche il
mitico stand di Antani Comics (grande Capitan Antani!) e quelli di
Daito
Anime (il principale importatore italiano di DVD dedicati agli anime
giapponesi), Pegasus Distribuzione e Star Shop, davvero ricchi di
materiale per tutti i gusti. Anche se durante queste convention i veri
affari, ormai è risaputo, si fanno sul mercato dell’usato, con
sconti, offerte e possibilità davveri ottime. Discorso conclusivo per le fanzine. Purtroppo la situazione del movimento fanzinaro è sconfortante. In ogni edizione che passa, le condizioni in cui i fanziners sono ospitati peggiorano nettamente: figuratevi che quest’anno, a parte il luogo nascosto dove sono stati ubicati, non erano assegnati loro neppure un tavolo ed una sedia, ma dovevano portarsi tutto da casa a spese proprie! E non parliamo neppure di ingressi omaggio (ma neanche sconto) o di poter accedere all’area della fiera negli stessi orari degli espositori... Probabilmente, però, gli attuali “fanzinari”, se così possiamo ancora chiamarli, meritano questo trattamento. Anche perchè mi chiedo dove siano andati a finire e mi rispondo che forse è mancato il necessario ricambio generazionale o che si sono trasferiti tutti in rete. In anni di fedele militanza, infatti, portando in mostra la versione cartacea di “Amazing Comics” ho visto nascere e morire allo spazio fanzine delle manifestazioni romane una lunga serie di fanzine e prozine di tutti i tipi e su tutti i generi (negli ultimi anni specialmente su manga e anime, a dirla tutta...). Ma ho anche visto il lento degradarsi negli anni di questa formula, con i fanzinari in mostra lentamente sostituiti da chi era interessato più che altro a vendere (senza pagare uno stand) i propri manufatti, i disegni fotocopiati a casa, i DVD e le cassette pirata o magari i vecchi albi recuperati in soffitta, armandosi di masterizzatori sul luogo, computer e stereo per attirare l’attenzione, ma nascondendosi magari dietro la facciata di una presunta fanzine, di cui forse saranno usciti due numeri dieci anni fa. Una situazione triste, in cui lo spirito indipendente e battagliero proprio dei FANatic magaZINES si è ormai perso in maniera inesorabile. Una lenta ed inarrestabile involuzione che personalmente, dopo anni di sbattimento e di lavoro, mi ha convinto a mollare e che quest’anno ha raggiunto lo stadio terminale: sui 13 fanzinari “certificati” dal programma, di VERE fanzine non ne ho vista neppure una. Ma spero di sbagliarmi e di non aver guardato sufficientemente bene...
NON PERDERE LE FOTOGRAFIE DAL ROMICS
(1/11/2002)
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